Capitolo 19. Marianne e Miguel.

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Sto facendo la pazza

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Sto facendo la pazza.

Sto facendo la pazza davanti a mia sorella minore, sono bastate due settimane per farmi avere un crollo psicologico allucinante. Un figlio di puttana che vuole insinuarsi nella mia vita e nelle vite delle persone a cui voglio bene, ha appena iniziato una guerra con me.

''Sophia, smettila di comportarti come una pazza.'' Nezha mi urla contro, vorrei dire che non ha ragione, ma purtroppo ha ragione.

''Porca puttana, devi smetterla.''  mia sorella, mi strappa una sua felpa dalle mani.

''Che cazzo fai?  devi respirare e darti una calmata, me lo hai insegnato tu.'' a quelle parole mi fermo e la guardo negli occhi.

Sono un ipocrita. Rompo a tutti, le scatole, per far sì che stiano calmi, che respirino. Poi quella che da di matto sono io.

''Nezha, mi dispiace. Voglio solo proteggerti. Dobbiamo andare via.'' dico, con una lacrima che mi riga il viso.

Mia sorella mi guarda con dolcezza, sembra quasi che la grande sia lei, non io. Questa ragazza è cresciuta troppo in fretta.

''Sì ma dove vuoi andare? Sono sinceramente stanca di passare da una casa all'altra, con la paura che qualcosa di nuovo accada nella mia vita, ho 15 cazzo di anni, dovrei andare al liceo, non pregare di arrivare a domani o preoccuparmi dei problemi da adulti.'' incrocia le braccia al peto, ha ragione, l'adulta sono io.

''La ragazza ha ragione. Sai dovresti seguire le orme di tua sorella.'' quella voce. Lui.

''Ciao... Sei venuto.'' sto arrossendo?

''Perché stai arrossendo sorellona?'' mi giro di scatto e fulmino mia sorella.

Trevor mi guarda, sorridendo. Che cazzo ridi.

''Nezha, è l'ora della merenda.'' dico ironicamente, così lei capisce che deve uscire.

''Avvocato Copper, buona fortuna, oggi mia sorella è folle.'' sorrido, per come mi ha chiamata. Non dice mai che sono sua sorella, sentirlo dire dalla sua bocca per la prima volta, mi riempie il cuore di gioia.

''Mi hai scritto che era urgente e sono venuto subito, è successo qualcosa?''

''Esposito, si è presentato al bar, a minacciarmi. Ha minacciato me, tutti voi... Ha messo in mezzo la tua famiglia... Voglio portare Nezha a San Francisco. Lavorare nel frattempo, cercare soluzioni...''

''Sophia, non voglio mettermi in mezzo, non voglio nemmeno insegnarti come si svolge il compito di un tutore. Ma penso che portare Nezha nella città in cui tutto è iniziato non sia una buona idea. Lei ha bisogno di stabilita, tranquillità, deve farsi degli amici, finire il liceo, insomma San Francisco è piena di brutti ricordi per lei...''

Il fatto che in questo momento il suo istinto paterno sia uscito fuori, mi fa emozionare. Trevor è una persona meravigliosa.

''È che non voglio andare troppo lontano da qui. Voglio stare vicino ai miei amici, sono già tante sei ore di aereo... La California è bella in questo periodo.''

Benvenuti in tribunaleWhere stories live. Discover now