Capitolo 14. Del tutto confidenziale

26 3 29
                                    

Trevor

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Trevor

Ogni tanto tutti hanno bisogno di svagare la mente. Qualcuno, più di ''ogni tanto'', e quel qualcuno è proprio il sottoscritto.

''Trevor, come si sente? Non veniva da un bel po' di tempo a terapia.''

Le ultime settimane sono state un inferno, non ho fatto altro che lavorare. Per stare più distratto possibile. Da tre anni questa parte il periodo di aprile è sempre un inferno. Infatti, dopo domani il 21 aprile non solo sarà la data inerente al processo, ma l'anniversario di morte di mia moglie e mia figlia. Mi mancano da morire. La pressione sociale non aiuta e dopo 3 anni ancora mi colpevolizzo per ciò che è successo.

Però mi sono reso conto di una cosa. Non ero mai riuscito a parlare di questo fatto con qualcuno al di fuori della mia terapeuta e della mia famiglia. Sino a quando Sophia Maria Orteco non ha scaturito in me un senso di sicurezza. Si, sarei ipocrita a non ammettere che qualche giorno fa in macchina, mi sono sentito al sicuro a parlare con lei; come se quella donna, sapesse il mio stato d'animo. Ogni qual volta mi domanda come sto, lei arriccia il naso e lo fa come se sapesse che infondo quando dico 'sto bene' in realtà mento.

E per quanto il nostro rapporto lavorativo sia strano da morire, non posso fare a meno di trovare una persona d'oro, sotto quel broncio e l'aria da arpia. Ultimamente però l'ho vista abbastanza giù di morale. Ma non voglio impicciarmi, nonostante io sia curioso di sapere cosa la turba. Sarei incoerente, dopo averle ribadito più volte la professionalità e la riservatezza.

Poi, ce qualcosa che continua a turbare me e cioè il pensiero fisso di questa donna, dopo ciò che è successo in macchina e soprattutto dopo che mi è svenuta fra le braccia qualche giorno fa.

Mi aveva ammesso di mettere al primo posto l'umanità, ma non pensavo fino a quel punto. Era letteralmente sotto shock dopo le dichiarazioni di Taylor. Ieri l'ho chiamata per sapere come stesse, nonostante io l'abbia vista in perfetta forma al ristorante l'altra sera, ma non mi andava di farle l'interrogatorio davanti a Gabriel, soprattutto perché si conoscono. Il mondo è davvero piccolo avvolte.

''Beh Dottoressa Williams, direi benissimo.'' mento.

''Lo sa che a me non dovrebbe mentire vero?''

Rose Williams, psicologa da trent'anni, la mia psicologa, si rende subito conto quando le sto mentendo, solo che lei non si limita ad arricciare il naso, mi dice quello che pensa, giustamente.

''Ha ragione, ho un processo importane, esattamente il 21 aprile.'' lei mi guarda, intensamente, perché sa a cosa mi riferisco. 

''Trevor, c'è dell'altro?''

''Ma nulla. La magistratura non poteva scegliere periodo peggiore per fissare una data per un processo? Non credo.''

Ovviamente c'è dell'altro, ma non voglio a ancora tirar fuori parole senza capire effettivamente l'effetto di Sophia che ha in me da quel giorno in macchina.

Dopo il processo di Taylor Miller, prenderò una settimana di ferie dall'ufficio, spegnerò il cellulare e non ne voglio sentire almeno per un po'.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Benvenuti in tribunaleWhere stories live. Discover now