CAPITOLO~14~COSA È SUCCESSO?

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La mente umana è proprio una macchina imperfetta...

La maniglia si abbassò più volte, e chiunque ci fosse dietro quella stramaledettissima porta, quando notò che non si apriva iniziò a battere su di essa.

"Jisung, amore, sei qui?"

Una voce femminile si sentì da dietro il muro.

"Mamma?!"

In che senso?

"Mamma, mi hai fatto prendere un infarto! Perché siete tornati senza avvertire?" Disse Jisung mentre apriva la porta.

Davanti a lui c'era una donna poco più bassa di lui con in dosso un cappotto lungo beige.

"Volevamo farti una sorpresa amore! Oh, e lui chi è?" Chiese riferendosi a me che ero ancora mezzo traumatizzato.

"Si chiama Felix, lui e sua mamma si sono trasferiti qui la scorsa settimana e ora siamo vicini di casa."

"Oh! Piacere caro, sono la mamma di Jisung!."

Mi alzai dal letto per andare incontro alla donna e farle un inchino.

"Salve signora, mi chiamo Felix Lee."

"Oh tesoro, non essere così formale, non ti preoccupare, chiamami pure Myung-Hee!"

"Grazie." Le rivolsi un sorriso.

"Quanto resterete?"

"Solo cinque giorni e poi dobbiamo partire di nuovo amore."

Jisung annuì sorridendo, ma era un sorriso tirato. Si vedeva che si sentiva solo.

"Va bene, io ora vado ad aiutare tuo padre a mettere la spesa in frigo. Felix, ti andrebbe di rimanere per cena?"

"Oh, io in realtà dovrei andare a casa. Stanotte non ho praticamente dormito, quindi sono davvero stanco." Guardai Jisung con uno sguardo inquisitore.

"Va bene."

La mamma di Jisung se ne andò e noi rimanemmo di nuovo soli in camera.

"Jisung, penso di essermi cagato addosso per la paura..."

"Non dirlo a me. Ahahaha! Di solito i miei prima di tornare avvertono, ma questa volta per poco non mi ritrovavano morto d'infarto per terra!"

"Beh, sei stato bravo, io non ce l'avrei fatta a mantenere così la calma."

"Sì, diciamo che in queste situazioni non mi faccio prendere dal panico."

"Jisung, comunque è un problema se i tuoi genitori torneranno a casa come questa volta, in futuro."

"E perché?"

"Minho~" Alzai e abbassai le sopracciglia in maniera ammiccante e con le mani mimai un bacio.

Dopo aver riso come pazzi per varie battute stupide, tornai a casa salutando di nuovo la mamma di Jisung e suo padre, un uomo alto ma dalla faccia amichevole.

Chissà da chi avrà preso quelle guanciotte...

IL GIORNO DOPO

Il secondo giorno di scuola era arrivato e già ero stufo.
Per fortuna tra un mese sarebbero cominciate le vacanze estive, quindi avrei dovuto resistere solo un altro po'.

Come il giorno prima, mi lavai, indossai la mia uniforme, feci colazione e salutai mia mamma prima di uscire.

Questa volta trovai Jisung sul mio vialetto di casa, invece che sotto il lampione, come il giorno prima.
Facemmo la strada insieme, parlando di argomenti a caso tanto per non passare in silenzio il tragitto verso la scuola.

//MISTAKES❤️// ChangLix🐷🐥Where stories live. Discover now