capitolo quindici

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[...]

«dove l'hai trovata?» nonostante sapesse già la risposta, taehyung attese che fosse il ragazzo a dargliela.

ma jungkook non emise un suono, ne si mosse. da quando era entrato in quella casa, aveva visto sempre il suo carattere spavaldo e testardo, ma mai cosi nervoso come in quel momento.

così taehyung fece un passo in avanti e prese la foto tra le sue mani, guardandola prima di accartocciarla e gettarla nel cestino. «penso tu lo sappia, è un capitolo oramai chiuso.»

«quindi sei stato davvero tu ad ucciderlo?» disse di getto jungkook, senza neanche pensare se fosse la cosa giusta chiederlo o meno.

taehyung abbozzò un sorriso e si sedette sul pavimento, intrecciando le gambe. poi invitò jungkook a fare lo stesso. «anche tu credi a quelle stupide informazioni online?»

jungkook non rispose, ma i suoi occhi accusatori parlarono al posto suo. poi prese posto di fronte a lui per poterlo guardare meglio.

«il mondo è pieno di merda, ma non devi per forza credere a tutto quello che c'è scritto li sopra.» parlò ancora, indicando il portatile sulla scrivania.

«voglio sapere cos'è successo davvero.»

ecco tornato il caratterino testardo, pensò taehyung.

«la prima parte della storia è vera. ci amavamo, ma eravamo di due mondi talmente diversi che continuavamo a litigare su qualsiasi cosa. non voleva che continuassi a fare questa vita, odiava vedere la gente morire, odiava le armi e il sangue. voleva soltanto una vita serena e normale, come tutte le altre.»

«ma sapeva di non poterla avere, e così mi urlava contro ad ogni occasione. quella sera litigammo più del dovuto e forse a causa dell'alcol che avevo bevuto poco prima, finì per dargli uno schiaffo.»

«so di aver sbagliato, non era mai capitato prima d'ora. i suoi occhi mi guardarono con disprezzo e prima di andare via, mi disse che il giorno dopo sarebbe tornato e avrebbe portato via tutte le sue cose, per trasferirsi altrove. nonostante lo amassi, non riuscì a proibirglielo.»

«non lo sentì per l'intera serata, neanche di notte. provai a chiamarlo ripetutamente ma il suo telefono era spento e non avevo modo di sapere dove fosse. chiesi addirittura ai miei uomini di uscire a cercarlo, ma c'era troppo buio e poteva essere ovunque. così lasciai perdere e pensai che il giorno dopo avrei avuto modo di sistemare le cose, come al solito.»

«alla mattina, il mio primo pensiero andò a lui. ero preoccupato, non avevo sue notizie e attesi fino ad ora di pranzo, ma non era ancora tornato. fu li che pensai che potesse essergli capitato qualcosa e mi misi in auto, guidando per ore senza una meta precisa. alla sera, lo trovai al fiume del nostro primo appuntamento ed il suo corpo era inerme, steso li. non respirava più già da diverso tempo prima che mi decidessi a chiamare qualcuno. ma non ebbi tempo di farlo.»

«un uomo che stava pescando li vicino vide la scena e chiamò subito la polizia, accusando me come assassino. mi interrogarono per giorni interi e nonostante avessi un alibi e delle testimonianze che fossi stato in casa per tutta la notte, gli sguardi critici dei poliziotti erano tutti puntati su di me. mi lasciarono andare solo qualche settimana dopo e ancora oggi in realtà, è stato chiuso come caso irrisolto.»

«tutta quella merda che leggi su di me, è falsa. è soltanto gente che ha bisogno di far soldi su qualcun altro.» concluse.

jungkook non distolse lo sguardo dal suo neanche per un istante e per tutto il tempo, lesse soltanto un immensa sincerità. così con un sospiro prese una sua mano e la strinse nella propria. «sei ancora innamorato di lui?»

«sono passati tanti anni.» rispose soltanto taehyung, come a voler evitare di parlarne.

«non mi hai risposto.» puntualizzò l'altro.

«è stato l'unico che io abbia mai amato, tutt'oggi è un pensiero fisso nella mia testa.» si avvicinò a jungkook e portò entrambe le mani sul suo viso. «ma non penso si tratti più di amore, è soltanto un grande rimorso.»

«che merda i rimorsi.» commentò jungkook come a voler sdrammatizzare l'intera situazione.

[...]

«avanti.» disse soltanto, non sollevando neanche gli occhi dal portatile davanti a se.

«signore, suo padre vuole vederla.» fu hoseok a parlare e la sua espressione rigida in viso, rese nervoso persino taehyung. annuendo, lo seguì in silenzio fino al piano superiore.

entrando nella stanza del padre, lo trovò dietro la scrivania intento a guardare qualcosa. ad entrambi i lati, in piedi e con le mani dietro la schiena, c'erano tutti i suoi uomini.

tutti tranne lui.

taehyung inarcò un sopracciglio e quando gli fu girato il monitor, prese posto e diede un'occhiata al filmato.

si vedeva jungkook perlustrare a fondo la sua stanza con curiosità, lo guardò aprire dei cassetti e sbirciare perfino dentro l'armadio.

«non capisco.» disse sinceramente, ricevendo un sospiro da parte dell'uomo.

bloccando il filmato, parlò con voce profonda: «una delle tue guardie è venuta a riferirmi che mancano preziosi gioielli, tra cui la collana di diamanti che ti sei aggiudicato all'ultima asta.»

«padre.» rispose immediatamente taehyung. «non penserai mica che sia stato lui a prenderli.»

«è l'unico che ha accesso alla tua stanza e l'hai visto con i tuoi occhi, no? ha messo le sue mani ovunque.»

non fece in tempo neanche a riflettere che jungkook venne portato all'interno della stanza.

i loro occhi si incrociarono e taehyung si alzò dalla sedia, andandogli incontro. «non riesco a crederci che tu possa avermi fatto una cosa del genere.»

«non ho preso niente dalla stanza, devi credermi.» parlò in fretta il minore, ma in cambio ricevette soltanto un occhiata severa da parte sua.

«ti avevo detto che non potevi fidarti di lui.» parlò il padre, mettendo una mano sulla sua spalla.

taehyung distolse lo sguardo, serrando la mascella. «rinchiudetelo.»

«cosa?» quasi urlò jungkook, mentre due delle guardie gli bloccavano le braccia dietro la schiena. «taehyung, guardami. ti prego.»

taehyung lo guardò per davvero, ma per la prima volta, lesse soltanto disprezzo nei suoi occhi. «ti avevo avvisato, qualsiasi passo falso tu avessi fatto, saresti finito nei guai proprio come tutti gli altri.»

«taehyung..» parlò piano jungkook, guardandolo un ultima volta prima di venir portato via.

free fall | taekook ✓Where stories live. Discover now