Capitolo 20. Carpe diem.

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Un mese dopoGiugno 2022  Cambiare aria, nelle ultime settimane questo era il mio obbiettivo

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Un mese dopo
Giugno 2022


Cambiare aria, nelle ultime settimane questo era il mio obbiettivo. Far cambiare aria a me, a mia sorella e alle nostre menti. Passare l'estate in un posto diverso dalla mia bella Boston, sarà rigenerante a livello mentale per tutte e due ma soprattutto per lei.

All'inizio Nezha era parecchio titubante, ovviamente è stanca di cambiare sempre casa, ma dopo una settimana ha capito che per lei era la cosa migliore da fare.
Lei si è affezionata a tutti i miei amici, si è sentita a casa; quindi, era dispiaciuta del fatto che non li vedesse per un po'.

Ormai è quasi fine giugno, in quel di San Diego, c'è abbastanza caldo, ma non mi dà fastidio, anzi. Sto bene, non sono una fan dell'estate però, devo dire che quest'anno non mi infastidisce. Ho bisogno di una vacanza dalla mia città, ma non dal lavoro.

Ho trovato un piccolo studio di avvocati che cercava una stagista, e grazie alle conoscenze di Trevor, sono riuscita a ottenere il posto. In attesa della mia laurea, dovrò accontentarmi di ciò.

''A che pensi? Sei silenziosa Sophia.''

Una voce maschile mi risveglia dai miei pensieri.

''Pensavo al caldo di questa città. Si sta bene però, è tutto così colorato, questo parco è meraviglioso. Perché te ne sei andato?''

''Sai, non sei l'unica ad aver avuto problemi con i propri genitori.''

Trevor abbassa il volto e anche io abbasso il volto, mi rendo conto che nonostante sia passato più di un mese questo discorso sulla famiglia, ancora mi urta parecchio, così ho deciso di cambiare discorso di fretta.

Parliamo del più e del meno, ci conosciamo un po' di più. Ormai sto qua con mia sorella da una settimana, e devo dire che già mi sento più leggera, inoltre Trevor non ci ha mai lasciate sole. Starà anche lui un po' qui, così da tenerci compagnia per un po'.

Seguirà il lavoro da qui, e intanto si farà una minivacanza. Ha ribadito più volte in questi giorni di aver bisogno di una pausa dalla legge, così h deciso che per due settimane non vorrà sentire nulla riguardante il lavoro e anche io sinceramente.

Oggi, per esempio, Trevor mi ha chiesto se avessi voglia di passeggiare in un parco in centro. Io ho accettato senza farmelo chiedere due volte, intanto mia sorella e Eda, la sorellina di Trevor, sono a fare shopping, hanno qualche anno di differenza ma hanno fatto amicizia e io non posso che essere felice di ciò, anche lei, è in vacanza dall'università e dal lavoro farà compagnia a Trevor in questi giorni in cui stara qui.


''Tre mesi fa, se mi avessero detto che avrei passeggiato con Trevor Cooper a San Diego avrei probabilmente messo fuoco a qualcosa.''

''Dai Sophia, non sono così male, ammettilo.'' dice Trevor ironico.

''Si, non sei così male Cooper, sono felice di averti conosciuto, nonostante tutto.''

''Sophia, io sono felice d'aver conosciuto te, sei in gamba, sei... una persona di cuore e sappiamo che persone di cuore non ce ne sono ormai tante.''

Sorrido a Trevor e improvvisamente, una sensazione che ormai provo da un mese circa, si impossessa di me ogni volta che ci avviciniamo toppo o ogni qual volta in cui lui mi rivolga parole carine, assurdo, non ho mai provato nulla di simile per nessuno.

Sophia, riprenditi, non hai più 15 anni.

Continuiamo a camminare, in silenzio religioso e spostando lo sguardo alla mia destra noto che nel prato, ce una mostra fotografica.

''Trevor, andiamo verso li, sembra una mostra di fotografie, sono curiosa di vederla.''

Quando ci avviciniamo, ci rendiamo conto che è una mostra fotografica riguardante il significato dei fiori, ci saranno infatti un centinaio di fotografie con fiori diversi fra di loro, dalle rose, al gelsomino, alle peonie, alle margherite viola nonché mio fiore preferito.

Giriamo un po', sinché non mi blocco davanti a un quadro, Trevor intanto è andato avanti, ma io sono completamente stregata da questa foto.

