Capitolo 18. La batosta finale.

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Due settimane dopo

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Due settimane dopo.

''Nezha, non così ma così. Se prendi il bicchiere dallo stelo rischi di romperlo, devi essere molto delicata. Ok ecco esattamente così.'' Teseo sorride a mia sorella. Le sta insegnando come asciugare i bicchieri da vino al bar.

Sono passate due settimane dal processo, dai casini vari, da tutto. Ho portato Nezha a casa e nello stesso giorno Esther e Kelly sono tornate da Parigi. Sapevano poco e nulla di quello che era successo, ma quando mi hanno vista non hanno detto nulla. Sono venute da me e mi hanno abbracciata come avrebbe fatto una vera amica. Sono scoppiata in un pianto liberatorio e le ho raccontato tutto quello che era successo nei pochi giorni in cui non cerano. Erano scioccate, non riuscivano a credere a cioè che mi fosse successo, pareva tutto così surreale. Invece è tutto vero.

''Teseo non essere così duro con la nostra nuova cameriera.'' qualcuno alle mie spalle dice questa frase e quel qualcuno, è qualcuno che era tornata al suo paese improvvisamene, poi eccola, è tornata a rompere i coglionialla gente.

''Arianna, sei tornata dal mondo dei morti vedo.'' Esther, senza peli sulla lingua, esordisce con questa frase non tanto simpatica.

Sono al bar, con Esther, Kelly e Rosa. Teseo ha deciso di assumerne Nezha per un po' visto che io ho dei casini da riparare, inoltre il test del DNA ha confermato la parentela fra noi due.

Più volte in queste settimane mi ha detto di non voler rimanere a casa senza far nulla, quindi ho pensato che sarebbe stato bello tenerla occupata con qualcosa. Inoltre ha bisogno di non pensare. Sua madre, o meglio, nostra madre ci ha fatto dire più volte tramite Trevor di volerci vedere, ma al momento non mi va e nemmeno a Nezha. Lei è molto scossa ancora, io non sono da meno.

Ora devo affrontare i miei genitori e nulla sarà più come prima. Risolverò un problema alla volta.

"Tesoro, non essere così acida. " sussurra Rosa a Esther.

In queste due settimane ho avuto modo di stare un po' con tutti i miei amici, anche con Rosa. È una ragazza meravigliosa , Esther è davvero fortunata. Kelly in questi giorni mi ha fatto davvero da supporto, ho avuto dei piccoli attacchi di panico, e lei c'era sempre. D'altronde , senza lei, Esther e gli altri non potrei mai stare.

"Si cara Esther, sono tornata dall'Italia, con furore oserei dire." Dice Arianna.

"Lavorerai seriamente ora o bisogna venire a casa tua , in Italia, a pregarti per far sì che tu faccia il lavoro in grazia di Dio?" Ora è Kelly a parlare. Piano piano sta diventando Esther 2.0.

"Ma che avete oggi tutti quanti? Ok che è lunedì ma anche meno."

"Arianna, direi che visto la tua poca costanza nel lavoro, è normale che loro dicano queste cose, no?"

"Anche tu , cara Sophietta hai poca costanza, e nessuno ti dice nulla." Ok Arianna, taci.

Rivolgo ad Arianna un  sorriso alla Patrick Bateman di American Psycho  e mi alzo.

"Arianna, io ho avuto molti casini a cui pensare ultimamente, ho scoperto di avere una sorella e di essere stata adottata, un processo da seguire, da studiare la mia tesi di laurea , non ero a sbronzarmi in ogni bar di Boston sino alle 5 del mattino, orario in cui tu avresti dovuto iniziare il tuo turno, che notizia flash, spesso e volentieri era la sottoscritta a ricoprire, faresti meglio a tacere."

Lei si avvicina, con passo felino, e mi guarda dritta negli occhi.

"Sennò che mi farai? Quello che ha fatto la tua cara mamma a Abel Makey?"

Chiudo gli occhi e sento la rabbia ribollii nelle vene. Sto per iniziare a ricoprirla di insulti quando si sente il rumore di un oggetto di vetro, cadere a terra e rompersi.

Ci giriamo verso il rumore e ci rendiamo conto che mia sorella ha rotto un bicchiere da vino, quello che sino a poco fa stava  pulendo.

