Capitolo 4. Un cappuccino chiarissimo, grazie

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"Quindi Soph? Com'è andato il tuo primo viaggio di lavoro?"

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"Quindi Soph? Com'è andato il tuo primo viaggio di lavoro?"

Com'è andato il viaggio? Più male che bene direi.

Dopo la sfuriata della ragazzina, Trevor è dovuto intervenire. Nezha è andata letteralmente fuori di testa con le guardie e ha detto una cattiveria dopo l'altra pure a Cooper.

D'altro canto, Trevor non se l'è presa con me. Anzi, mi ha consolata in parte. Io ero, e sono ancora mortificata come non mai per ciò che è successo. Non so perché lei abbia reagito così, non so come faccia a conoscere mio padre e mi è sembrato di intuire che si è informata su Trevor Cooper e sul suo conto in banca. Lo ha definito 'schifosamente ricco ', per quanto sia vero, non mi è sembrato molto consono al nostro discorso.

È veramente bastata una domanda diretta e concisa per farà incazzare come una iena.

E questo mi fa pensare che c'è veramente qualcosa di inquietante sotto tutta questa storia dell'omicidio e della sparatoria.

Insomma, dopo quell'avvenimento, io e Trevor abbiamo fatto riunione con tutti quelli che avrebbero partecipato al processo e dopo di che siamo tornati in hotel. Mi sono chiusa in bagno e sono scoppiata a piangere come una ragazzina. In modo molto silenzioso. Non mi sembrava il caso di farmi sentire da Cooper, anche se è stato abbastanza gentile e comprensivo, si è offerto di offrirmi la colazione il giorno dopo, ma ho nuovamente rifiutato, sempre per il motivo del mio 'non mangio nulla la mattina'. Dopo di che siamo andati in aeroporto, abbiamo passato il volo di ritorno in posti completamente opposti, e quando siamo atterrati mi ha gentilmente accompagnata a casa. Mi ha pure detto di stare tranquilla, e mi ha detto anche che sono situazioni di routine quando ci sono di mezzo ragazzi con famiglia disfunzionale. Non mi resta che aspettare alla preliminare del processo e provarci nuovamente con un metodo di approccio alternativo.

"Non so Teseo, sono stata aggredita verbalmente dalla figlia della donna che dovrò difendere in tribunale. Cosa ne pensi?" Il mio sarcasmo esce più acido che mai dalla mia bocca.

Sono letteralmente le 7 di mattina, oggi al bar ho le colazioni; quindi, non sono particolarmente in vena di chiacchiere. L'unica cosa positiva è che con me c'è il mio capo è amico Teseo Ruth che mi dà una mano questa mattina. Arianna, la mia collega se l'è presa con comoda quest'oggi, quindi ho dovuto sostituirla.

Non la sopporto. Lavora qua con noi da due mesi, e si prende un sacco di libertà e purtroppo il licenziamento non è un'opzione. È una studentessa italiana che sta facendo lo scambio culturale. E oltre a studiare letteratura, lavora part time qui al 'Music and Library Coffee'.  Lei è l'ennesima persona che crede che tutto quello che ho sia dovuto a mio padre. Qui per sfortuna mi conoscono tutti, e lei in breve tempo è riuscita a captare più informazioni possibili sul conto di chiunque le stia intorno. Incredibile.

Ha tentato di parlare male di me, al mio capo, non sapendo che io e lui siamo tanto

amici, anzi, siamo stati qualcosa di più, ci siamo divertiti qualche notte. Ma nulla di più nulla di meno, storiella passeggera e amici come prima. Lo definisco come un fratello, che conosce ogni centimetro del mio corpo, ma pur sempre il mio più grande confidente e amico.

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