18- in the worst mood.

106 7 17
                                    

18- in the worst mood.

Dominerò le notti, ballerò in città,
metterò qualcosa di rosso per risplendere di fuoco..
Anne Sexton

Anne Sexton

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Rosa

Lo scadere del tempo non avrebbe perdonato.

Tic tac.

Tic tac.

La carne morbida, le mani aggrappate ai suoi capelli, il fiato sul collo.

L'addome che toccava il mio busto schiacciato sul legno freddo, la sensazione di potermi spezzare quando le sue dita erano dentro di me.

Un movimento lento che iniziai a supplicare, la sua fame per il mio corpo, le labbra ad assaggiare ogni piccolo anfratto scoperto. Vulnerabile alla sua pressione, schiusa di fronte alla prorompenza del suo busto che premeva sul mio, come se non gli bastassi, come se si volesse fondere a me.

Se fossi morta in quel momento tutti i miei sensi sarebbero stati rapiti da altro per potersene accorgere. Sarei svanita nel nulla con il ricordo di un piacere etereo.

Eppure, avevamo scongiurato quel rischio, avevamo messo un punto su una questione più grande di noi. Ma i nostri corpi non ci avevano ascoltato, si erano imbattuti l'uno nell'altro alla ricerca del magnetico compiacimento, mettendo a muto quella decisione solenne di una ragione già inconsciamente silenziosa.

"Ora però dimmi ti prego che vuoi che ti scopi."

Era sopra di me, in una Miami spenta di qualunque bagliore, il volto vicino al mio, teso nell'ascoltare i miei affanni. Alexander mi aveva trascinata in quell'inferno sulla terra, mi aveva stretta a lui solo per farci affondare insieme. Ed io lo volevo, lo avevo voluto da troppo tempo, nonostante avessi fatto di tutto per togliermelo dalla testa.

"Alexander..." Cercai di riprendere il controllo, di tentare di osservarmi da fuori per vedere quanto fossi patetica a sottomettermi in una situazione del genere, per cercare di fuggire dalla realtà dei fatti, quando in verità ero solo in grado di finire a volerne di più. Sempre di più.

"Supplicami Rosa." Le sue dita arrivarono ad accarezzarmi le labbra in un lento movimento, ed io gliele afferrai con i denti per sentirle nella mia bocca. Mi persi nei suoi occhi e giurai di averci letto cosa significhi perdizione, con il fuoco che ardeva e con il suo membro che pulsava inferocito alla ricerca della mia carne.

Lo colsi impreparato quando riuscì a scaraventarlo a terra, per impadronirmi del suo corpo a mio piacimento, sedendomi a cavalcioni su di lui. Lo sentivo smanioso e impaziente, che fremeva tentando di comprendere quale sarebbe stata la mia prossima mossa.

"Non ti supplicherò mai." Gli dissi, mentre con una mano indagai sotto la sua maglietta l'addome scolpito, fino a scendere più giù, sempre più giù.

Operational love Where stories live. Discover now