capitolo quattordici

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I don't care where,
Gravity is taking us high and low.

˚.

taehyung poggiò le labbra sulla base del suo collo e ci lasciò sopra qualche altro bacio, prima che le sue dita scivolassero ancora una volta al di sotto delle lenzuola e poi tra le sue gambe.

«sono stanco.» mormorò jungkook, mantenendo gli occhi chiusi.

l'altro non lo ascoltò neppure, riprese difatti a baciare la sua pelle calda e arrossata. quando le loro labbra entrarono nuovamente a contatto, la lingua umida di taehyung gli scivolò fino alla gola e sentì quasi mancare il respiro.

nonostante avessero passato l'intera notte a darsi piacere l'un l'altro, il corpo di taehyung sembrava ancora vigile e pieno di vita.

la sola idea fece voltare di spalle jungkook, cosicché la smettesse di toccarlo. ma questo non servì, anzi diede maggiore accesso alla sua schiena pallida e alle sue natiche nude.

«ti va di farlo ancora?» sussurrò l'altro contro al suo orecchio, facendolo sospirare.

jungkook si voltò a guardarlo, fissò i suoi occhi silenzioso e si sporse per baciarlo sulle labbra. «tra poco meno di un'ora inizierá il mio turno, ho bisogno di fare una doccia e di tornare in stanza per cambiarmi.»

taehyung annuì soltanto ma prima di lasciarlo andare, portò una mano sul suo fianco, stringendolo per avvicinarlo di più a se. petto contro petto, chiuse gli occhi e si beò del suo respiro caldo sulla pelle nuda.

rimasero in quella posizione per alcuni minuti, finchè non sentirono bussare alla porta ed un sorriso sbucò oltre questa.

«signor taehyung, mi scusi se la disturbo di prima mattina, ma suo padre mi ha detto di riferirle ch-» gli occhi di hoseok guardarono la scena con curiosità, e con un altro piccolo sorriso fece un mezzo inchino e sussurrò: «mi perdoni, tornò più tardi.» per poi andare via.

quando taehyung si voltò a guardare jungkook, lo vide alzarsi in fretta per raggiungere i propri indumenti per terra. sorrise a quella scena e si sedette al centro del letto, guardandolo. «non preoccuparti, non è la prima volta che mi trova a letto con qualcuno.»

poi, rendendosi conto della frase appena detta, si schiarì la gola. «non che io sia mai stato con un'altra guardia, finora.»

ma jungkook non rispose, troppo intento a chiudere i bottoni della propria camicia. notando questa sua disattenzione, taehyung si alzò ed indossando l'intimo, si avvicinò a lui per aiutarlo.

«passa da me stasera, voglio portarti in un posto.» gli disse contro le labbra, prima di baciarlo.

[...]

«raccontami tutto dai!» continuava ad insistere l'amico, cercando di attirare la sua attenzione.

eppure jungkook stava ancora cercando di negare quanto accaduto poche ore prima. «niente di che.»

«niente di che? eri a letto con il signor taehyung!» quasi urlò e il minore fu costretto a portare una mano sulla sua bocca per zittirlo.

quando si rese conto del tono utilizzato, hoseok si scusò a basse voce e riprese: «da quanto va avanti?

jungkook ci pensò su qualche istante e a rifletterci bene, non lo sapeva neanche lui. forse aveva iniziato a notarlo sin dal primo giorno, o forse semplicemente da quella volta in cui ubriaco, aveva fatto sesso con lui per tutta la notte.

scrollò le spalle. «quando mi avete trovato in quella stanza, sai.. avevo bevuto parecchio.»

«lo so amico, non ti reggevi neanche in piedi e sei finito per vomitargli addosso!»

«gli ho vomitato addosso?» stavolta fu il turno di jungkook di urlare, scuotendo il capo.

«penso che mi abbia portato in bagno per fare una doccia, ma siamo finiti per farlo.»

«cazzo, non l'avrei mai detto.. ah, ho sentito dire che sia bravo a lett-» prima ancora che potesse finire, jungkook lo colpì sulla spalla con un pugno.

«non finire la frase o ti uccido.» hoseok alzò le mani in segno di resa e sorrise, tornando alla propria scrivania.

[...]

«aspettami in camera, finisco di sistemare una cosa e arrivo.» furono le ultime parole di taehyung seguite da un bacio, prima di scomparire dietro la porta del proprio ufficio.

il ragazzo acconsentì ed entrò per primo nella stanza. si guardò attorno curioso: aprì le ante dell'armadio per trovarci solo abiti scuri ed eleganti, perlustrò alcuni cassetti con degli accessori al suo interno e infine la sua attenzione si riversò ad un piccolo mobile diverso dagli altri.

era più scuro e di uno stile diverso, come se fosse li da più tempo del resto del mobilio. si piegò sulle ginocchia e notando una piccola rientranza laterale, fece forza e riuscì ad aprirlo.

all'interno di un profondo cassetto trovò solo una pila di documenti e quindi fece per richiuderlo, ma qualcosa lo convinse a non farlo. nel fondo, quasi invisibile, c'era una polaroid sbiadita.

la prese tra le mani e riconobbe subito taehyung, nonostante fosse stata scattata almeno dieci anni prima. al suo fianco, stava abbracciando un ragazzo e sembravano piuttosto intimi.

immaginò che quello fosse il suo ex e un nodo alla gola gli bloccò il respiro. qualche giorno prima difatti, aveva fatto delle approfondite ricerche su taehyung, ma non aveva trovato quasi nulla. eccetto qualcosa..

a quanto pare la sua unica relazione seria era stata con un certo minjae, tanti anni prima. avevano avuto un amore duraturo ma complicato, poi dopo una lite minjae era andato via di casa e non aveva fatto più ritorno.

avevano ritrovato il suo corpo sulla rive di un fiume soltanto ventiquattro ore dopo, e taehyung era subito stato sospettato di omicidio.

a ripensarci, quando la notte prima jungkook gli aveva ricordato il suo ex, taehyung non aveva affatto smentito la cosa.

allora era vero, era stato lui ad ucciderlo..

mentre i pensieri lo tormentavano, sentì la porta della stanza aprirsi e nascose istintivamente la foto dietro la schiena.

«che cos'hai li?» parlò taehyung, guardando le sue mani impugnare qualcosa.

free fall | taekook ✓Where stories live. Discover now