33 (H) - Dio della discordia

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fyrgebræc (inglese arcaico): il suono scoppiettante e affilato generato da un fuoco acceso; "fire break"

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fyrgebræc (inglese arcaico):
il suono scoppiettante e affilato generato da un fuoco acceso; "fire break".


— I lost my faith
I'm losing my religion every day
Time hasn't been kind to me,
I pray when I look inside the mirror
and see someone I love



🔥🦊
H E L L


Seduta sul letto, con lo sguardo puntato verso il comodino, osservo i numeri della sveglia digitale avanzare, di minuto in minuto.

Dov'è Ares?

Era con me fino a mezz'ora fa. L'ho lasciato giù, in soggiorno, perché sapevo che c'era Apollo ad aspettarlo e fargli compagnia.

Dove diavolo è finito?

Provo a chiamarlo per la decima volta. Invece che squillare a vuoto come prima, scatta la segreteria telefonica. «Ciao, qui è Ares. Se sei una mia ex che vuole parlare di sentimenti, riattacca. Altrimenti, lascia un messaggio non appena senti partire Toxic di Brit. Ciao.» Insieme al segnale acustico, cominciano le note inconfondibili della canzone di Britney Spears.

Riesce a strapparmi un sorriso. Dio, quel ragazzo riuscirebbe a farmi ridere anche se avessi una pistola puntata alla tempia.

Un colpo contro la porta mi fa sobbalzare. Il cellulare mi scivola di mano e cade a terra, con un tonfo. Non mi chino a raccoglierlo. Capisco subito che non può essere lui, perché non busserebbe.

Con il cuore in gola, raggiungo la porta e abbasso la maniglia. Mi scappa un rantolo quando inquadro la persona davanti a me.

La prima cosa che vedo è il viso di Ares, ma bastano pochi istanti per realizzare che non è davvero lui. È qualcuno che indossa una maschera modellata apposta per imitare i suoi lineamenti.

Lo sconosciuto fa un cenno con la testa, invitandomi a uscire.

Le luci calde del corridoio mi fanno socchiudere gli occhi, e quando mi abituo alla nuova fonte di luce, l'immobilità attorno a me è quasi inquietante.

Il corridoio è deserto, fatta eccezione per Apollo e Thymos. Il primo se ne sta in piedi, con la fronte aggrottata e le dita che si grattano il mento, forse più per un tic nervoso che per un bisogno vero e proprio.

«Apollo?»

I suoi occhi saettano nei miei e, in qualche modo, ci arrivo da sola alla conclusione.

«Dove lo hanno portato?»

Lo sguardo di Apollo, involontariamente, si posa sul muro davanti a sé, come a indicarmi la strada. Il mio corpo si muove senza riflettere, ma non faccio in tempo a compiere più di due falcate.

Due mani si avvolgono attorno ai miei fianchi e mi sollevano da terra, mentre la mia schiena sbatte contro l'addome di Apollo. Mi tiene bloccata contro di sé, e si abbassa fino a quando non sento la sua bocca vicinissima all'orecchio.

Game of Chaos (Game of Gods Spin-off, #Ares)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin