CAPITOLO 14

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Resto in silenzio con i suoi occhi puntati addosso, non riesco a dire nulla e la mia mente è annebbiata dai brutti ricordi che mi ha procurato.
<<Andrea...>>
Il suo nome è tutto quello che esce dalla mia bocca e anche solo pronunciarlo mi mette i brividi.
<<Non sei cambiata affatto sai>>
Continua, spostando lo sguardo da un parte all'altra del mio corpo in maniera schifosa, facendomi sentire la persona più sporca del mondo, proprio come quando stavamo insieme.
<<Cosa vuoi ordinare?>>
Provo a cambiare il discorso per servirlo più in fretta possibile e farlo sparire dalla mia vista, ma il mio tentativo serve a ben poco.
<<Non mi dire che ce l'hai ancora con me per quello che è successo tra di noi?!>>
Non riesco a credere a ciò che ha appena detto, come può anche solo pensare che tutto mi sia scivolato addosso da un giorno all'altro.
<<Cosa vuoi ordinare?>>
Gli porgo la stessa domanda di qualche secondo prima, questa volta con un tono di voce più duro, sperando di ricevere una risposta consona.
<<Prima di vederti volevo qualcosa da mangiare, ma che ne dici di parlare un attimo?>>
Inizio a fare respiri profondi mentre lotto con me stessa per non mandarlo a quel paese, visto il contesto in cui ci troviamo. Ho la testa bassa e i miei occhi guardano la tovaglia bianca che ricopre il tavolo, non riesco ad affrontarlo e non voglio. Nel frattempo, dalle casse presenti in sala, una voce maschile annuncia l'inizio del secondo tempo e in pochi secondi, tutte le persone che affollavano l'ambiente, tornano ai loro posti per vedere la partita, tutte tranne Andrea.
<<Va tutto bene qui?>>
Luca si avvicina a noi, guarda prima il mio ex e poi me.
<<Si, stavo dicendo alla signorina che questi stuzzichini hanno davvero un ottimo aspetto>>
Mente, rivolgendo un sorriso brillante al mio capo che ovviamente si beve la sua risposta e inizia a ringraziare Andrea.
<<Lara devi venire qui, subito!>>
La voce di Anna mi distrae, improvvisamente si avvicina a me e mi tira per un braccio.
<<Che succede?>>
Le domando prima di arrivare vicino la vetrata che dal sulla tribuna.
<<Che ci fa lui qui?>>
<<È venuto a vedere la partita suppongo>>
Rispondo ovvia.
<<Che ti ha detto?>>
Abbasso per un attimo il capo e quando lo rialzo verso la mia amica, i miei occhi sono gonfi e lucidi, le lacrime vogliono uscire ma io le trattengo.
<<Mi ha chiesto se ce l'avessi ancora con lui e mi ha chiesto di parlare, poi è arrivato Luca...>>
Un boato improvviso interrompe le mie parole, le urla dei tifosi rimbombano e riempiono ogni spazio dello stadio. Mi alzo sulle punte per riuscire a vedere il campo e le lacrime che accumulare nei miei occhi vengono risucchiate nell'esatto momento in cui, sul grande schermo, vedo comparire la foto di Khvicha.
<<Grande Kvara!>>
Urla uno dei tifosi poco distante da me, facendomi capire che ha segnato.
<<Lara guarda!>>
Anna mi tiene per un braccio mentre indica con l'indice una zona del campo. Eccolo, lo vedo, è sotto la nostra zona e alzando le braccia in alto fa un cuore con le mani e manda un bacio.
<<Oh mio Dio! Ti ha appena dedicato un goal!>>
Urla la bionda al mio fianco, saltando come un canguro impazzito, cosa che poco dopo inizio a fare anche io.
<<Non ti facevo così tifosa>>
La mia gioia viene messa a tacere dalla voce di Andrea alle mie spalle. Mi volto verso di lui, stringe una birra nella mano destra e quando incrocio i suoi occhi mi blocco di nuovo.
<<Perché non te ne torni a guardare la partita?>>
Anna interviene, resta al mio fianco e poggia una mano dietro la mia schiena.
<<Oh, ci sei anche tu qui, la paladina della giustizia>>
Tra loro non c'è mai stata una grande simpatia, neanche quando le cose tra me e Andrea sembravano andare bene.
<<Vattene!>>
Continua lei, ma la cosa sembra funzionare visto che dopo qualche secondo di silenzio, lui alza i tacchi e torna al suo posto.
<<Va tutto bene?>>
<<Credo di sì>>
Mi limito a rispondere, deglutendo per l'ennesima volta.

La partita si conclude con la vittoria del Napoli e non appena i calciatori iniziano a ritirarsi negli spogliatoi, lo stadio si svuota. Io e Anna leviamo alcuni vassoi vuoti dai tavoli e li puliamo, i ragazzi li prendono e li portano in macchina mentre Luca si occupa delle bevande avanzate.
<<Andrea si è fatto più vivo?>>
Domanda Anna mentre mette via uno dei tanti vassoi.
<<Credo sia andato via, per fortuna>>
Le rispondo, alzando alcuni lembi della tovaglia per piegarla.
<<E Khvicha, stasera vi vedete?>>
Sentire il suo nome mi fa sempre uno strano effetto.
<<Si, andiamo da lui>>
<<Andate a festeggiare la vittoria>>
Anna mi fa un occhiolino, alludendo alla sfera sessuale.
<<Sei sempre la solita>>
Dico ridendo e finendo di piegare la tovaglia.
<<Tu e Giovanni?>>
Le rigiro la domanda, non avendo più avute notizie riguardo loro due.
<<Oh sì, stasera ci vediamo anche noi, l'ho invitato a casa>>
<<Allora festeggerete anche voi>>
La prendo in giro, imitando l'occhiolino che mi ha fatto poco fa, facendola sorridere.
<<Probabile>>
Risponde secca, senza guardarmi.
Dopo qualche minuto finiamo di mettere in ordine tutto e il telefono nella mia tasca inizia a vibrare. Lo prendo e quando mi rendo conto che si tratta di un messaggio di Khvicha, sorrido.

Inaspettato - Khvicha KvaratskheliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora