capitolo quattro

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[...]

dopo aver finito di sistemare i pochi vestiti all'interno dell'armadio, fece come gli fu detto. scese al piano di sotto e cercò la guardia con cui aveva parlato poco prima.

sentì subito gli sguardi curiosi del personale addosso e si ritrovò a sospirare, cercando di evitarli. nonostante fosse ancora mattina presto, li sembravano tutti colmi di lavoro e di cose da svolgere.

le guardie soprattutto, si muovevano da una parte all'altra dell'edificio, come non avessero una posizione fissa. guardò tutto quel movimento ma qualcuno alle sue spalle lo richiamò a bassa voce, facendolo voltare.

«jeon, giusto?» domandò e senza attendere risposta, continuò: «vieni, abbiamo una lista da compilare.»

«lista?» chiese seguendolo ed ottenne soltanto un cenno leggero col capo.

venne portato in una grande sala con degli attrezzi di ogni tipologia e gli venne indicato il pavimento. «togli la maglia e fai trenta giri.»

jungkook non si scoraggiò e nonostante non fosse abituato ad un grande esercizio fisico, tolse la maglia e si posizionò all'estremità dell'enorme stanza, cominciando a correre ad un ritmo costante.

«più veloce e gambe alte.» si lamentò l'uomo e fu accontentato.

alla metá jungkook si fermò oramai stanco, ma nel sentirlo urlare il suo nome, riprese a correre con un po' di difficoltà. al termine, dovette fare dei piegamenti sulle gambe e qualche allungamento delle braccia.

«abbiamo finito?» si lamentò ma l'uomo gli riservò un'occhiata per nulla contenta e si zittì.

fu accompagnato in un'altra stanza e quando sentì il forte rumore degli spari, si coprì le orecchie con le mani. «indossa queste.» gli disse, porgendogli delle grandi cuffie.

le indossò e si posizionò ad un paio di metri dal mirino, davanti al vetro. divaricò le gambe e impugnò l'arma con cui avrebbe dovuto sparare, ma prima di premere il grilletto, sentì qualcuno entrare nella stanza e la voce profonda di taehyung in sottofondo.

si mise dietro di lui e portò le mani sulle sue, sollevandole proprio davanti al suo viso. «divarica un po' di più le gambe e mantieni la schiena dritta.» sussurrò contro al suo orecchio, spingendo tra le sue gambe con la sua per fargliele aprire.

jungkook deglutì irritato nel sentire la sua voce così vicina e il suo respiro caldo sul collo e sembrò non pensarci, mentre premeva il grilletto e sparava i tre colpi al mirino.

non ne colpì neppure uno e taehyung alle sue spalle rise di gusto. «hai ancora molto da imparare.»

[...]

«non capisco perchè l'hai assunto come guardia, non è capace in nulla.» si lamentò il signor kim, dando un'occhiata alla lista che aveva fatto quel giorno. «non sa neanche come sparare.»

«è bravo nella lotta corpo a corpo.» gli ricordò taehyung con un mezzo sorrisino, guardando fuori dalla finestra.

jungkook era all'esterno e stava parlando con hoseok, sembravano andare piuttosto d'accordo.

«solo per questo?» domandò allora il padre e taehyung scrollò le spalle.

confidava in lui ed era certo che sarebbe stata la sua migliore scelta.

[...]

«il signor taehyung mi ha detto che devo ritirare una cosa per lui.» jungkook si sporse oltre il tavolo, parlando con una donna di mezza età.

la donna gli sorrise e gli porse un vassoio con tre bevande. «penso ci sia stato un errore. io sono la sua guardia del corpo, non il cameriere.»

«il signor taehyung mi ha chiesto che sia tu a portarglieli.»

jungkook sospirò, poi con lo sguardo intravide li vicino una bustina di salsa piccante e senza dare nell'occhio, la prese e la versò in uno dei bicchieri. «certo, li porto io allora.»

con un sorrisino tutto denti, prese il vassoio e si diresse lungo il corridoio, bussando poi alla porta con la mano libera. entrò nella stanza e vide subito taehyung seduto al tavolo con due ragazzi della sua stessa età, probabilmente degli amici che aveva li dentro.

si avvicinò al tavolo e cordialmente disse: «ecco le sue bibite, signore.»

taehyung fu stranito da quel suo modo gentile di parlargli, afferrò uno dei bicchieri ma prima si berne il contenuto, lo mescolò con la cannuccia e sollevò lo sguardo nel suo. «assaggialo prima tu per me.»

jungkook deglutì, sorridendogli. «l'ho portato per lei, signore.»

«bevilo prima tu.» ripetè e fu costretto a prendere uno dei bicchieri e a sorseggiarlo, sperando di non prendere quello incriminato.

con sua grande sfortuna cominciò a tossire a causa del piccante, ma poi si trattenne e sorrise ancora di piu. «mmh, delizioso.» mentì.

«allora bevilo tutto tu, non ho più sete.»

mentre jungkook alle sue spalle sospirava e cercava un qualche punto dove versare il drink senza farsi notare, uno degli amici di taehyung gli toccò la spalla, parlandogli all'orecchio.

«ora ho capito perchè l'hai assunto, è proprio il tuo tipo.» l'altro ragazzo confermò con il capo e taehyung abbozzò un sorriso.

«è bello, non è vero?» parlò non staccandogli gli occhi di dosso.

«è sexy da morire. pensi che sia gay?» il ragazzo venne colpito da quello al suo fianco e si scusò con un sorriso. «dai tesoro, sto scherzando. sono già impegnato con te.»

«non guardarlo neanche, l'ho preso per me.» commentò taehyung sottovoce.

poi guardò la scena in silenzio e storse il naso, non era un tipo molto romantico e odiava vedere quel genere di attenzioni amorose davanti ai suoi occhi.

eppure i suoi amici sembravano davvero una bella coppia.

ritornando a lui, lo beccò a versare il liquido in una pianta li vicino e si lasciò scoppare una leggera risata. «idiota.»

poco dopo alzò una mano e schioccò le dita per richiamare jungkook. «mettiti al centro della stanza e metti questa sulla testa, devo fare pratica.» ordinò, porgendogli una mela.

jungkook obbedì confuso e fece come gli fu detto, taehyung lo guardò con un sorriso e si alzò, prendendo la pistola tra le mani e posizionandosi poco lontano da lui.

«taehyung, non scherzare.» gli disse il suo amico preoccupato ma taehyung sorrise sghembo.

«stai immobile o ti prenderò il cervello.» disse, prima di premere il grilletto e colpire esattamente il centro della mela, che cadde per terra con un tonfo.

«affascinante.» pronunciò a bassa voce, guardando il viso tranquillo e rilassato di jungkook.

si avvicinò lentamente a lui e tolse alcuni pezzi di mela che erano finiti tra i suoi capelli. «è così che si spara.» sussurrò contro al suo orecchio, prima di allontanarsi.

free fall | taekook ✓Où les histoires vivent. Découvrez maintenant