CAPITOLO 19

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Seduti al tavolo del ristorante, ci intratteniamo con simpatici aneddoti e qualche battuta, a pranzo con noi c'è anche Leonardo, il supervisore della nave.
<<Siete pronti per oggi?>>
Domanda quest'ultimo ai calciatori, pulendosi gli angoli della bocca con il tavogliolo.
<<Si, anche se non abbiamo ben capito cosa dobbiamo fare nello specifico>>
Ammette Alex prima di bere un sorso d'acqua.
<<Dovrete semplicemente andare in alcune zone della nave e girare delle mini scene simpatiche, i ragazzi della troupe vi spiegheranno tutto>>
Resto in silenzio ad ascoltare le parole di Leonardo, ma una domanda mi sorge spontanea.
<<Ma io potrò assistere alla registrazione degli spot?>>
<<Credo di sì, non dovrebbero esserci problemi>>
Mi rassicura sorridente per poi alzarsi.
<<Ora però ho delle cose da sbrigare, ricordate che alle quattro avete appuntamento alla Spa con la troupe>>
Ricorda ai ragazzi guardandoli uno ad uno, poi ci saluta e si allontana a passo svelto.
<<Scusate un secondo, torno subito>>
Leo si alza frettolosamente, sfila il cellulare dalla tasca e va in un angolo isolato del ristorante, continuando ad andare avanti e indietro.
<<Qualcosa mi dice che c'è aria di crisi>>
Commenta Alex.
<<Perché dici così?>>
Chiede Khvicha confuso, passando lo sguardo da Alex a Leo.
<<A quanto ho capito anche la sua ragazza sarebbe dovuta venire qui, ma è da tempo che lui sta pensando di chiudere la relazione, dice che lei gli sta col fiato sul collo e all'ultimo ha deciso di non portarla con lui>>
La mia espressione passa da stupita a triste in poco tempo, non conosco né lui né la sua ragazza, ma queste situazioni sono sempre difficili da gestire e da superare.
<<Cosa si prova ad essere beata tra gli uomini?>>
Chiede Giacomo guardandomi, ricevendo un'occhiata per niente amichevole da parte di Khvicha.
<<Niente, te lo assicuro e poi a me importa solo di un uomo>>
Mi volto verso il moro alla mia destra e gli stringo la mano sul tavolo, sotto gli occhi di tutti.
<<L'hai proprio stregata>>
Commenta Alex sorridendo, poi continua.
<<Ma bisogna dirlo, siete davvero belli insieme>>
Io e Khvicha ci scambiamo uno sguardo complice e improvvisamente mi stampa un bacio sulla guancia che mi lascia per qualche secondo senza parole.
<<Io vi saluto, vado un po' a riposare, ci vediamo alle quattro>>
Giacomo si alza e senza guardare in faccia nessuno va via dal ristorante