È una foto di un fiore, giallo, completamente aperto, con uno sfondo nero.

Una foto così semplice, ma così bella. Non riesco a staccare gli occhi da questa foto. Ammiro ogni suo dettaglio.

I colori, la forma, l'angolatura, tutto insieme formano una vera e propria opera d'arte.

''Vedo che da dieci minuti non smette di fissare la potentilla.''

Per l'ennesima volta, una voce mi risveglia dai miei pensieri, ma stavolta non è una voce maschile.

Bensì, la voce di una donna poco più bassa di me, con dei capelli lunghi e voluminosi.

''Mi scusi, si, questa fotografia è meravigliosa, per quello la fissavo. Ne sono completamente affascinata. Tra tutte le foto bellissime che ci sono questa è particolare, si chiama potentilla mi diceva?''

''Sì, penso anch'io che sia una delle più belle., Detto francamente, è la mia preferita tra tutte al momento'' la ragazza di fronte me, si sorride accarezzandosi la pancia.

''Qual è il suo significato?'' domando continuando a osservare la foto difronte a me.

''La potentilla rappresenta la maternità, l'amore materno... E direi che non c'è fiore migliore che in questo momento possa rappresentarmi.'' dice con un gran sorriso sulle labbra. "Divento mamma tra qualche mese."

''Mio dio, ma è meraviglioso, congratulazioni.'' io sorrido a mia volta.

Guardo questa donna meravigliosa, radiosa, accarezzarsi la pancia. E sorrido ancora di piu.
Ho sempre pensato che a me, la maternità non mi appartenga. Non ho mai avuto il desiderio di un figlio e penso che mai lo avrò.

Ho sempre detto a chiunque di non volte dei figli, e chiunque mi ha sempre risposto con 'ma sei una donna, dovresti volere dei figli' e questo è ciò che tutte le donne che non sentono la maternità, viene detto.

Ma la verità è che non è questo a definire una donna.

Io e la donna che ho davanti avremo sicuramente un vissuto differente, ma siamo donne entrambe allo stesso modo.

''La ringrazio. E sono contenta che le piaccia la foto." dice la donna indicando la fotografia.

'' Come ci si sente a diventare mamma?''

''La verità? Sono terrorizzata. Diventare madre è una grande responsabilità, ho tanto da imparare e sto ancora cercando di metabolizzare la cosa. Per fortuna a fianco ho un uomo meraviglioso che mi supporta sempre. E che rende le mie paure decisamente meno pesanti.''

''Quando si ha una persona a fianco, è sempre tutto più semplice, la famiglia, gli amici e nel suo caso suo marito giusto?''

''Quasi marito, a dire la verità. Siamo prossimi al matrimonio, recente pure questo avvenimento. Abbiamo deciso di sposarci dopo che il bambino nascerà..''

''Beh , non si annoia mai lei, insomma.'' sorrido insieme a lei che fortunatamente coglie l'ironia.

Intanto continuiamo a parlare, e mi rendo conto di non sapere nemmeno come si chiama. Però sono consapevole del fatto che mi sento a mio agio con lei.

''Sa dove posso trovare il fotografo? Vorrei fargli i miei complimenti.''

''In realtà è una fotografa e... Ce l'ha davanti ai suoi occhi.'' dice indicandosi.

''Uh, allora complimenti a lei, cazzo è bravissima.'' mi rendo subito conto di aver appena detto cazzo a una sconosciuta.

''Scusi, non volevo dire cazzo, oh mio dio l'ho detto di nuovo.'' sono in forte imbarazzo davanti a lei.

''Stia tranquilla, e dammi del tu. Non sono poi così vecchia.'' mi porge la sua mano dicendomi il suo nome, completo. ''Sono Evelyn Andrea Olsen. Molto piacere.''

''Io sono Sophia Maria Orteco. Il piacere è mio Evelyn.''

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Iniziamo a passeggiare fra i vari quadri e Evelyn mi spiega il significato di ogni fiore, ora stiamo ammirando la foto di un bellissimo gelsomino, rappresenta il simbolo della vita, anch'esso meraviglioso.

Poi arriviamo al garofano, simbolo dei genitori e della famiglia, per un momento ritorno a pensare a ciò che mi ha portato qui a San Diego, il litigio con i miei genitori, scoprire di avere un'altra famiglia, un'altra vita.

