CAPITOLO 9

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Arriviamo fuori al locale dopo una mezz'oretta, il parcheggio è gremito di auto lussuose parcheggiate a spina di pesce e quando Khvicha sistema l'auto in uno dei pochi posti rimasti liberi, scendiamo da essa.
Più che un locale questo posto sembra una villa e dall'esterno si riesce a sentire la musica e a vedere delle luci colorate provenienti dall'interno.
<<Altina la musica>>
Commenta Anna mentre ci incamminiamo verso l'ingresso.
<<Non oso immaginare quanto sarà alta dentro se si riesce a sentire fino a qui>>
Continuo io poco prima di arrivare all'entrata. Piotr apre la porta e, da vero gentiluomo, lascia passare prima noi ragazze per poi seguirci a ruota insieme agli altri due ragazzi.
<<Buonasera>>
Una ragazza tutta tatuata ci saluta sorridente da dietro un mini bancone nero lucido e stringe tra la mani una cartellina e una penna.
<<Buonasera>>
Rispondiamo noi quasi all'unisono.
<<Quali sono i vostri nomi>>
Chiede la ragazza, abbassando lo sguardo sulla cartellina e poco dopo, i nostri tre accompagnatori, dicono i loro nomi.
<<Voi?>>
La mora alza ancora una volta lo sguardo, questa volta verso me e Anna e mentre stiamo per risponderle Giovanni ci blocca.
<<Loro entrano con noi>>
Senza dire nulla ragazza ci sorride e ripone la lista dei nomi sul banchetto dinanzi a lei.
<<Perfetto, se volete posare le giacche lì trovate il guardaroba>>
Ci indica una porta di fronte alla sua postazione e prima di giungere alla sala principale, dove si sta svolgendo la serata, la ringraziamo.
Khvicha e Piotr fanno da aprila mentre io, la mia amica e Giovanni li seguiamo lungo un corridoio abbastanza largo e dai colori accesi.
<<È la prima volta che venite qui?>>
Domando, continuando a seguire i ragazzi avanti a me e alzando la voce, visto che più ci avviciniamo alla sala più il volume della musica si alza.
<<È la terza, siamo stati qui qualche settimana fa e per quanto possa sembrare incasinato come posto, in realtà è molto tranquillo e controllato>>
Ci informa Giovanni poco prima di arrivare davanati ad una folla di gente intenta a ballare.
<<Venite, andiamo al nostro tavolino>>
Piotr ci fa cenno con la mano di seguirlo e così facciamo, ci facciamo strada tra la gente e devo ammettere che c'è un forte sentore di alcool nell'aria.
<<Dovrebbe essere questo>>
Urla Giovanni, osservando alcune bottiglie poggiate sul tavolino in plastica e prendendo posto su uno dei pouf. Anche Khvicha e Anna si siedono mentre io e il biondino restiamo in piedi.
<<Andiamo a ballare?>>
Mi chiede quest'ultimo passando alle mie spalle per avanzare verso la pista.
<<Hem...si>>
Titubante lascio la pochette alla mia amica e nel passargliela mi accorgo dello sguardo serio di Khvicha.
<<Voi non venite?>>
Chiedo a mia volta agli altri, cercando di non dare troppo peso a quello che ho appena visto.
<<Si dai, andiamo anche noi altrimenti cosa siamo venuti a fare qui>>
Euforica come sempre, Anna si alza e poggia le nostre borse dietro i pouf, poi prende Giovanni e Khvicha per le braccia e li trascina insieme a noi al centro della sala. Ci mischiamo con le altre persone del locale e iniziamo a ballare, noi ragazze da un lato e i tre ragazzi dall'altra.
<<Secondo te Giovanni è fidanzata>>
Urla nel mio orecchio la biondina continuando a ballare.
<<Non ne ho idea, perché?>>
Le chiedo a mia volta, anche se si vede da lontano un miglio che le interessa, ma per avere una risposta dovrò aspettare ancora un po', visto che Giovanni spunta improvvisamente al nostro fianco.
