Mehdi e Zeynep: storia di un amore interrotto

Parte 11 - Odio e amore

Mehdi la guardava e non riusciva a capire perché lei non avesse nessun tipo di reazione. Piangeva e basta. La vecchia Zeynep avrebbe fatto valere le sue ragioni, avrebbe urlato e sarebbe stata più agguerrita. Quella che aveva davanti invece era una donna distrutta.  Questa cosa lo fece incazzare ancora di più!

"Zeynep, ma riesci a capire ciò che ti sto dicendo? Io non voglio nulla da te, voglio solo mia figlia. Quello che è successo la scorsa notte è stato solo un errore, non dargli troppa importanza."

Zeynep si sentiva morire ascoltando quelle parole ma non seppe cosa dire, gli disse soltanto che nella vita non è bello vivere né di rimpianti né di rimorsi. Quando ti lasci sfuggire qualcosa di fantastico, qualcosa che potrebbe renderti felice e che potrebbe riempirti la vita, poi te ne penti. 

"Zeynep, sei pentita? Dimmi con assoluta certezza che sei pentita di avermi lasciato andare. Dimmelo"

Z: "Te l'ho già detto ma non mi credi"

M: "No Zeynep, tu non mi hai detto che sei pentita, mi hai detto che mi ami e che hai commesso un errore a sposare quel coglione. Ma dici sempre tante cose tu, ma non sei costante. Non sei affidabile. Ora cosa vorresti da me? Che ti amassi?  Certo! Il caro vecchio Mehdi che ti asseconda sempre, che cerca di farti sorridere, che cerca di darti anche la luna se possibile. Mi dispiace, ma non posso dare amore a nessuno. Mi hai talmente svuotato dentro che non ho più la forza di amare nessuno, soprattutto te. 

Tra il serio e il faceto con un mezzo sorriso da schianto le disse:

"Potrei solo scoparti, ma amare no. Ci stai a queste condizioni? No ovviamente, perché sei troppo orgogliosa. Io non voglio nessun tipo di coinvolgimento emotivo da una donna fredda e arida come te, perché sei una ragazzina viziata. Ti senti una gran donna ma non sai nulla della vita".

Zeynep lo guardò di traverso: il dolore che leggeva nei suoi occhi era lo stesso che lei sentiva nel cuore. Cosa avrebbe potuto rispondergli? Cosa avrebbe potuto dire se non che avesse ragione? In questi lunghi mesi aveva pianto così tanto all'idea che non ci fosse più, aveva così lungamente sperato che quell'uomo incontrato all'aeroporto fosse Mehdi! Averlo davanti a sé, baciarlo di nuovo, amarlo, stringerlo al suo corpo caldo e voluttuoso la ripagava ampiamente di quelle parole dette con rabbia e vomitate addosso senza pietà. Con un filo di voce e accarezzandogli il bel volto, stravolto dalla rabbia gli sussurrò:

"Mehdi, hai ragione, sono stata un mostro con te, non ho saputo capire la tua indole, la tua vera essenza benché ne fossi totalmente rapita. Perdonami, non sono stata degna di te, e se tu puoi offrirmi solo le briciole di questo amore, prenderò solo quelle. Io non posso vivere senza di te, perché sei il mio respiro, la mia anima, il mio rifugio, la mia casa e il mio destino. Sono tua e sempre lo sarò. In questa vita e nell'altra".

Con la morte nel cuore gli disse di andarsene e di uscire fuori di casa. Non si aspettava che lui obbedisse, ma è quello che fece. Se ne andò senza una parola sbattendo la porta di Casa. La porta rimase inesorabilmente chiusa e lei la fissò per circa un quarto d'ora sperando che lui tornasse indietro. 

Ma non accadde.

Si infilò sotto la doccia e pianse fino a stordirsi, ripetendosi che meritava tutto quello, perché lei aveva fatto peggio. Ma nonostante il dolore, la sua mente il suo cuore e la sua anima erano pieni di lui: il suo odore, il suo sapore, la sua maschia bellezza le facevano dimenticare tutto. Non riusciva più a riconoscersi: aveva perso orgoglio, dignità ma non riusciva a non pensare a lui.

Eppure dentro il suo cuore sapeva che Mehdi non poteva averla dimenticata, la scorsa notte lo aveva sentito fremere sopra di lei, e queste cose non si possono fingere. Cercò di tranquillizzarsi un po' e si ripromise che lo avrebbe riconquistato, anche se farlo le sarebbe costato enormi sofferenze, lo sapeva già. Ma doveva tentare.