10 (A&H) - Gli avverbi

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alexithymia: "no words for emotions". L'incapacità o difficoltà di esprimere i propri sentimenti ed emozioni.


—On the outside, always looking in
Will I ever be more than I've always been?
'Cause I'm tapping on the glass
I'm waving through a window
I try to speak,
but nobody can hear
I'm waving through a window
Can anybody see?
Is anybody waving back at me?


🍒
A R E S '
P O V


«Comunque, vedere con entrambi gli occhi è sopravvalutato.»

«Liam,» gli do un primo avvertimento, giusto perché oggi mi sento magnanimo.

«No, dico sul serio,» continua. «E poi, non aiuta a sviluppare bene gli altri sensi? Quando se ne perde uno, gli altri diventano super acuti e sei praticamente al pari di un supereroe.»

Hades, che sta giocando con una mela rossa ancora intatta, come se fosse una pallina, interviene. «Non funziona esattamente così, Liam.»

Liam, però, sembra convinto di ciò che sta dicendo. «Giuro. Avete presente Stevie Wonder? Lui è cieco. L'essere cieco lo ha aiutato a sviluppare di più la voce. Secondo voi, perché è un bravissimo cantante? Perché ha perso la vista.»

«La voce non è uno dei quattro sensi umani,» lo corregge Poseidon. Se ne sta sdraiato sull'erba del campus di Yale come se fosse in spiaggia, a prendere il sole. 

«Cinque,» lo corregge a sua volta Hades, alzando il palmo della mano.

Poseidon sorride e allunga il braccio per dargli il cinque. «Cinque anche a te, Hades. Ma per cos'era?»

Hades resta con la mano sospesa per aria, l'espressione incredula. Fa per ribattere, ma Cohen gli abbassa il braccio. «Lascia stare,» mormora.

«Dico sul serio, comunque,» Liam riparte all'attacco. «Mio zio Tom ha vissuto vent'anni della sua vita cieco, a seguito di una malattia. Ed è stata una vita piena e ricca di incredibili esperienze.»

«E poi cosa gli è successo?» indago. Non so perché io sia incuriosito dai racconti di Liam.

Liam si gratta la nuca. «Be', un giorno stava attraversando la strada e lo hanno investito, perché la macchina era elettrica e non faceva rumore. E, insomma, lui non l'ha vista.»

C'è una pausa carica di tensione. Zeus si sta trattenendo dal ridere, lo conosco troppo bene. Dovrei fare un applauso a Liam, visto che Zeus è un musone esperto e riuscire a farlo ridere è un'impresa tale che, a confronto, trovare il Sacro Graal sarebbe come trovare una scodellina per fare colazione.

«Però, ripeto, i vent'anni precedenti sono stati belli e divertenti! Una volta ho scambiato la spugna da doccia con una pesca e lui non se n'è accorto.» Liam ridacchia per qualche secondo e torna serio, colto da un altro ricordo improvviso. «Mia mamma mi ha dato parecchi sculaccioni, ripensandoci.»

«Come al solito, Liam, sei inutile al cazzo. Ma perché non stai mai zitto?» lo aggredisco, incapace di tenere per me il primo pensiero che mi è balzato in testa.

Liam, invece che offendersi, si stringe nelle spalle.

Afferro i filetti d'erba sotto i quali sono seduto e ci giocherello, sforzandomi di metterli a fuoco il più possibile, con scarsi risultati.

È passata quasi una settimana da quando nonno Urano mi ha ficcato la testa sott'acqua, nella piscina di Yale. A quanto pare, nell'acqua non c'era cloro, bensì una miscela di sostanze chimiche altamente nocive per gli occhi. Nonostante le medicazioni ricevute, il bruciore e la mia vista non sono migliorati. Dopo una visita in ospedale, il medico mi ha detto di tornare questa mattina stessa per gli esiti degli esami e per un secondo controllo.

Game of Chaos (Game of Gods Spin-off, #Ares)Where stories live. Discover now