<<Vi abbiamo portato in un bel posto, vero?>>
Io e Anna ci guardiamo sorridenti e annuiamo, senza fermarci neache un secondo.
<<Volete qualcosa da bere? Sto andando al bancone dei drink>>
<<Vengo con te>>
Risponde prontamente la mia amica avvicinandosi a lui.
<<Io no, grazie>>
Neanche il tempo di rispondere che i due vengono risucchiati dalla folla di persone. Mi guardo intorno e mi rendo conto che dal mio campo visivo sono spariti anche Khvicha e Piotr, ma poco importa, al momento voglio pensare solo a me e al senso di libertà che sto provando. La musica mi trascina con sé e sono passati mesi, forse anni dall'ultima volta che ho provato questa sensazione. Non ho più alcun freno e continuo a muovermi a tempo di musica, agitando i fianchi da una parte all'altra, ma proprio nel momento in cui mi sto per voltare, due mani si poggiano sue miei fianchi.
<<Disturbo?>>
È lui, lo riconosco dalla voce.
<<No, non disturbi>>
Continuo a dargli le spalle, un po' per gioco e un po' per non annegare nei suoi bellissimi occhi.
<<Li vuoi fare impazzire tutti stasera?>>
Continua a parlare nel mio orecchio, in modo che io possa sentirlo.
<<Sto solo ballando>>
Mi limito a rispondere e in men che non si dica, muove le mani sui miei fianchi facendomi voltare verso di lui, a pochi centimetri dal suo viso.
<<Balla per me allora>>
<<Come?>>
Senza dire nulla si allontana da me e va a sedersi al nostro tavolo, senza staccarmi gli occhi di dosso, ma non è il solito sguardo, è uno sguardo pieno di voglia e di desiderio.
Resto ferma per qualche secondo, avere il suo sguardo addosso mi agita, ha un potere su di me e lo sa sfruttare molto bene. Faccio qualche passo nella sua direzione e proprio come mi ha chiesto qualche secondo fa, inizio a ballare per lui. Passo le mani lungo il mio corpo cercando di essere il più sensuale possibile e muovo i fianchi in maniera lenta, cercando sempre di andare a tempo con la musica.
Lo osservo attentamente e dopo un po' sul suo viso inizia a formarsi un sorriso malizioso, un sorriso che mi manda in tilt ma che riesco a gestire abbastanza bene.
La mia performance per lui viene improvvisamente interrotta da una mano sul mio fianco, ma vista la situazione capisco subito che non è la sua. Lo guardo per un secondo e il suo sorriso viene sostituto da un'espressione cupa, quasi infastidita.
<<Ti muovi proprio bene sai, che ne dici di andare in bagno?>>
Quelle parole mi fanno voltare di scatto, mi ritrovo di fronte un ragazzo alto e muscoloso, ma a causa delle luci  blu e a intermittenza non riesco a vederlo bene in faccia.
<<Levami le mani di dosso>>
Come se avessi parlato al muro, continua a tenere la mano sul mio fianco e stringe la presa, cercando di farmi avvicinare a lui.
<<Lasciami!>>
Continuo a urlare mentre provo a spingerlo via, gesto inutile vista la sua stazza e la sua forza.
<<Dai, ci divertiamo, vieni con me>>
Mi trascina con forza e nella mia mente iniziano ad apparire alcuni momenti vissuti con il mio ex, momenti che pensavo di aver cancellato completamente, ma a quanto pare mi sbagliavo.
<<Lasciala stare!>>
Khvicha si piazza avanti all'energumeno, bloccandogli la strada.
<<Fatti da parte idiota>>
Gli ordina quest'ultimo provando a passare, fallendo però miseramente.
<<Ho detto lasciala stare>>
Questa sua frase scatena qualcosa nello sconosciuto posizionato tra di noi che improvvisamente lascia la presa su di me e sferra un pugno contro il calciatore, facendo cadere a terra.