Vado verso di lei, cerco di parlarle , ma lei sta guardando altrove.

Ero talmente presa dalla discussione con Arianna  che non mi sono resa conto di un uomo, alto , con i capelli lunghi e una gran barba , ha fatto il suo ingresso nel bar.

Teseo rendendosi conto del silenzio imbarazzo che c'è , chiede al signore se le serve qualcosa.

"Che cazzo ci fai tu qui? Non ti è bastato quello che già hai fatto a me e a lei!" Mia sorella grida ciò, andando di corsa verso quell'uomo. Così, capisco chi è quest'uomo.

"Beh, volevo conoscere l'altra figlia di Maria , o meglio , già la conoscevo, visto che è anche mia figlia." Dice l'uomo davanti a noi con un ghigno in volto.

"Oh. Nono, ragazzo, non chiamare nessuno. Ho quindici  uomini con una calibro ventidue in mano a ciascuno di loro, pronti a sparare qualsiasi poliziotto osi avvicinarsi a questo bar nei prossimi 5 minuti, la mia visita sarà breve. Non temete." Dice a Teseo , che ha preso il cellulare in mano.

L'uomo , si guarda intorno, come se già fosse stato qui, va verso il tavolo delle mie amiche, esattamente nel posto dove ero seduta poco prima io. Le ragazze sono visibilmente intimorire. Non muovono un muscolo.

"Voi siete le amichette di Sophia no? Esther , Clarice e Rosa. Tu invece sei il suo capo, Teseo Ruth. Mancano tutti gli altri tuoi amici, come com'è che si chiama quell'avvocato ?" Fa finta di pensarci su.

Intanto nessuno di noi riesce a dire una parola.

"Ah si, Trevor Cooper, poi ci sono le sue sorelline, Sarah, che ragazza in gamba, peccato che a distanza di km sono riuscito a manomettere il suo computer. C'è Gabriel il figlio della giudice del processo. I tuoi genitori , i genitori di Cooper. Insomma direi che motivi per stare attenta alle tue mosse ne hai , o no nennella?"

Sento questo nomignolo, penso sia in italiano. Mi accigliò e lui se ne rende conto.

"Nennella è un tipico nomignolo Napoletano, sai, è li che sei nata tu. Nella bella Napule. Vieni da lì, dove ho conosciuto tua madre, scappata dalla Francia. Quando è venuta in Italia non aveva idea di come si parlasse italiano , le ho insegnato tutto io."

Dopo tutto questo discorso, ho finalmente il coraggio di parlare.

"Perché mi stai dicendo tutte queste cose, che cazzo vuoi da me, non ti è bastato rovinarmi l'esistenza ?"

"Oh, Sophia io non voglio rovinare te, ma Maria Noel. Ovviamente, con i suoi punti deboli, le sue belle figliole." Dice con un sorriso a trentadue denti. Sento i brividi.

Lui, sposta lo sguardo tra me e Arianna. Mi giro per guardata e per un attimo mi sembra che lei abbia lo sguardo rilassato. Perché ho una brutta sensazione?

"Ora vado, la mia breve visita termina qui, era solo un piccolo avviso per dirti di star buona, non indagare, non cercare risposte che non troverai. Chiaro?" Dice Carmelo Esposito.

Se ne va. Portandosi una sigaretta alle labbra. Mi guarda fisso negli occhi, io non distolgo lo sguardo nemmeno per un secondo. Non mi fa paura.

Ma quello che potrebbe succedere alle persone che amo, per colpa sua , quello si, mi fa tremendamente paura.

Nota autore💚
Ciao a tutti, in queste settimane sono stata un po' assente, anche su ig.
Ho rimandato perché ultimamente causa impegni e causa blocco, non sono riuscita a far sì che tutte le mie idee venissero scritte insomma. Ma mi farò perdonare. Ci stiamo avvicinando alla fine dell'ultimo capitolo della prima parte.
Il capitolo 20 sarà per me un capitolo importantissimo, farò una collaborazione con una delle scrittrici più brave in questa piattaforma , e non vedo l'ora di farvi sapere di più 🩷
Oggi capitolo abbastanza corto, é abbastanza di passaggio, ma fondamentale per farci conoscere colui che fino ad ora ha dato un po' di filo da torcere.
A lunedì 💝

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