20 (H) - Sotto le luci del palco

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— I want you to know
I'm a mirrorball
I'll show you every version
of yourself tonight
I'll get you out on the floor
Shimmering beautiful
And when I break
it's in a million pieces


🍓
H E R M E S

ATTO I

"Quando non c'è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso."
(Otello, William Shakespeare)

Vedo la cabina cadere. Vedo il momento esatto in cui si stacca dai bracci della ruota panoramica e fa la sua discesa verso il suolo. Dal punto più alto.

L'impatto è così rumoroso che mi vibra dentro le ossa, facendomi tremare. È uno di quei rumori che non dimenticherò mai nella vita, secondo solo allo sparo che ha colpito mia sorella su quel tetto.

La ruota si ferma all'istante. E, nel silenzio in cui sembra essere piombato il mondo intero, Thanatos è l'unico che fa rumore, mentre le suole delle sue scarpe si muovono per raggiungerla. Sblocca la portina e due clown lo affiancano per trascinare fuori il corpo della persona che c'è dentro.

Mi sento uno schifo quando tiro un sospiro di sollievo perché non riconosco la figura di Liam.

Ma quando mi accorgo che non è nemmeno Zeus, una strana sensazione mi si aggroviglia alle budella.

Sbatto le palpebre con forza e in modo rapido, incredulo. Non ho bisogno di chiedere conferme, perché l'urlo di Haven basta come risposta.

Il corpo riverso a terra, ai piedi di Thanatos, appartiene a Newt. Newt Cohen.

Cosa diamine sta succedendo?

«No!» grida Haven, la voce carica di dolore. Nessuno riesce a fermarla, perché abbiamo tutti le mani legate dietro la schiena. Haven scatta in avanti, veloce come un fulmine e incurante di non poter nemmeno stringere il fratello.

Gli stessi pagliacci che lo hanno trascinato fuori si mettono in mezzo e la bloccano. Pessima mossa, perché Hades gli è a fianco in un battito di ciglia. Nonostante non possa usare i pugni, mio fratello solleva la gamba rapidamente e colpisce con un calcio violento il clown, sull'addome. Questo molla la presa su Haven, ma ne subentra un secondo che afferra Hades. Succede tutto in fretta, e torniamo al punto di partenza. Sia Haven che Hades sono bloccati da due pagliacci.

Haven continua a urlare e scalpitare, e l'esternazione del suo dolore fa scoppiare in una risata Thanatos. Getta il capo all'indietro e ride, ride con così tanto gusto che comincio a innervosirmi anche io. Se solo sapessi picchiare come fanno i miei fratelli, gli sarei già saltato addosso.

«Cosa cazzo avete fatto?» Ares è il primo a porre la domanda, cercando di sovrastare le urla di Haven.

Circe, dopo un attimo di esitazione, si avvicina e indica Newt. La sua espressione è indecifrabile. «Ha barato. E Urano lo ha punito.»

Mi guardo attorno, incontrando gli sguardi confusi degli altri membri della famiglia. Nessuno sembra capire a cosa stia alludendo. Ma quando incrocio il viso di Hazel Fox, le microespressioni la tradiscono. I suoi occhi si fermano su Ares, e lui ricambia. Nascondono qualcosa? Qualcosa che è sfuggito proprio a me?

«La fatica di Hypnos», spiega Thanatos. «Ares mi ha fatto baciare Hell, convinto che lei avesse scritto il mio nome nel bigliettino. Quando Newt lo ha aperto, c'era scritto quello di Ares. Non ha detto nulla. Ha barato, salvando la vita di Hell. E io l'ho visto chiaramente.»

Game of Chaos (Game of Gods Spin-off, #Ares)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora