10- recollect them

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Alexander

Avanza imperterrito, era stata la prima lezione alla quale ero stato sottoposto durante il mio allenamento. Trattieni il respiro, ascolta, osserva. Impedisci agli altri sensi di manifestarsi. Governa la mente, subordina il cuore. Mantieni un battito cardiaco costante.

Se lei fosse stata una missione avrei fallito miseramente.

Come una pellicola, le diapositive si alternavano in rapida sequenza nella mia mente, le mie dita strette intorno ai suoi capelli bagnati, la leggera pressione per liberare quel collo e riempirlo di baci. Non avevo resistito, mi ero lasciato trasportare da tutti i sensi che il mio lavoro mi aveva insegnato a reprimere, contravvenendo alla regola principale: non cadere nella trappola del nemico.

Ero stato un povero marinaio, che nella confusione del fruscio dell'acqua, aveva ascoltato quel flebile suono provenire dalle tenere labbra che posate sul mio collo mi avevano sedotto. Con le sue braccia mi aveva avvolto e mi aveva fatto toccare il fondo, facendomi annaspare per risalire lungo le sue linee, per concedermi una boccata d'aria prima di essere nuovamente trascinato nel suo vortice di seduzione.

Ero riuscito però a strapparle una promessa. Una volta soltanto, per un unico momento, avrei potuto dire di possederla. Avrei contravvenuto alla mia etica e sarei tornato sulla retta via, conquistando il posto che mi meritavo.

I momenti di intimità però faticarono a presentarsi, essendo tutti dedicati a preparare la partenza per il Messico. Diego Luz si era fatto risentire, ci aveva aggiornati su quello che avremo dovuto fare una volta giunti lì e per la prima volta da quando eravamo stati riuniti, avremo avuto un compito.

Nonostante l'apparente togliersi di scena, io ero sicuro che in qualche modo Diego rimanesse sempre e costantemente in guardia a monitorare qualunque passo falso avremo potuto compiere e, soprattutto, sapevo che aveva gli occhi puntati su di me.

Quello di cui però ero certo era che non avrebbe mai immaginato l'attrazione nella quale io e sua figlia saremo stati coinvolti, l'arma che avevo inizialmente deciso di sfruttare ma che mi era stata presto rivolta contro. Sì, perché sapevo che non sarei mai stato in grado di ferire Rosa, motivo per il quale, esaudita la promessa, sarei tornato a concentrarmi sul mio obiettivo, eliminando una volta per tutte la possibilità di poterla coinvolgere nel mio piano.

Il viaggio verso il Messico fu lungo e stancante, le interminabili ore di pioggia che ci avevano accompagnato erano riuscite a scaricare le nostre batterie. Non appena atterrammo in Messico però, la luce fece ritornare lo spirito giusto.

Dalle cartoline sarei stato propenso a scambiare una qualunque delle località marittime sudamericane. Una spiaggia vale l'altra, avrei pensato un tempo. Sole, mare cristallino, frasi sbiascicate in spagnolo e qualche acqua di cocco sorseggiata in riva al mare gli aspetti essenziali, ma una volta atterrati in Messico mi dovetti immediatamente ricredere. Non c'era nulla che accomunasse Cancun con i luoghi che avevo già visto. Si respirava si un clima tropicale, ma quello da cui fummo fin da subito assorbiti riguardava ben altro rispetto alle mete turistiche da sogno.

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