Capitolo 1

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La pioggia batteva leggera sulla finestra di quel piccolo bagno, leggermente buio e freddo come ambiente, ove gli unici suoni udibili erano quelli del lavandino che incessantemente perdeva e i singhiozzi mal trattenuti di un piccolo e dolce ragazzo, il quale non aveva fatto nulla di male se non nascere sbagliato, a detta di quei bulli che giorno dopo giorno lo tormentavano.

Lui non era nato sbagliato ma solo unico, era nato Omega e al compimento del suo diciottesimo anno la sua natura era stata rivelata; inutile dire che dopo ciò coloro che giornalmente lo tormentavano con insulti, si erano poi lasciati andare dando libero sfogo all'odio insensato nei suoi confronti, usando calci e pugni come rimedio per la sua "diversità".

-Hanno ragione loro- pensava mentre affondava le unghie nelle braccia, che stringevano le sue gambe al petto come un guscio o uno scudo protettivo -Faccio schifo, chi mai vorrebbe un essere disgustoso come me- le lacrime che solcavano il suo viso erano un mix di dolore e rabbia. Avrebbe tanto voluto avere il coraggio di liberarsi dai suoi oppressori, che puntualmente alle dodici spaccate, lo attendevano ghignando all'uscita della classe, ma cosa poteva fare? Loro possedevano molta più forza e tenacia, mentre al contrario loro, il suo corpo era esile e fragile.

Sua nonna gli aveva insegnato da più piccolo che le parole, se ben pensate e dosate, potevano ferire cento volte di più rispetto ad un pugno... ma quando ti ritrovavi steso a terra, circondato da persone che ti calciavano come un pallone, le parole potevano servire ben poco.

In altre occasioni, quando aveva tentato di dare fiato ai suoi pensieri, ci aveva sempre guadagnato uno schiaffo e una frase di avvertimento.

Nessuno dei suoi amici lo sapeva, tanto meno il suo migliore amico, aveva troppa paura di rivelare tutto ciò, anche perché gli stessi barbari lo avevano intimato nel non divulgare nulla di questa situazione, altrimenti poteva tranquillamente salutare la sua vita.

A volte si domandava con quale coraggio potesse farlo, ma era giunto ad un'unica conclusione e in tacito accordo con la sua coscienza, aveva ritenuto più sicuro stare in silenzio e lasciare che le cose andassero come dovevano. Dopo tutto prima o poi qualcosa o qualcuno lo avrebbe salvato, si diceva da solo, in una sorta di formula di autoconvincimento, doveva solo attendere e prima o poi il suo principe azzurro sarebbe arrivato e lo avrebbe salvato da quella prigione di violenza che era ormai la sua vita.

Avrebbe tanto voluto che la sua amata nonnina fosse lì con lui, ma aimè lo aveva lasciato solo, in quel mondo buio e freddo che tanto lo odiava, mentre i suoi genitori lo avevano abbandonato appena nato. Non perché non lo volessero, ma per colpa di un crudele incidente, che glieli aveva strappati troppo presto. Taehyung era stato cresciuto ed amato dai nonni materni, mentre quelli paterni lo avevano rinnegato dandogli la colpa della prematura scomparsa del loro adorato figlio e della nuora.

Appena il dolore all'addome si era attenuato, con ancora le lacrime che scendevano calde dai suoi occhi ormai gonfi e arrossati, il piccolo Tae si avvicinò tremante al lavandino, senza guardarsi allo specchio aprii l'acqua e si diede una sciacquata al viso, per eliminare i segni del suo agognato pianto e dare sollievo ai suoi poveri occhi.

Si asciugò il viso e finalmente dopo un poderoso sospiro, decise di alzare gli occhi verso lo specchio, -Guardati... fai schifo- questa frase non lo lasciava mai solo, occupava la sua mente per la metà del tempo, o per lo meno, quando non pensava a queste parole, fantasticava sul suo possibile compagno. Sperava che egli fosse forte e sicuro di sé, ma allo stesso tempo, che fosse premuroso e che lo riempisse di coccole e dolci attenzioni. Spesso ne parlava con Jimin il suo migliore amico e lui come risposta gli ripeteva sempre un unico nome <Jeon Jungkook>.

Già Jungkook, L'alpha più affascinante, dolce, forte e ovviamente più ambito dell'istituto. Molte volte Tae aveva risposto che Jungkook non lo avrebbe mai notato neanche se fosse stato al centro di un riflettore, ma Jimin ogni volta lo smentiva dicendogli che in molte occasioni, aveva sorpreso l'Alpha osservarlo, per non dire mangiarselo con gli occhi e ovviamente il piccolo Omega scoppiava sempre in fragorose risate di scherno. Quello che non si immagina però, era quanto quelle parole fossero veritiere, perché il bel corvino in realtà lo aveva notato, molto bene anche Era rimasto talmente affascinato che non faceva altro che pensare a lui. Ammettiamolo, oramai era il suo unico pensiero. A scuola lo seguiva ovunque con lo sguardo, aveva provato più di una volta ad avvicinarsi a parlare, ma non era mai arrivato nel momento più opportuno per farlo. In più di un'occasione si era domandato come potesse esistere un angelo come il bel biondino.

Sembrava un piccolo cucciolo, non aveva mai visto ragazzo più bello di lui... poi quando lo vedeva sorridere, quelle piccole e rare volte, rimaneva come imbambolato a guardare quel sorriso a scatoletta, aveva un corpo esile dai tratti molto morbidi. Non aveva il classico fisico piazzato, data la sua natura, aveva uno sguardo dolce mescolato anche a molta tristezza e a Jungkook gli si stringeva il cuore quando lo notava, avrebbe voluto vedere quel piccolo Omega sempre sorridente.

Tae non poteva lontanamente immaginare quanto nella realtà Jungkook fosse innamorato di lui, era stato un vero e proprio colpo di fulmine per l'Alpha.

Taehyung si diede un'ultima sistemata, abbandonò poi frettolosamente il bagno, correndo al suo armadietto per poi catapultarsi in classe, dove riuscì ad arrivare a pelo prima del suono della campanella. Si sedette al suo banco e sistemò il quaderno e il libro di algebra, era pronto ad annoiarsi per le prossime due ore, poi quando la lezione iniziò, si perse nei suoi pensieri scarabocchiando sul quaderno l'immagine di Jungkook che tanto aveva pensato ultimamente.

Angolo autrice:

Ed eccoci qua col primo capitolo! Devo ammettere di essere molto emozionata per l'inizio di questa nuova avventura.

Spero di essere in grado di portarla avanti con gran coraggio, trattando argomenti difficili e pesanti.

Ho voluto mettere in gioco molte delle mie emozioni, per farmi conoscere indirettamente, con le parole di questa storia. Sentitevi liberi di lasciare commenti, apprezzo sempre nel leggere quello che pensate, mi aiuta tanto a migliorare e a vedere le cose sotto altri punti di vista!

Un saluto dalla vostra Federica.

Inner Child -Omegaverse Taekook-Where stories live. Discover now