Parte 4 - Zeynep parte, la lettera alle mamme

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Una diagnosi dura e drastica che l'aveva investita come una doccia gelata e che aveva nascosto a tutti. Non era proprio dell'umore adatto per avere la pietà e la commiserazione di nessuno. Baris era mortificato per quanto successo: se non avessero litigato in cima alle scale forse, non sarebbe successo e forse Zeynep non sarebbe scivolata malamente perdendo la creatura che portava in grembo.

Zeynep molto più pragmatica, pensava che nessun bambino sarebbe voluto venire al mondo con un padre del genere, ma la cosa la faceva comunque soffrire perché quella bambina la sentiva già muoversi dentro di lei, del resto era già al sesto mese.

Baris, dopo aver saputo che la piccola Mujgan sarebbe vissuta con loro si era trasformato nel peggiore degli uomini: mille amanti sparse ovunque, ogni sera una festa diversa dove beveva ubriacandosi e riducendosi uno straccio.

Avevano preso l'abitudine di dormire in camere separate perché lui pensava di nascondere il suo stato, ma Zeynep si accorgeva di tutto anche se faceva finta di niente.

Il pianto della bambina la distrasse da quei pensieri e si alzò per prepararle da mangiare, la prese tra le braccia e l'annuso, la strinse forte al suo seno e le sussurrò: "Non ti lascerò mai". La riempì di baci e la bimba le regalò uno di quei sorrisi come era solito fare Mehdi. Un sorriso che illuminava anche le giornate più uggiose.

Un mese dopo il suo aborto, Zeynep prese una decisione: sarebbe partita per un lungo viaggio assieme alla piccolina, per allontanarsi da quella realtà che l'opprimeva, non prima di aver firmato le carte per il divorzio da Baris.

Scrisse una lettera alle due mamme chiedendo loro non di perdonarla come avrebbe fatto in passato, ma di comprenderla.

"Care mamme,

nella mia vita ho sempre desiderato compiacervi e rendevi felici e fiere di me. Non sempre ci sono riuscita e nell'intento di farlo ho perso me stessa. Nel senso che ho sempre fatto cosa era meglio per voi, e non ho mai fatto ciò che era giusto per me. Cosa volevo in realtà? O meglio cosa credevo di volere? Un futuro programmato, ordinato e semplice. La laurea, il lavoro, il matrimonio. Ma il concetto di felicità che inseguivo si è scontrato con la realtà della vita che inevitabilmente mi ha sorpreso e mi ha scombinato i piani.

Mi riferisco a Mehdi che all'inizio ho assecondato e sposato solo per colmare quel senso di colpa grandissimo che avevo nei tuoi confronti, mamma Sakine. Poi ho conosciuto e amato quell'uomo gentile, dolce e appassionato ma mille voci mi hanno spinto a destra e a sinistra affinché me ne allontanassi. Le persone che si sono intromesse nel nostro rapporto hanno fatto in modo che mi staccassi da lui, pensando che non fosse amore, tanto che me ne sono convinta anche io e ci sono riuscite.

E questo a causa tua mamma Nermin (so che ti ferirò, ma non voglio più mentire).

Mehdi era l'uomo della mia vita che ho amato all'istante ma ero troppo bambina e troppo sciocca per capirlo. Con lui mi sentivo a casa, era il mio destino ma l'ho capito troppo tardi. Lo so adesso. Amare e crescere sua figlia me lo farà sentire più vicino. È il mio modo di "ripagarlo" per il male che gli ho fatto.

Parto per un lungo viaggio, per ritrovare me stessa e non voglio che nessuno mi ostacoli in questa decisione. Del resto non potreste farlo, perché quando leggerete questa lettera io sarò già lontana da Istanbul. Zeynep è cresciuta, è una donna ormai: un'adulta che vuole cercare la sua strada.

Ps: ho lasciato la gestione dell'azienda a persone fidate per cui, non preoccupatevi, la vostra ricchezza è al sicuro.

Con amore Zeynep..."

Mehdi e Zeynep: storia di un amore interrottoWhere stories live. Discover now