''Sophia, ti senti bene? Stai fissando il vuoto.''

''Evelyn, scusami, dicevi?''

''C'è qualcosa che ti ha turbata? Ho detto qualcosa di scorretto?''

''Oh, no no, stai tranquilla ero immersa nei miei pensieri, il fiore di cui tu mi hai parlato ora mi ha fatto pensare un po' ai miei problemi, a proposito dell'essere madre e dell'essere genitore, non li sento da un po  e non vedo mia...madre da due mesi tutto qui.''

''Non so cosa sia successo... Ma se posso darti un consiglio, che a me ha fatto cambiare un po' la prospettiva delle cose, per quanto riguarda i genitori, non sprecare il tempo. Sembrerà scontato da dire, ma il tempo è molto prezioso. Se sono cose risolvibili, cerca di risolverle. Metti da parte l'orgoglio, la rabbia e risolvi con loro. I genitori provano per noi un amore incondizionato, anche se a volte sbagliano. Ricordatelo sempre, Sophia.''

Evelyn mi sorride e mi accarezza il braccio. Sorrido anche io e devo dire che questa ragazza ha il sorriso contagioso. Fa una pausa e continua il suo discorso.

''Sai, io mi metto un po' nei panni dell'altra parte. Se io in futuro dovessi avere delle discussioni con mio figlio farei di tutto pur di risolvere. Non sopporterei il pensiero di star lontana da lui, sarebbe atroce. E lo dico ciò perché anche io ho passato un breve periodo in cui parlavo davvero poco con mia madre, eravamo entrambe un po' colpevoli, diciamo. Ma parlando a quattrocchi, mi sono resa conto che avevamo solo perso del tempo prezioso solo per orgoglio. I genitori sono pur sempre esseri umani e, come tali, sbagliano anche loro.''

''Nemmeno io so quale sia la tua situazione Evelyn, però sento di doverti ringraziare, questo consiglio è davvero prezioso e giusto, ci rifletterò su.''


Continuiamo a parlare del più e del meno sinché qualcuno interrompe i nostri discorsi da donne.

''Sophia, ecco dov'eri.''

Lui.

Trevor mi aveva persa per circa un'ora, era sicuramente disperato. O forse no.

''Mi hai fatto prendere un colpo, porca miseria. Sei sparita.''

''Cooper rilassati, non sono un cucciolo smarrito. Ero con l'artista che ha creato queste meravigliose fotografie.''

''So che non sei un cucciolo smarrito ma siamo pur sempre in una città che non conosci, mi sono preoccupato signorina Orteco e, signora, complimenti per la mostra, le foto sono bellissime.'' dice cooper rivolgendosi a Evelyn.

''Oh mio dio, signora proprio no. Ssono Evelyn, piacere. Dammi del tu.''

''Piacere mio, sono Trevor Cooper.''

''Siete una coppia, vero?''

Io e Trevor ci guardiamo, imbarazzati e ci mettiamo a ridere.

''No, siamo colleghi e amici.'' dice sorridendo Trevor.

Amici quindi?

''Sino a qualche mese fa, ci odiavamo, faceva lo stronzo.'' Dico soddisfatta.

"Quante volte devo dirti che sono solo professionale?"
Evelyn ci guarda con lo sguardo assottigliato e già immagino cosa stia pensando. Quello che pensano tutti.

E ciò non equivale alla realtà.

Forse.

"Evelyn ti ho trovata, ti ho cercata dappertutto. Ti ho portato tre donut al cioccolato."

"Mi hai trovata. Dio, grazie,, stavo morendo di fame." Evelyn prende un donut e lo addenta. Immagino che la gravidanza le faccia questi effetti. È tenera. "Ti ho già detto che sei il migliore?"

"Un centinaio di volte. Io ti ho già detto che so di esserlo?"

Lei alza gli occhi al cielo. "Arrogante"

Sorrido. Un uomo, alto, con occhi azzurri e con i capelli chiari si avvicina a Evelyn con delle ciambelle. Lei sorride come se avesse appena visto un prezioso diamante e penso che per lei sia esattamente così.

Credo che quest'uomo sia il suo fidanzato, quasi marito. Si sorridono come se non ci fosse un domani e d'istinto mi giro verso Trevor, rendendomi conto che lui aveva già gli occhi puntati su di me.

Faccio un mezzo sorriso. Lui invece si avvicina e mi sposta i capelli dietro l'orecchio. Continuiamo a guardarci è ancora una volta sento quella strana sensazione.

Come se tutto e tutti sparissero. Ci siamo solo noi due il resto non conta, il mio cuore sta bene, i problemi si sono volatilizzati e io mi sento più felice che mai.

"Sophia, lui è Chris, il mio fidanzato." Evelyn risveglia me e Trevor dal mondo dei sogni e degli unicorni. E meno male oserei dire.

"Molto piacere Chris, lui è Trevor. Un mio amico." amico. Si.

L'uomo stringe la mano a entrambi.

"Christopher, o Chris, come volete. Tanto piacere.. Siete di queste parti?''

''Uh, no, siamo di Boston ma staremo per un po a San Diego, fa bene ogni tanto cambiare aria.''

''Già, sono d'accordo, capita nella vita di voler cambiare luogo per ritrovare noi stessi.'' dice Evelyn guardando prima me e poi Chris. Lui le cinge i fianchi con il braccio, ma non risponde.

Intanto Trevor si allontana per rispondere a una chiamata.  e a un certo punto Evelyn si avvicina a me.

''Sophia senti, di solito sono lenta a capire determinate cose, insomma ci ho messo mesi a capire che si erano formate due coppie di nostri amici. Chris può confermare, vero?''

''Sì sì, è stata letteralmente l'ultima ad arrivarci.'' dice Chris ridendo, d'altro canto Evelyn lo fulmina.

Poi continua il suo discorso.

'Comunque, lenta o no... Mi rendo conto che tra di voi ce qualcosa in più dell'amicizia, ho visto come ti guarda e... Il tuo rossore sulle guance quando lo guardi non è da meno.''

''Ci avrei scommesso che l'avresti detto, mia sorella la pensa allo stesso modo.'' sorrido sincera.

''Sai, l'amore è un sentimento così forte e intenso. Penso che tutti meritiamo di provarlo nel corso della nostra vita e, se è ricambiato, non dobbiamo in alcun modo perdere tempo, come ti ho detto prima, ricorda che il tempo è prezioso.'' Dice, po guarda il suo ragazzo. "Fattelo dire da una che ha buttato sangue e acqua pur di farlo capire a qualcuno"

Chris alza ironicamente gli occhi al cielo. "Quel qualcuno sta per sposarti, ti ricordo"

"Appunto"

Non avrei mai pensato che venendo in questa nuova città avrei incontrato persone pronte ad ascoltarmi e a darmi consigli. Evelyn ha l'aria di essere una brava persona, sento come se avessi davanti un'amica ed è così bello sapere che nel mondo esistono ancora persone così buone.

''Evelyn, ti ringrazio, io farò sicuramente tesoro dei tuoi consigli, spero mi portino in alto.''

''Sophia dobbiamo andare, Eda e Nezha si sono chiuse fuori casa, hanno scordato le chiavi e dicono di avere caldo.'' Trevor appare all'improvviso e io gli sorrido, nonostante la frase che abbia detto non ha nulla di divertente.

Dopo di che torno con lo sguardo su Evelyn, lei mi risponde con un altro sguardo, che non riesco a decifrare.

''Evelyn, noi dobbiamo andare ora, ti ringrazio ancora delle tue parole e ancora, complimenti per la mostra, in bocca al lupo per ogni cosa, sei una ragazza meravigliosa.'' le sorrido.

''Sophia, grazie a te. '' mi porge la mano in segno di saluto poi aggiunge una frase: ''in bocca al lupo per tutto anche a te e Sophia, carpe diem.''

Le sorrido, saluto Evelyn e Chris e io e Trevor ci dirigiamo a casa mia.

                               Fine prima parte.

Nota autore💚
Ciao a tutti 💜
Inizio con il ringraziare Jasmine ❤️‍🩹
mia amica , mia ispiratrice. La ringrazio per questa collaborazione , sono innamorata di questo capitolo e spero possa piacere a tutti voi❤️ l'idea é stata sua e non avrei potuto concludere questa prima parte in modo migliore di questo❤️ mille volte grazie imagjneflowers love you

Poi  volevo dire, nuovamente che questo é l'ultimo capitolo della prima parte, passerò il resto dell'estate a scrivere la seconda parte ci saranno circa altri 20 capitoli ❤️ su ig ci saranno gli aggiornamenti.

Perciò , a presto cari lettori ❤️‍🩹

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