Venti

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"Perché mamma non è con voi?" era la terza volta che Sharon aveva posto quella domands e il silenzio delle tre spie le stava facendo saltare i nervi "sarebbe buona educazione rispondermi, non lo sapete?"

"Per favore, vai in camera tua e lascia che ci occupiamo noi di ogni cosa. Porta via tuo fratello" Jeongyeon era talmente affranta da aver gettato la giacca a terra nonostante fosse una maniaca dell'ordine.

La ragazzina però non voleva saperne di lasciar perdere e si era avvicinata a lei per fronteggiarla "non me ne andrò fino a quando non mi avrai dato notizie di mia madre. Dimmi perché non è qui e ti lascerò in pace, lo prometto"

"È mai possibile che tu debba sempre protestare a tutto ciò che ti viene detto? Vai a chiuderti in camera e non stressarmi anche tu!" non avrebbe voluto urlare, soprattutto perché sua figlia non aveva alcuna colpa in tutto quel casino, ma ormai il danno era stato fatto.

La rossa non era solita mostrare le sue emozioni e tantomeno era facile offenderla, ma farsi urlare in faccia da una delle sue mamme era stato un colpo durissimo persino per lei "non c'era bisogno di arrabbiarsi con me, volevo soltanto sapere cosa fosse successo alla mia mamma" aveva gli occhi lucidi e la voce tremante "dai Jun, andiamo a guardare i cartoni animati"

Il bambino le aveva preso la mano mentre stavano andando al piano di sopra, anche lui molto triste di vederla in quello stato e preoccupato per la sorte della loro mamma scomparsa.

Le altre adolescenti avevano seguito il suo esempio e non avevano avanzato alcuna protesta, facendo sì che il silenzio in quella casa diventasse ciò che di più assordante ci fosse al mondo.

"Non avresti dovuto trattarla così, sai che bisogna avere pazienza con i giovani" Katarina si era alzata dalla sedia con molta lentezza per paura di rimanere vittima di uno dei suoi soliti capogiri, poi si era messa a picchiettare sul tavolo con le unghie.

"Andrò a scusarmi con lei quando avremo finito di parlare, adesso ho bisogno del tuo aiuto per liberare Nayeon"

La donna dai capelli rosa si era immobilizzata sul posto "Jeong, sai che non posso agire in una situazione come questa"

"Abbiamo degli agganci anche nella polizia e basterebbe una tua telefonata per mettere fine a questo casino. Non te lo chiederei se non fosse importante, ti prego"

Nel frattempo Momo e Jihyo si erano messe sedute ad ascoltare la conversazione, consapevoli di non poter intervenire in alcun modo e dispiaciute perché già a conoscenza di quali sarebbero stata le prossime risposte del loro capo.

"Se avessero preso te o qualsiasi altro tuo collega non ci avrei pensato due volte prima di alzare il telefono, ma in questo momento stiamo parlando di una persona che non fa parte dell'organizzazione e, per quanto mi dispiaccia, non c'è niente che io possa fare per lei"

Lo sguardo di Jeongyeon faceva quasi paura "se ci fosse stato Julian al suo posto avresti mosso mari e monti pur di salvarlo, non fare l'ipocrita"

Katarina aveva annuito lentamente "è vero, ma mio marito è protetto in quanto spia che lavora con me, tua moglie invece è addirittura un sicario con chissà quante uccisioni alle spalle. È vero che anche noi svolgiamo molti lavori illegali, ma lei è indifendibile"

"Ha messo a rischio la sua vita per accompagnarci in missione, anche questo non le dà alcun valore?"

"Il suo è stato un gesto onorevole e questo non lo metto assolutamente in discussione, però non sono stata io a darle questo incarico pertanto sono rimossa da qualsiasi responsabilità nei suoi confronti. È stata una sua scelta, nessuno l'ha obbligata a seguirvi e a metterci la faccia"

Blame It On MeWhere stories live. Discover now