Capitolo 12. Una settimana prima del processo.

33 3 10
                                    

Meno sette giorni

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Meno sette giorni. Il conto alla rovescia è iniziato.

Manca una settimana al processo e io ho i nervi a fior di pelle. Qualche giorno fa il medico mi ha detto che sto dimagrendo troppo e che stavo rischiando un abbassamento eccessivo dei valori più importanti.
Il mio svenimento è dovuto a quello. Ma a parer mio, nonostante io non sia un medico, non è così.
Sto pensando, e ripensando a ciò che Taylor mi ha detto. E non posso fare a meno di piangere ripensando a ciò. Mi ritengo una persona con gli attributi, non avrei mai pensato che una semplice frase potesse portarmi allo svenimento.

È tutto davvero confuso. Quanto semplice. Alla fine, ha senso. Però perché il mio sesto senso suggerisce che in realtà c'è qualcos'altro sotto? O meglio, qualcuno che sta orchestrando tutto.
Taylor lo sa? È complice?

La testa mi scoppia, e mentre fisso il vuoto sento bussare alla porta della mia cameretta. Si, cameretta, perché da quando sono svenuta, mia madre mi ha costretta a stare dai miei genitori per qualche giorno e riposare. Io non volevo assolutamente, ho una miriade di cose da fare tra lavoro e processo. Devo risistemare la tesi di laurea, e tra due settimane iniziò a praticare nuovamente pugilato. L'avevo messo in pausa in vista del processo, poiché non avevo tempo.

''Avanti.''

''Ciao tesoro, come ti senti oggi?''

''Mamma, sto bene, mangerò regolarmente e tutto tornerà come prima. Domani tornerò al lavoro e a casa mia.''

''Tesoro ma è presto, ti devi riprendere bene, ti ho vista pensierosa in questi giorni, c'è qualcosa di cui vuoi parlare a me o a papa?''

''No mamma, è la decima volta che me lo chiedi, sia tu, che papa, ma che vi prende?'' dico alzando un po' il tono della voce.

I miei genitori in questi giorni sono strani. Ultimamente gli ho visti poco e niente, anche al telefono, erano sempre di fretta. Piu mia madre che mio padre, a dire la verità. Sono super apprensivi, e non nego che mi faccia piacere, però stanno esagerando e non riesco a capirne il motivo sinceramente.
Il rapporto con i miei genitori è sempre stato davvero confidenziale. Quasi alla pari, nel rispetto dei limiti.

Non sono mai stati davvero severi con me, chiaramente qualche sgridata l'ho ricevuta. Ma non in modo esagerato.

''Sophia Maria Orteco, stai alzando i toni con tua madre?'' mia madre mi guarda con un'espressione tanto incazzata quanto accusatoria.

''Marianne, Sophia perché urlate? Che succede?'' arriva mio padre, presumo fosse a lavoro.

''Succede, papà, che mi state tartassando con la da tre giorni, nell'ultimo mese vi siete fatti sentire poco e nulla. Quando vi chiamavo eravate sempre di fretta e ora improvvisamente sette appiccicosi come delle cozze, mi spiegate quale è il problema?''

I miei genitori i guardano. E sono quasi certa che mi nascondano qualcosa.

''Non ce nessun problema Sophia, che cosa dovremo nasconderti scusa? Sai che ci siamo detti sempre tutto, piuttosto, tu, ce qualcosa che devi dirci? Esci con quel Trevor? Sai figlio di chi è, e non mi piace affatto. Brendon Cooper è un manipolatore, bugiardo.'' dice mia madre.

Ora mi sto davvero per incazzare. Stanno tirando fuori cazzate, una dopo l'altra, evitando le mie domande.
Se prima ero quasi certa, ora, sono completamente certa che mi stiano nascondendo qualcosa.

''Mamma, spiegami cosa cazzo centrano i Cooper con ciò che sta accadendo dietro queste quattro mura.''

''Tesoro, tua madre ha ragione, penso che dovresti cambiare avvocato, anzi proprio tribunale di riferimento, magari sostarti a New York, ho dei contatti li sai?''

Ma si sono bevuti il cervello? Decisamente sì.

Li guardo, ma loro non guardano me. E qui inizio a sentire un leggero inizio di ansia. Però scuoto la testa e faccio un respiro profondo, perché so che non è il momento. È il momento di stare calma, e comportarsi da adulta, senza sbraitare, senza piangere per il nervoso, e soprattutto senza svenire.

''Ok, non volete dirmi cosa mi nascondete. Perfetto, magari non siete pronti, dalle vostre espressioni e dalle vostre parole campate in aria su Trevor, e un trasferimento, penso sia qualcosa di pesante. Ma in questo momento, ho un processo da mandare avanti, il caso di una minore da seguire, il lavoro e studiare la mia tesi, perciò, ora fuori di qui, perché mi cambio, e torno a casa mia.'' li guardo, mia madre rimane esterrefatta dalle mie parole, ma va via, ferita e dispiaciuta. D'altro canto, mio padre resta un minuto in più a osservarmi.

''Mija, pensa alla mia proposta.'' dice e se ne va.

Io prendo tutte le cose che mi sono portata per questi due giorni e me ne vado, senza salutare, perché sì, sono incazzata con loro. Sino alla fine del processo voglio assoluta tranquillità, e le loro paranoie, non fanno che aumentare le mie.

Nota autore💚
Aria di tempesta, giuro che il prossimo capitolo sarà più leggero 😂🫶🏻
Vi aspetto nei commenti e su ig. @imm.aginaitorinfinity
P.S. Mi scuso per eventuali errori ortografici 💜

Benvenuti in tribunaleWhere stories live. Discover now