Parte 51

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Elizabeth pov's
E:" Dovrai berti quella roba?"
M:" Mi disgusta il pensiero"
E:" È... verde e sa di pesce"
M:" L'odore non è un problema, è la consistenza"
E:" Bevila tutto d'un sorso"
Ascolta il mio consiglio, e appena appoggia la fiala assume una smorfia disgustata.
Il suo volto inizia a cambiare, e diventa... ME?"
M:" Oddio, ma... ODDIO"
E:" Lo so, è strano anche per me"
M:" Aspetta ho sempre voluto farlo"
Esce in corridoio e imita una modella anni 90.
E:" NON CAMMINO COS-"
Appena sentiamo dei passi rientriamo in camera sua.
M:" Senti principessa, mi sa che tu dovrai diventare me per questa sera"
E:" COSA?"
M:" Dovresti provarci, picchierai Cormac da sola, e poi ammettilo, muori dalla voglia di provarci"
E:" Hai ragione stronzetto, però non abbiamo tuoi capelli"
M:" Semplice, li prendiamo dalla spazzola"
Faccio come mi dice, e li infilo nella pozione.
E:" Non penso di farcela"
M:" Liz ce la puoi fare"
Mi tappo il naso e la mando giù tutta.
Inizio a sentire uno strano formicolio al viso, e quando mi guardo allo specchio... CAZZO SONO MATTHEO.
M:" Allora, cosa si prova ad essere me?"
E:" Andiamo fuori, voglio provare ad imitarti"
Quando usciamo, prendo una sigaretta dalla tasca e me la metto in bocca.
Lui mi fissa divertito.
E:" Oh dai cosa c'è ancora da ridere? Tu fai così"
M:" È al contrario la sigaretta... Mattheo"
E:" Ah ah ah molto divertente, e comunque non cammino così"
M:" Non è vero, muovi così i fianchi"
Inizia a sculettare per il corridoio.
E:" Aspetta vado da una ragazza a caso e li chiedo di uscire"
M:" NO"
E:" Perché?"
M:" Perché quando tornerò me lo dovrò fare veramente"
E;" Ok... smettila di toccarti i capelli, io non lo faccio mai"
M:" Voglio solo provare ad essere una donna, e poi come fai a camminare in queste merde?"
E:" Si chiamano Mary Jane, e sono le più comode che ho"
M:" Che nome ridicolo, come hai chiamato i tacchi, Jenna?"
E:" Aspetta"
Mi fermo davanti a uno specchio per toccarmi i capelli.
E:" Sono così morbidi"
M:" Balsamo e schiuma, cara Liz"
E:"  Posso solo dirti che sei bellissimo"
M:" Ah ah ah, anche tu"
E:" Questo lo so"
Mi guarda arrossendo.
M:" Questa è la camera, vai entra e fagli il culo"
E:" Cosa dovrei dire? Cose tipo' non toccare più Elizabeth'?"
M:" No, entri e lo picchi"
Busso alla porta.
Quando mi apre, gli sferro un pugno sul naso.
Quando si accorge, pensa di ricambiare, ma i miei riflessi lo schivano e lo mettono al muro.
M:" Sei un grandissimo coglione, un figlio di puttana, un mostro e ti vesti male"
Dopodiché lo lascio cadere sul letto, e me ne vado.
M:" Oddio che figo che sono quando picchio la gente"
E:" È stato... fantastico, lo rifarei mille volte"
M:" Ok ok Mattheo adesso calma i tuoi ormoni, e ti prego, sistemati i capelli, non vedi che quel ricciolo va sulla parte destra?"
E:" Sei proprio un narciso"
M:" Un che?"
E:" Non conosci il mito di Narciso?"
M:" No, dimmelo per favore, vivo per sentirti spiegare i miti antichi"
E:"Quando Narciso raggiunse il sedicesimo anno di età era un giovane di tale bellezza, che ogni abitante della città, uomo o donna, giovane o vecchio, s'innamorava di lui; ma Narciso, orgogliosamente, respingeva tutti. Un giorno, mentre era a caccia di cervi, la ninfa Eco furtivamente seguì il bel giovane tra i boschi, desiderosa di rivolgergli la parola, ma era incapace di parlare per prima, perché costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le veniva detto; era stata infatti punita da Giunone, perché l'aveva distratta con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di Giove, si nascondevano.

Narciso, quando sentì dei passi, gridò: "Chi è là?", Eco rispose: "Chi è là?" e così continuò, finché Eco non si mostrò e corse ad abbracciare il bel giovane. Narciso, però, allontanò immediatamente in malo modo la ninfa, dicendole di lasciarlo solo. Eco, con il cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo per il suo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce.

Nemesi, ascoltando questi lamenti, decise di punire il crudele Narciso. Il ragazzo, mentre era nel bosco, s'imbatté in una pozza profonda e si accucciò su di essa per bere. Non appena vide per la prima volta nella sua vita la sua immagine riflessa, s'innamorò perdutamente del bel ragazzo che stava fissando, senza rendersi conto che era lui stesso. Solo dopo un po' si accorse che l'immagine riflessa apparteneva a se stesso e, comprendendo che non avrebbe mai potuto ottenere quell'amore, si lasciò morire struggendosi inutilmente

M:" Siamo tutti un po' Eco"
E:" E tutti un po' Narciso"
Continuiamo a fissarci per un lungo tempo negli occhi, fino a che non ritorniamo alla realtà.
M:" Liz, sento che sta sparendo l'effetto"
E:" Anche io"
Ritorna il formicolio al viso, e in pochi secondi siamo già ritornati normali.
M:" No dai, perché, mi piaceva poter sculettare per i corridoi"
E:" Adesso ricciolino, ti mostrerò come cammina veramente Elizabeth Bennet"
Aumento il passo.
M:" Ehi dove vai? Aspettami"
Inizio a correre fino in camera sua, e quando mi fermo lui va così veloce che cade su di me.
Le nostre labbra sono a pochissimi millimetri di distanza.
Lui si avvicina sempre di più, e come una cosa meccanica, lo faccio anche io.
Questo momento voglio che duri per sempre, quanto mi era mancato, il mio Theo.

lasciati amare ||Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now