Si continua la giornata...?

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- ragazzi è ora di pranzo!

- arriviamo!

Germania e Italia dovettero mettere in pausa il gioco che stavano usando da telefono. Scesero le scale sghignazzando, poi arrivarono alla sala da pranzo.

- scusate per il pranzo improvvisato eheh! (Reich)

- beh, la pasta è sempre buona! (Ita)

- già! (Ger)

I tre si misero a ridere, poi mangiarono.

- allora come siete diventati amici? (Reich)

- a scuola... Ci siamo messi vicini di banco e ci siamo conosciuti a ricreazione. (Ita)

- e chi ha iniziato la prima conversazione? (Reich)

- il sottoscritto (Ger)

- sono fiero di te (Reich)

Reich scompigliò i capelli a Germania, poi gli sorrise. Infine gli fece l'occhiolino, e senza farsi sentire da Italia gli disse una cosa tipo "amore a prima vista".

- papà! (Ger)

- mhmh! (Reich)

- ehmmm... (Ita)

Una volta finito di mangiare, i due ragazzi tornarono al piano di sopra, Reich dovette sparecchiare.

"come mai mi sentivo un peso? Capivo che prima o poi dovevo dirgli quello che era successo realmente, ma non era quello a stressarmi. Forse... Forse avevo paura che Italia non accettasse mio figlio. Ma se invece avesse accettato? Cosa sarebbe successo? Facciamo ipotesi.

Se non avesse accettato, probabilmente Germania sarebbe stato molto più triste, e non so se lo resterà o se ne fregherà per il resto della vita e rimarranno amici. Non lo conosco abbastanza bene da dire come si comporterà in futuro.

Se invece Italia avesse accettato, probabilmente saranno molto più felici entrambi, però Germania penserebbe solo a lui. Non che mi dispiaccia, però così si impegnerebbe meno a scuola, boh non lo so.

Vabbè spero che accetta, non voglio che mio figlio sia triste."

Germania e Italia intanto stavano giocando a obbligo o verità.

- Ger obbligo o verità?

- ehhmmm verità

- è vero che ti piace qualcuno?

- smettila con questa storia! Si mi piace qualcuno ok?

- va bene, va bene.

- Ita obbl-

- obbligo.

- ti obbligo a non farmi più quella domanda.

- aha. Obbligo o verità?

- obbligo.

- ti obbligo a dirmi chi ti piace.

- Ita... Basta. Alternativa.

- daiiiiii!!!

- ...

"ero sicuro che dicesse me. Insomma, avevo pure visto nella sua galleria!

- d'accordo.

Aspettai finché non si decise ad aprire bocca.

- hai presente... Quella ragazza che si veste sempre col maglione ed è ossessionata da baguette e omelette?

- mhm...

- lei.

Cercai di non dimostrarlo, ma mi si fermò il cuore per un attimo.

- ah...

Cercai di trattenermi, almeno finché non mi riportarono a casa, alle 16.

- ciao Ger, ci vediamo domani a scuola!

- ciao!

- ciao Reich!

- ciao!

Entrai in casa e mi chiusi nella mia stanza. Appena ci entrai, rimasi immobile sulla porta, poi scoppiai a piangere.

Credevo che gli piacessi io...

Volevo tanto parlargli, ma non riuscivo a muovermi, non riuscivo nemmeno a tirar fuori il telefono dalla tasca e scrivergli un messaggio...

Invece me ne arrivò uno.

"Ita... Da quando ti ho detto che mi piace quella ragazza sei un po' strano."

"tranquillo sto benissimo!"

"- ehi Germania

- mh?

- non sembrava un po' a disagio Italia?

- lo è. Però quando insisti con lui... Si irrita, diciamo. Lo è da quando...

- da quando?

- stavamo giocando a obbligo o verità. Lui con una verità mi chiede se mi piace qualcuno, io dico di sì.

- mh...

- poi mi obbliga a dirgli chi mi piace. Io non spevo come rispondere e ho detto una ragazza a caso nella nostra classe. Da quando gli ho detto quello, lui è così.

- oh... Dovresti scrivergli.

- papà, ti ho già detto che se insisti con lui poi si irrita...

- ma mi hai detto che non avete mai litigato.

- oh... Ehmm...

- dai, ti dò una mano. Scrivigli che da quando gli hai detto su quella ragazza lui ti sembra strano.

- ci provo...

Silenzio.

- ha risposto con un "sto benissimo"

- okey... Scrivigli che se c'è qualcosa che non va te lo può dire liberamente

- fatto!

Silenzio.

- aspe... Ha detto che in realtà c'è qualcosa

- non scrivergli nulla e aspetta che scriva lui

Silenzio.

- ha detto che quella che mi piace non gli sta simpatica...

- oh... Secondo me è meglio dirgli la verità.

- no! Papà non... No.

- d'accordo. Allora... Digli solo che in realtà non è lei che ti piace.

- va bene... Ma lui mi chiederà chi--

- fidati diglielo comunque

- okey... Fatto.

Ancora silenzio.

- lui ha risposto von un "oh" e ora sta scrivendo

- lascialo scrivere

- ok ha scritto che ora è molto più tranquillo!

- lo sapevo!

Lo guardai sorpreso, chiedendogli in che senso.

- secondo me era geloso. Lui ti ama, si vede.

- COS-

- te lo dico per esperienza..."













AHHAHAHA BELLISSHIMOOOOO




Diamo la precedenza alle onde - GerItaWhere stories live. Discover now