Mi manchi di già

100 7 25
                                    

La seconda sveglia svegliò Germania all'istante. Quella notte dormì molto meglio, per Italia. Gli stava molto simpatico, per lui sarebbero diventati... Più che amici.

Fece tutto quello che doveva fare, finì quasi alla stessa ora del giorno prima, ma si fermò per strada.

Italia aveva il suo numero.

"Ger, un giorno potresti venire a casa mia. A giudicare dagli orari del treno ne passa uno alle 18.30, una volta potresti prendere quello!"

                           "beh, si... Ma non oggi."

"lo so, te lo dico in generale, idiota!"

                       "ah, ok, grazie, a dopo👋"

"volevo dirti che oggi non ci sono"

                                               "come mai?"

"vorrei dirtelo... Ma non posso"

                           "ah... Allora a domani?"

"non so... Spero di si..."

"ciao👋"

                                                      "ciao👋"

Germania si chiedeva cosa avesse Italia, ma gli volavano troppe altre cose per la testa. Quel giorno ci sarebbe stata la verifica di storia sulla seconda guerra mondiale. La odiava. Desiderava almeno che ci fosse stato il suo amico, Italia.

Italia stava per svegliarsi quando gli arrivò una telefonata.

Casa di riposo

'oddio, cosa gli è successo...'

Pensò subito Italia.

- pronto?

- salve. Lei è il figlio di (bxjwkwk)?

La voce era femminile.

- si.

- la prego di venire.

- ma io devo andare a scuola...

- io le dico che deve venire comunque.

La telefonata finì in questo modo. Italia si vestì velocemente, non fece nemmeno colazione. Era preoccupato. E se suo padre stesse male?

Arrivò alla casa di riposo e ci entrò. Una ragazza lo stava aspettando all'ingresso, per poi iniziare a parlare.

- suo padre non sta... Altrettanto bene.

A Italia si fermò per un attimo il cuore.

- i-in che senso?

La ragazza si scurì in volto e abbassò lo sguardo. Non sapeva se dirglielo o meno.

- scusi... Le ho fatto una domanda...!

- è morto.

Italia sentì una strana sensazione. Sentiva come se dovesse vomitare...

- cosa... Cosa gli è successo...?

- non lo sappiamo bene neanche noi... Ad un certo punto il suo cuore ha smesso di battere...

Italia abbassò lo sguardo e iniziò a singhiozzare.

- mi dispiace ma non abbiamo fatto in tempo a salvarlo...

- f-fa lo stesso... E-era vecchio ed ero sicuro... Che n-non sarebbe ancora v-vissuto per molto...

Italia scoppiò in lacrime. La ragazza, invece, gli corse incontro per poi dargli una carezza lungo la schiena, dicendogli che le dispiaceva. Italia, una volta calmato, uscì dalla casa di riposo e tirò fuori il telefono.

"Ger, un giorno potresti venire a casa mia. A giudicare dagli orari del treno ne passa uno alle 18.30, una volta potresti prendere quello!"

Iniziammo una conversazione su WhatsApp.

                       "ah, ok, grazie, a dopo👋"

"volevo dirti che oggi non ci sono"

                                               "come mai?"

"vorrei dirtelo... Ma non posso"

                           "ah... Allora a domani?"

"non so... Spero di si..."

"ciao👋"

                                                      "ciao👋"

Germania probabilmente stava andando in treno, così battezzò Italia. Invece lui era triste. E quando sei triste devi vedere qualcosa che ti solleva...

Il mare!

Italia si incamminò verso la spiaggia e ci arrivò sano e salvo. Poi andò nella passerella e infine a riva. Desiderava tanto tuffarsi, ma 1 c'era freddissimo e 2 non era in costume.

"in quel momento mi sentivo il padrone delle acque. In tutta la spiaggia e forse in tutta la Costa Sud ero l'unico che a quell'ora si trovava in quel posto a osservare quello che sarebbe il suo territorio. Amavo il movimento delle onde, che sembravano piccole montagne che da montagne diventavano colline e da colline diventavano pianure. Ma com'è realmente una montagna? Non lo so. Ma tanto in quel momento non mi interessava. Rimanevo ipnotizzato dai pesciolini che passavano per di lì, e mi ricordo che da piccolo li cercavo di catturare in braccio a mio... Padre."

Italia ritornò in sé. Pensò che era orfano... E senza familiari. Nessuno. Neanche amici.

Ah, no, uno ce l'aveva. Germania.

Erano le 10.13. Era ancora in tempo per andare a scuola? O almeno... Per vedere Germania?

Italia si mise a correre verso la scuola, quando ci arrivò vide che i ragazzi erano in giardino per la ricreazione. C'era anche Germania, da solo, seduto in un angolino.

- Ger!

- Ita?

- vieni qui!

Germania si alzò e si fiondò da Italia.

- quindi posso saperlo?

- cosa?

- 1 perché sei qui e 2 perché non sei venuto a scuola

Italia si scurì in volto.

- riguarda tuo padre?

Scoppiò ancora in lacrime, cercando di nasconderlo, ma Germania lo notò.

- io... Mi dispiace Ita...

Germania aveva capito da solo cos'era successo. Consolò Italia, che si tranquillizzò in fretta.

- d-domani ci sono.

- bene.

- tu? Ti sei fatto qualche amico?

- ancora no... Ecco perché mi manchi!

- di già!?

- si.

Suonò la campanella.

- vabbè allora vengo anche alle 14 ok?

- ok.

Italia si allontanò salutando Germania con la mano, lui ricambò e se ne andò insieme alla sua classe. Era felice, nonostante lo spiacevole incidente nei confronti del padre.











Colpo di scenaaAAAAAAA

Ciao alunnessi cari finalmente è arrivato il nuovo capitolo eheh

Ciauz✨

Diamo la precedenza alle onde - GerItaWhere stories live. Discover now