<<Khvicha!>>
Urlo istintivamente.
<<Ecco cosa succede a chi prova a mettermi i bastoni tra le ruote>>
Il tipo muscoloso si allontana da noi, io invece mi fiondo sul ragazzo a terra che nel frattempo si è messo seduto, aiutato da alcuni ragazzi che hanno assistito alla scena.
<<Stai perdendo sangue dal naso>>
Inizio a dire, vedendo un rivolo rosso scorrere dalle sue narici.
<<Vieni, andiamo in bagno>>
Lo prendo per mano e insieme andiamo verso i bagni, quando entriamo veniamo sopraffatti dalla puzza di fumo e di erba.
<<Mettiti qui, io prendo della carta>>
Khvicha si poggia ad uno dei lavandini con la mano ferma sul naso, in modo tale da non fare colare il sangue verso il basso, io nel mentre mi accingo a prendere della carta dal bagno che più mi sembra pulito.
<<Ti fa molto male?>>
Gli chiedo preoccupata, bagnando la carta con un po' d'acqua e iniziando a tamponare il liquido rosso dal suo naso.
<<Non mi sento più il naso>>
Risponde dolorante guardando verso l'alto e lasciandosi medicare da me.
<<Mi dispiace, è tutta colpa mia>>
Dico ripenso a tutto quello che è successo.
<<Non dirlo neanche per scherzo, la colpa è solo di quello stronzo, non doveva toccarti>>
Ci guardiamo negli occhi e l'unica cosa che mi viene da fare è deglutire.
Con un gesto molto calmo mi leva la carta ormai sporca dalle mani lascia dola cadere in terra.
<<Grazie>>
Continuo di getto, pensando al fatto che se no ci fosse stato lui chissà cosa mi starebbe facendo a quest'ora quel tipo.
<<Grazie a te>>
La sua risposta mi lascia per un attimo perplessa.
<<Per?>>
<<Per la medicazione...>>
Si ferma per un attimo, distogliendo lo sguardo da me.
<<Ma soprattutto per il balletto, eri davvero sexy>>
Presa alla sprovvista, sorrido e abbasso il capo.
<<Guardami>>
Quella semplice parola mi fa rabbrividire, il solo pensiero di guardarlo negli occhi mi manda in confusione totale, poi però trovo il coraggio di affrontare le mie emozioni e alzo lo sguardo.
<<La senti anche tu?>>
Mi domanda, lasciandomi ancora una volta perplessa.
<<Cosa?>>
<<La voglia di questo...>>
Mi prende il viso tra le mani e poco a poco si avvicina a me, facendo sfiorare i nostri nasi e azzerando ogni tipo di distanza. Siamo appiccicati l'uno all'altra, le nostre labbra si muovono in maniera coordinata e le nostre lingue si inseguono, dando vita ad un gioco guidato solo dalla voglia che entrambi abbiamo.
È uno di quei momenti che vorrei non finisse mai, siamo in un bagno sudicio e puzzolente eppure mi sembra di essere in un profumatissimo campo di fiori e se quello che sto vivendo è un sogno, spero che nessuno venga a svegliarmi.
Quando ci stacchiamo prendiamo entrambi fiato, poggia la sua fronte sulla mia e mi guarda dritto negli occhi senza dire nulla, ma forse le parole non servono in questo momento, a parlare sono i nostri cuori e i nostri sguardi.
<<Ti ho chiesto scusa per la volta scorsa in macchina, quando ho provato a baciarti, ma questa volta non ho resistito, mi perdoni?>>
<<Perdonarti per cosa? Lo volevo tanto quanto te>>
Dico e senza pensarci due volte mi rifiondo sulle sue labbra, dando nuovamente inizio ad una sinuosa danza fatta di passione e desiderio.



SPAZIO AUTRICE
Oggi doppietta ❤️
Cosa ve ne pare di questo primo bacio?

Inaspettato - Khvicha KvaratskheliaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant