Tredici

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Jeongyeon era stata colta alla sprovvista da quella rivelazione che mai si sarebbe aspettata, tanto da non essere riuscita a formulare neppure una parola che avesse un senso. Aveva gli occhi spalancati come se avesse visto un fantasma e sembrava sul punto di mettersi a tremare.

Era preparata alle eventualità di essere scoperta e conosceva ogni tipo di procedura che avrebbe dovuto adottare in casi come quello, ma davanti a lei non c'era una persona ordinaria e ciò che sapeva sulle sue abilità era troppo poco per permetterle di agire.

Il sicario non stava mostrando alcun segno di nervosismo, ma non era nemmeno ostile "non andrò a dirlo in giro, puoi stare tranquilla. L'ho detto soltanto per mettere in chiaro le cose e farti capire che anche tu menti in continuazione"

"Posso chiederti come hai fatto a scoprirmi? Credevo di essere stata attenta"

"Ricevo lavori ogni giorno da persone potenti ma che preferiscono restare anonime, cosa totalmente comprensibile considerato il servizio che richiedono, ma giusto una settimana fa mi sono arrivate delle richieste particolari e, oltre alle foto e i nomi, c'erano scritti anche i dati personali. Qualcuno vorrebbe che eliminassi te e le tue due colleghe che mi hai presentato il giorno dei test d'ingresso e sto cercando di capire chi sia"

La spia non si era mai sentita tanto esposta in tutta la sua vita "com'è possibile? L'organizzazione non si lascia mai sfuggire le informazioni e, in caso dovesse accadere, si avvia una procedura immediata di trasferimento e cambio d'identità. Katarina non mi ha detto niente a riguardo"

"Non so come quella persona sia riuscita a scoprire chi siete e cosa fate, ma per prendere tempo ho detto di avere troppi lavori e che avrei messo quella richiesta nella mia lista d'attesa. Avrei voluto dirtelo, ma anch'io ho un'identità da nascondere e ho preferito proteggervi stando nell'ombra"

"Quindi immagino tu sia anche a conoscenza dell'adozione"

"So anche questo, sì"

Jeongyeon si era alzata dal letto e si stava premendo le mani sul viso "sono una persona orribile, oltre ad essere una vera imbecille. In tutti questi anni di carriera non c'è stata una sola volta in cui abbia rischiato di farmi scoprire e adesso c'è più di una persona che sa tutto di me"

"È una brutta situazione, ma non sei orribile e tantomeno imbecille. Gli incidenti di percorso possono capitare, ma adesso che sai ogni cosa potresti trovare una soluzione. Dovresti avvisare le tue amiche, ci sono anche loro nel mirino"

"Preferirei non coinvolgerle per ora, hanno già vissuto una situazione come questa e non voglio risvegliare dei brutti ricordi. Posso sbrigarmela da sola, d'altronde sono io la più talentuosa dell'organizzazione ed è giusto che mi impegni per mantenere questa nomina"

"Non è giusto che sia solo tu a portare tutto il peso, permettimi almeno di darti una mano come posso" si era alzata anche lei per fronteggiarla, mettendo in risalto quel lato di se stessa che non mostrava mai a nessuno "anch'io ho molto talento e potrebbero servirti due mani pronte a macchiarsi di sangue"

Il modo in cui la donna dai capelli viola stava osservando sua moglie era quasi buffo "dove hai messo la persona dolce e carina che prima di andare a dormire si assicura di baciare la testa dei nostri figli?"

Nayeon aveva sorriso, facendo sparire le nubi che si erano accumulate nella stanza "quando cala la notte so come adeguarmi all'oscurità"

"Hai appena detto una cosa incredibilmente sexy, ne sei consapevole?"

Il rossore sulle guance della bionda non aveva tardato a manifestarsi e lo stesso era stato per lo schiaffo che le aveva dato sulla spalla "non prendermi in giro o ti concio per le feste"

Blame It On MeWhere stories live. Discover now