CAPITOLO~48~COMPLETAMENTE SOLO

42 2 0
                                    

~FELIX'S POV~

In un lampo mi fiondai fuori dalla stanza, sbattendo la porta alle mie spalle e facendo tremare le pareti, allontanandomi sempre di più dalla figura di Changbin, ormai nascosta da un pannello in legno.
Volevo urlare, piangere, cercare di liberarmi da tutta la rabbia, ma dovetti per forza tenere tutto dentro di me ed andarmene in un posto lontano, nella speranza che nessuno mi avesse visto.
A testa bassa, con i capelli che mi ricadevano davanti al viso evitai tutte le persone che mi passavano a fianco e che si voltavano e mi seguivano con lo sguardo dopo avermi superato. Le porte dei camerini che sorpassavo una ad una sembravano tutte uguali, tutte dello stesso colore, tutte della stessa forma, dello stesso materiale, formavano una monotonia irritante.

Mi rinchiusi nello sgabuzzino della palestra, lasciandomi scivolare per terra vicino ad un moccio e a delle scope sporche di polvere e altri rifiuti. Lo sguardo vacuo per un momento.

Mi premetti una mano sulla bocca per trattenere la voce, ma non era abbastanza per impedire ai singhiozzi di uscire dalla mia bocca. "Perché...?" Sussurrai. La voce stanca, gli occhi bui.

Se c'era qualcuno che pensava che tirare pugni al letto o alla parete fosse solo un modo insulso per sfogare la rabbia, quello ero io, eppure in quel momento avrei voluto prendere un manichino e colpirlo finché non mi fossero sanguinate nocche.

Perché a me? Perché di nuovo? Perché con lui? Perché non posso essere felice...?

Scivolai nello sconforto, non volevo più vedere o sentire nulla. L'unica cosa che mi andava di fare era sprofondare nel mio letto e non rialzarmi più. Avvolgermi nelle coperte per non pensare ai brividi che mi attanagliavano le costole e che non sapevo se fossero dovuti al pavimento freddo o a qualcosa di più gelido e tagliente. Soffocare il pianto tra le lenzuola, rinchiuderlo e non farlo sentire a nessuno all'infuori di me.
La mia testa era un vero disastro, un caos di pensieri. Pensieri che si intrecciavano e si avvinghiavano alla figura di Changbin.

Mi raggomitolai, portando le ginocchia al petto e cercando di riscaldarmi un po', ma in vano.

"Perché piangi? In fondo al tuo cuore lo sapevi..." Persi un battito al suono di quella voce. Alzai la testa e davanti a me c'era Matthew. Era vestito nello stesso modo di quel giorno e il suo viso, anche se frastagliato e sbiadito per colpa delle mie lacrime, era esattamente come lo ricordavo.

"Lo sapevi, eppure l'hai fatto lo stesso. Perché?" Mi domandò accovacciandosi, portando il suo viso alla stessa altezza del mio.

"Non lo so...speravo che..."

"Cosa? Che qualcosa sarebbe andato per il verso giusto? Che sareste stati insieme per tutta la vita?"

Lo guardai senza rispondere, nascondendo il desiderio che le cose fossero davvero andate così, nei miei occhi.

Matthew rimase ad attendere per qualche secondo, dopodichè, con una smorfia in viso si alzò. "Patetico."

Ero patetico? Forse...molto probabilmente.
Ma in fondo era così sbagliato? Cosa avevo fatto di male? Mi ero innamorato e basta, come fanno tutte le persone su questa terra.

"Infatti l'errore sei tu. Non quello che hai fatto." Sputò acido lui come se avesse potuto sentire i miei pensieri.

"Io e Sam te l'avevamo detto. Siamo i buoni in questo mondo. Ti stavamo mettendo in guardia, eppure ti sei messo con quello là perché ha saputo darti le giuste attenzioni che ti servivano per non sentirti un perdente. Anche Hyunjin ti aveva avvertito."

"Hyunjin...?"

Non vogliamo che tu soffra ancora, Changbin. Non vogliamo che succeda la stessa cosa di quattro anni fa con Hyunjin.

//MISTAKES❤️// ChangLix🐷🐥Where stories live. Discover now