CAPITOLO~33~INGENUA BUGIA

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~FELIX'S POV~

Arrivammo a piedi ad un alto edificio verso il centro della città. L'intera facciata ricoperta in vetro, la maggior parte delle stanze illuminate, nulla a che fare con la piccola casa nella quale vivevo io.
Prendemmo l'ascensore e al settimo piano, le porte si aprirono facendoci arrivare su un pianerottolo.

"Ecco, questa è casa mia." Con un mazzo di chiavi Ye-Sol aprì la porta ed accese le luci dell'entrata, illuminando le pareti e i mobili splendenti in stile futuristico.

"Mamma! Papà! Siamo tornati!"

"Ciao tesoro! C'è anche il tuo amico?" Una voce femminile proveniente da qualche stanza dell'appartamento echeggiò nella sala.
Ye-Sol iniziò a camminare verso la voce e io come un'ombra la seguii. Ad ogni passo, l'odore di carne e kimchi si faceva sempre più intenso e così anche il mio appetito. Arrivammo in una stanza, presumibilmente la cucina, dove  una signora e un signore stavano preparando la cena.

"Ciao Ye-Sol, com' è andata?"

"Bene, bene. Mamma, papà, lui è Felix."

La madre di Ye-Sol mi sorrise e io immediatamente la salutai con un inchino impacciato.

"Salve signori, mi chiamo Felix."

"Ciao ragazzo." Mi salutò il padre.

"La cena non è ancora pronta, intanto se volete accomodatevi in salotto oppure potresti mostrargli la casa, Ye-Sol."

"Va bene." Mi disse prendendomi per il polso. "Vieni!"

Ye-Sol mi trascinò per il corridoio fino ad arrivare ad una stanza da letto. La sua.

"Senti, per caso vuoi farti una doccia? Non so te, ma io dopo l'allenamento di oggi ne ho proprio bisogno."

"Sì, se fosse possibile, sì."

"Va bene, ti prendo un asciugamano e per i vestiti temo dovrai rimetterti i tuoi..."

"Tranquilla, non c'è problema."

"Ah! Potrei darti in prestito quelli di mio fratello! È in viaggio quindi non gli serviranno per un bel po'."

"Sicura? Non vorrei disturbare."

"Ma figurati!"

Ye-Sol uscì dalla stanza e poco dopo tornò con una maglietta e dei pantaloni della tuta, entrambi neri.

"Puoi andarti a lavare in quel bagno lì, io vado nel mio."

Detto questo, la ragazza entrò nel bagno della sua stanza e io andai in quello che mi aveva indicato, leggermente più lontano, ad un paio di stanze di distanza.
Poggiai i vestiti sul mobile ed entrai nel box doccia. Mi lavai via tutto il sudore e la stanchezza e quando uscii mi frizionai i capelli con l'asciugamano finché non furono parzialmente asciutti.
Mi misi in dosso i vestiti che Ye-Sol mi aveva prestato ed uscii dal bagno.
Davanti a me il corridoio era pieno di porte tutte uguali. Decisi di andare in salotto per aiutare i genitori di Ye-Sol, o almeno ci avrei provato. Scelsi di seguire il profumo di carne grigliata e mi ritrovai davanti ad una porta.
La aprii e senza pensarci entrai.

"!" Un sussulto. Alzai lo sguardo e davanti a me c'era Ye-Sol che mi osservava. La squadrai senza ancora realizzare cosa stesse succedendo e  quando la osservai meglio me ne resi conto.  In dosso portava solo la biancheria intima pizzettata e si era portata al petto l'asciugamano per coprirsi. Immediatamente uscii dalla stanza e richiusi la porta.

Ma porca-!

Mi portai le mani davanti agli occhi cercando di eliminare l'immagine del suo corpo dalla mia mente.

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