capitolo sei

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[...]

una voce all'interno della stanza lo fece risvegliare. si mosse tra le lenzuola e sbattè più volte le palpebre, mettendo a fuoco la situazione.

alzando il capo, vide hoseok con solo le mutande addosso aggirarsi spaesato per la stanza. stava borbottando qualcosa e i suoi capelli erano un vero casino. poi quando notò che fosse sveglio, si gettò sul letto e lo scosse dalle spalle.

«è colpa tua, ho bevuto troppo ieri sera e ora ho mal di testa.» si lamentò.

jungkook sbuffò togliendosi le sue mani di addosso. «non è colpa mia se non reggi l'alcol.»

«sei stato tu a proporre di andare al locale!» borbottò sbuffando poco dopo. «tu ricordi qualcosa?»

jungkook ci pensò. ricordava di essere arrivati al locale e di aver flirtato con una ragazza carina, di essersi poi avvicinato a taehyung e di averlo trascinato fuori per prendere una boccata d'aria fresca, si erano sdraiati sul pontile ma non riusciva a ricordare di cosa avevano parlato, ma solo che era felice in quel momento.

fece per aprire bocca ma un ennesimo ricordo gli ritornò alla mente e quasi non cadde dal letto. ricordava perfettamente la sensazione delle labbra soffici di taehyung premute sulle sue e come gli aveva accarezzato la nuca, giocando con le sue ciocche più lunghe.

«perchè hai quella faccia?» gli disse hoseok curioso.

jungkook scosse il capo, impossibile. era soltanto frutto della sua immaginazione..

eppure, poteva ancora sentire il suo dolce sapore che sapeva di whiskey e sigaro appena fumato.

non gli rispose, piuttosto prese un asciugamano e uscì in fretta fuori dalla stanza.

[...]

sporse la testa oltre il corridoio e si assicurò che nessuno lo avesse visto entrare nella stanza, poi si spogliò d'ogni veste e avvolse soltanto un asciugamano bianco attorno ai fianchi, entrando all'interno della sauna.

sapeva che non fosse accessibile al personale, ma aveva bisogno di schiarirsi le idee.

quando si voltò però si portò una mano al petto, respirando affannosamente a causa della paura. taehyung era seduto su una panchina e la sua pelle ambrata era ricoperta da uno strato di sudore dovuto all'elevata temperatura. le ciocche chiare tirate all'indietro ed un leggero sorriso sulle labbra nel vederlo lì.

«nessuno ti ha detto che le guardie non possono accederci?» jungkook ingoiò e annuì distrattamente, facendo per uscire.

ma la voce di taehyung lo trattenne. «rimani, sembri teso. non hai dormito stanotte?»

jungkook prese posto di fianco a lui e l'idea di stare con solo l'asciugamano addosso, lo rendeva nervoso. si schiarì la gola e parlò senza guardarlo: «penso sia stato a causa dell'alcol.»

per qualche minuto nessuno osò parlare, finchè potè sentire le lunghe dita di taehyung sul suo braccio che lo fecero trasalire.

«che significato ha?» sussurrò, indicando un grande occhio tatuato vicino al gomito.

«nessuno, l'ho fatto per estetica.» disse in fretta, cercando di rilassarsi e fingere che non fosse al suo fianco e con quasi nulla indosso.

taehyung sorrise e accarezzò curioso anche alcune lettere incise sulle sue nocche. «quindi ieri sera..»

«mi dispiace di aver bevuto così tanto in sua presenza, non accadrà più.» lo interruppe l'altro nervoso.

sapeva che non si stesse riferendo a quello.

free fall | taekook ✓Where stories live. Discover now