Capitolo 15

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                                   Victoria
⚠️in questo capitolo sono presenti scene di violenza, qualora non voleste leggerlo passate pure avanti⚠️

Piccoli baci vengono depositati sul mio collo, fino a salire verso il mio viso, sussulto quando ne lascia uno sulla ferita che mi ha procurato con i suoi anelli.
"Ti fa male fiorellino?" mi domanda con un'insolita dolcezza nella voce, annuisco "mi dispiace tesoro, non volevo farti male ma te lo sei meritato, se non ti addomestico io qua non lo fa nessuno"
Vorrei urlargli che non sono un fottuto cane e che non ho bisogno di essere addomesticata ma sto zitta e annuisco di nuovo.
Sento le sue mani che intanto incominciano a esplorare il mio corpo, passano sul seno e iniziano a scendere sempre di più fermandosi poi sul mio ventre piatto.
Mi viene da vomitare.
"Stai perdendo peso, brava fiorellino" almeno i miei sforzi servono a qualcosa.
La sua mano poi passa a slacciare il bottone dei miei jeans.
Non voglio.
Di istinto la mia mano gli blocca il polso "Oh no Vicky, decido io cosa fare" si stacca un secondo da me e per un millesimo di secondo penso che abbia avuto l'umanità di fermarsi.
Mi ricredo quando lo vedo tirare fuori dal comodino un sacchettino pieno di pasticche, ne tira fuori una e poi la infila nella mia bocca.
"Così sarà più piacevole fiorellino".
Dovrei ribellarmi lo so, ma ho paura che mi picchi di nuovo e io sono esausta.
Intanto lui è passato a togliermi la maglietta e a tirarmi giù i pantaloni.
La testa incomincia già a svuotarsi, il mio corpo perde reattività, lo sento sbarazzarsi anche delle mie mutandine e del reggiseno.
Il suono della sua cintura che viene slacciata mi fa rabbrividire.
"Ti amo fiorellino" è l'ultima cosa che sento prima che lui si spinga dentro di me.
Vorrei dirgli che non è vero, che lui non mi ama, che dovrebbe lasciarmi in pace, che dovrebbe smetterla di farmi male, dovrei reagire, essere più forte e invece mi trovo qui, distesa sul suo letto mentre lui spinge dentro di me aumentando sempre di più il ritmo, ma io non sento niente.
Niente.

"Victoria svegliati" sento qualcuno che mi scuote e mi alzo di scatto con il cuore a mille e la fronte tutta imperlata di sudore.
La prima cosa che vedo è Thomas che mi fissa preoccupato e di scatto mi allontano da lui, ma mi ferma.
"Hey, hey stai tranquilla era solo un incubo"
Solo un incubo?!
Scuoto la testa spaventata.
"Stammi lontano" mi tiro su le coperte il più possibile cercando di coprirmi e mentre lo faccio noto che non indosso più i vestiti della sera precedente ma bensì dei vestiti di Thomas.

Di scatto mi alzo dal letto, "Sei stato tu a cambiarmi?" sto tremando, le mie mani non smettono di farlo e il tono della mia voce è più acuto del normale.
Thomas prova ad avvicinarsi a me e d'istinto indietreggio andando a sbattere contro il muro "Victoria dovresti-" non lo lascio neanche finire di parlare "Sei stato tu o no a cambiarmi?" sto urlando, me ne rendo conto, non so nemmeno se in casa ci sia qualcuno ma in questo momento è il panico che sta parlando per me.

"È stata mia sorella, non ti ho sfiorata neanche con un dito, ma ora ti prego permettimi di aiutarti"
Sta usando una voce calma, come se stesse parlando a un bambino, ma io scuoto la testa "Non puoi aiutarmi" calde lacrime escono dai miei occhi e ricadono sulle mie guance, mi giro verso l'altro lato, non voglio che mi veda così.

Patetica.

"Victoria stai tremando" osservo le mie mani e noto che ancora non hanno smesso di tremare, sto cercando di recuperare la calma ma proprio non ci riesco.
Poi improvvisamente un flash della notte precedente irrompe nella mia mente.

Un lamento disperato esce dalla mia bocca e mi sembra che il mio corpo non riesca nemmeno a reggere il mio peso.
Lascio scivolare il mio corpo per terra e scoppio in un pianto disperato, i singhiozzi quasi mi impediscono di respirare.
Sento Thomas che si avvicina e si inginocchia di fronte a me, mi sta dicendo qualcosa ma non lo sento.

AfraidWhere stories live. Discover now