Più tardi io e Khvicha andiamo a fare un giro sul pontile, lo percorriamo un paio di volte tenendoci per mano, sotto gli occhi indiscreti di altri viaggiatori a bordo della nave, che non perdono occasione per scambiare qualche parolina tra di loro sul nostro conto.
Continuo a camminare e più vado avanti più mi sento osservata, cosa che mi manda in agitazione e mi fa staccare la presa dalla mano di Khvicha.
<<Qualcosa non va?>>
Mi domanda, notando il mio distacco repentino.
<<Possiamo andare in camera?>>
<<Certo>>
Prova a riprendermi la mano ma provo in tutti modi ad evitare il contatto con lui, almeno fin quando non saremo in camera e una volta rientrati in stanza, corro in bagno lasciando la porta aperta.
Distendo le braccia lungo il lavandino, poggiando le mani sui bordi di quest'ultimo e mi prendo qualche secondo per guardarmi allo specchio.
<<Hey, che succede, parlami>>
Khvicha avanza verso di me, sposta i capelli che ricoprono la mia spalla e poggia il mento su di essa, cingendomi i fianchi con le braccia.
<<Niente, è solo che avere gli occhi delle persone puntati addosso mi mette leggermente in soggezione>>
Confesso voltandomi verso di lui, facendo incontrare i nostri occhi.
<<Non pensare agli altri, so che è fastidio sentirsi osservati costantemente ma prima o poi ci farai l'abitudine>>
Mi prende il viso tra le mani e continua a guardarmi negli occhi.
<<Purtroppo essere un calciatore ha i suoi lati negativi e la privazione della privacy è uno di questi>>
Avvicina ancora di più il suo viso al mio, sento il suo respiro addosso e ogni volta che ci ritroviamo in questa situazione impazzisco.
<<Se questa cosa ti dà fastidio e vuoi lasciarmi io...>>
Lo fermo poggiando le mani sul suo petto e facendo comparire sul mio volto un'espressione contrariata.
<<Cosa? Non voglio lasciarti voglio stare con te. Certo mi dà fastidio questa cosa, ma tu sei più importante e me ne farò una ragione>>
Un sorriso bellissimo irradia il suo bel faccino, si è imbarazzato, me ne accorgo dal modo in cui abbassa il capo pur di evitare il mio sguardo.
<<Khvicha Kvaratskhelia, per caso ti sei imbarazzato?!>>
Scherzo ridendo e cercando di fargli alzare il volto verso di me.
<<No, non sono imbarazzato>>
Nel pronunciare queste parole attacca il suo corpo al mio, imprigionandomi tra lui e il lavandino, poi continua.
<<Sono solo innamorato di te>>
Per un attimo credo di aver sentito male, poi mi rendo conto di aver sentito anche fin troppo bene e le mie gambe iniziano a tremare.
<<I...innamorato>>
Ripeto quella parola, forse per sentirglielo dire di nuovo o forse per capire se ho effettivamente ascoltato bene ciò che ha appena detto.
<<Si, innamorato. Ti amo Lara>>
Mi bacia improvvisamente e avvolge il mio corpo tra le sue calde braccia stringendomi sempre di più.
<<Ti amo anche io>>
Ribatto, concordando con i suoi sentimenti, lasciando libero sfogo ai nostri baci e all'amore che proviamo.

Alle quattro io, Khvicha e i suoi amici di squadra, ci incontriamo alla Spa. Quando arriviamo, veniamo accolti da alcune luci soffuse e da un profumo di rosa molto delicato, il tutto accompagnato dal suono prodotto dalle bolle dell'idromassaggio poco distante da noi.
<<Ciao ragazzi>>
Leonardo ci saluta sbucando da dietro una parete illuminata di blu insieme a Giacomo e, a passo svelto, si avvicina a noi.
<<Seguimi, ti accompagno agli spogliatoi per cambiarti>>
Quest'ultimo prende il mio ragazzo sotto braccio e lo conduce fino agli spogliatoi, scomparendo nuovamente dietro il muro dal quale è arrivato.
Io e Giacomo restiamo da soli, anche se attorno a noi alcuni ragazzi della troupe stanno iniziando a preparare luci e microfoni per girare gli spot.
<<Quindi farai da spettatrice?>>
Domanda il numero 81 del Napoli, stringendo la cintura dell'accappatoio in vita.
<<Si, sarà divertente>>
Rispondo avvicinandomi alla vasca e immergendo la mano nell'acqua di quest'ultima, facendo tornare alla mente una delle prime volte in cui io e Khvicha abbiamo avuto un attimo di intimità, se così si può dire.
<<Sicura di non essere qui per la vista? E no, non mi riferisco al mare che si vede dalle vetrate>>
La sua domanda mi riporta alla realtà, non credevo fosse così spavaldo.
<<Oh sì, Khvicha in effetti è proprio un bel vedere>>
Levo la mano dall'acqua e l'asciugo, strofinandola sul pantalone, senza badare troppo alla macchia che resterà impressa sul tessuto.
<<Devi essere innamorata persa>>
Continua lui abbassando lo sguardo verso la parte bassa dell'accappatoio.
<<Molto>>
Confesso, ma subito dopo a sovrastare la mia voce è quella di Leonardo, che prontamente si rivolge alla troupe.
<<I ragazzi sono pronti, potete iniziare. Io vado nella zona ristoro a controllare alcune cose, ma se avete bisogno di me, sapete dove trovarmi>>
Detto fatto, lascia la Spa e non appena la porta si chiude alle sue spalle i ragazzi iniziano a lavorare agli spot.



SPAZIO AUTRICE
So che è breve rispetto agli altri, ma ho una notizia da darvi🤭
A breve inizierò a scrivere una nuova storia, questa volta incentrata su Giovanni Di Lorenzo, fatemi sapere se  la cosa vi incuriosisce e cosa ne pensate del capitolo❤️
(Chiedo scusa per eventuali errori)

Inaspettato - Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now