capitolo otto

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[...]

«che aspettate, cercatelo!» gli urlò contro taehyung, perdendo quella calma che aveva mantenuto fino a quel momento.

mentre saliva le scale per il piano superiore, dovette far fronte ad alcuni pensieri che aveva per la testa. la sola idea che fosse da solo con yoongi, lo disturbava.

per quale motivo era andato nella sua camera?

cercò la sua stanza con lo sguardo e ricordandosi che fosse l'ultima nel corridoio, cominciò a batterci sopra il pugno per farsi aprire.

sentì un lamento provenire dal suo interno, poi dei passi di qualcuno che stava correndo via e la porta che si collegava con l'altra stanza venir aperta e richiusa.

continuò a forzare la maniglia e a dare colpi contro la porta, finchè uno dei suoi uomini non gli corse incontro con un mazzo di chiavi che era riuscito a recuperare.

entrarono nella stanza e rivelò un grande letto matrimoniale con su disteso jungkook. la sua giacca era per terra, la sua camicia aperta che mostrava il petto pallido e i suoi occhi erano chiusi.

taehyung salì sul materasso e schiaffeggiò più volte il suo viso per fargli riprendere conoscenza, ma sembrava che non riuscisse a mettere a fuoco neppure il suo viso.

taehyung lo sollevò e portò una mano dietro la sua testa, controllando che nessuno lo avesse ferito o chissà cos'altro. poi si voltò verso i suoi uomini. «uscite, ci penso io a lui.»

le guardie si guardarono l'un l'altro preoccupate e taehyung alzò il tono della voce, rabbioso. «ho detto di uscire!»

fecero come gli fu detto ed una volta che furono rimasti da soli, taehyung si ritrovò a sospirare con il suo corpo tra le mani.

lo aiutò dapprima a sfilarsi la camicia, cosí anche i pantaloni, poi si portò un suo braccio attorno al collo e lo trascinò lentamente verso il bagno della stanza.

«ti aiuto a farti una doccia.» sussurrò al suo orecchio, facendolo sedere sul bordo della vasca.

jungkook tra le sue braccia aprì gli occhi e borbottò qualcosa, e mentre si allontanava per riempirla d'acqua calda, lo sentì ridere e così si voltò a guardarlo confuso.

«vuoi forse vedermi nudo?» biascicò barcollando verso di lui.

era talmente ubriaco da dimenticare gli onorifici e dargli perfino del tu.

taehyung portò le mani sui suoi fianchi in tempo per non farlo cadere e jungkook sorrise ancora di più. «si, vuoi portarmi a letto come stavi facendo con quel ragazzo l'altro giorno.»

taehyung roteò gli occhi per aria e lo guardò dirigersi verso la finestra che dava sulla città. «non sei neanche il mio tipo, che stai blaterando.»

jungkook accarezzò la vetrata con le mani e rimase affascinato dalle strade affollate sotto di lui e dalle mille luci che provenivano dalla città, e ridendo si voltò a guardarlo. «eppure ce l'hai duro.»

lo stuzzicò, afferrando poi fra le mani il suo membro da attraverso i pantaloni.

taehyung scacciò via le sue mani, incazzato. l'aveva fatto preoccupare inutilmente per poi ritrovarlo ubriaco e privo di sensi nella stanza di quel bastardo.

ma guardandolo meglio, si rese conto di non riuscire a rimanere arrabbiato a lungo. in quel momento, con solo indosso i boxer e con gli occhi puntati sulla finestra, sembrava così spensierato.

«non sono il tuo tipo, ma l'altro giorno quando eravamo al lago mi hai baciato.» buttò fuori jungkook tutto d'un fiato, ridendo a voce alta.

taehyung deglutì. «lo ricordi?»

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