Parte 108

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Elizabeth pov's
Siamo in uno sgabuzzino usato per tenere le scope.
X:" Sei sicura che funzioni"
E:"Spero"
Apro la finestra, provando a non fare nessun rumore.
X:" Vai prima tu?"
E:" No, vai tu"
Lei mi sorride, e sale su uno sgabello.
Riesce a uscire, e dopo con un balzo riesce a scendere.
Appena salgo anche io, qualcuno apre la porta.
Sono due uomini, e entrambi hanno in mano una pistola.
Io provo ad uscire dalla finestra, ma uno di loro mi riesce a colpire alla gamba sinistra.
Non mi fermo, e così riesco a scavalcare anche io.
Il problema? Durante il salto la mia gamba si romperebbe.
Loro stanno uscendo, così salto.
Ellen nel frattempo mi stava aspettando.
Siamo riuscite ad arrivare nel giardino posteriore, ma ci sono ancora troppi ostacoli da superare.
X:" Cos'hai fatto alla gamba?"
E:" Nulla, sto bene"
X:" Stai sanguinando"
E:"Te l'ho detto, starò bene"
X:" Adesso? Dove andiamo?"
E:" Da quella parte"
Mentre lei inizia a camminare, la mia gamba cede.
X:" Vieni, ti aiuto io"
Lei prova ad alzarmi, ma la mia gamba non collabora.
E:" Vai, io starò bene"
X:" Non posso lasciarti qui"
E:" Me la caverò, ti prego non rimanere qui, vattene"
X:" Ma-"
E:" Ho detto vattene"
X:" Grazie Elizabeth"
E:" Almeno ho fatto qualcosa di giusto qui"
Lei esce arrampicandosi sulla siepe, e dopo scompare.
Provo ad alzarmi, ma ogni volta che ci provo il dolore aumenta.
Devo andarmene, se mi scoprissero non solo sarei accusata di aver provato a fuggire, ma di aver aiutato Ellen ad andarsene.
Questo pensiero mi da forza, e con un balzo mi tiro su.
Nel frattempo i due uomini hanno chiamato Amédée e altre tre persone.
Sono ormai vicini, così con tutta l'energia rimasta corro.
Am:" Che cosa aspettate idioti, prendetela!"
X:" Sta scappando signore"
X:" Eccola, sta andando di la"
Am:" Lasciate perdere, ci penso io"
Si toglie la giacca e inizia a correre anche lui, è a pochi passi da me.
Con uno scatto riesce a raggiungermi.
Io prendo le scarpe e le lancio, così riesco a scappare dalla sua presa.
Si allunga verso di me, e poi mi afferra per la vita.
Am:" Pensavi veramente di andartene?"
E:" Secondo lei perché sono qua?"
Am:" Cos'hai fatto alla gamba?"
E:" Nulla"
Am:" Nulla si dice quando si ha un piccolo taglio da carta, non quando hai una pallottola infilata su per il polpaccio"
Lui prende la gamba, e tasta la ferita.
Il dolore è fortissimo, e io sottraggo la gamba alla sua presa.
Am:" Cosa stai facendo?"
E:" Potrebbe smetterla di toccarmi la gamba? Fa male"
Am:" Non sono io quello che ha provato a scappare"
E:" Non sono io quella che è voluta venire qui"
Am:" Spero che tu stia scherzando ragazzina"
E:" Perché?"
Am:" Se tu fossi stata qualcun'altra, ti avrei già infilato una pallottola su per il-"
X:" Capo, cosa facciamo ora?"
Am:" Voi andatevene scansafatiche in-"
Loro vanno via spaventati.
E:" Fallo"
Am:" Cosa?"
E:" Uccidimi"
Am:" Perché dovrei risparmiarti dolore?"
E:" Non hai le palle di farlo"
Am:" Pensi veramente di scamparla così? E poi non ho intenzione di ucciderti."
E:" Davvero?"
Am:" Per ora"
E:" Perché dovresti lasciarmi vivere dopo che ho tentato la fuga quando le altre le uccidi anche solo per aver alzato lo sguardo?"
Am:" Lo vuoi proprio sapere?"
E:" Sì"
Am:" Perché tu non sei come le altre"
E:" Cos-"
Am:" Io lo so che quella testa, che potrebbe risultare vuota, è in grado di ucciderci tutti"
E:" E quindi mi reputa troppo intelligente per uccidermi?"
Am;" Ti reputo troppo poco stupida per non essere lasciata vivere,  che è diverso.
Ma ora andiamo"
Riesco ad alzarmi, ma lui mi aiuta mettendo il mio braccio sulla sua spalla.
Entriamo, e dopo mi accompagna nel suo bagno personale.
Apre un armadietto, ed estrae alcool e cotone.
Am:" Vuoi rimanere a fissarmi per tutto il tempo?"
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
Finisce di medicarmi il polpaccio, e dopo mi fascia la gamba.
Am:" Ho addirittura gettato sul prato la giacca di Armani"
E:" Dovrei scusarmi?"
Am:" Fa niente, io di quelle ma ne posso comprare altre mille e continuare a vivere così"
E:" Grazie"
Am:"Non pensare di passarla liscia"
E:" Cosa?"
Am:" Domani alle sei ti sveglierai, e dovrai tagliare l'erba di tutto il giardino"
E:" E che ci vuole?"
Am:" Con una forbicina per le unghie"
E:" COSA?"
Am:" È il minimo, ragazzina"
E:" Ma ci sono almeno dieci giardinieri che lo
possono fare in meno di un'ora."
Am:" Lo so, ma domani è la giornata libera di tutti"
E:" E...?"
Am:" Tranne per te: Ti sveglierai, taglierai il prato con le forbicine, entro le dieci però avrai dovuto aver finito perché dovrai servire la colazione. Alle 13 preparerai e servirai il pranzo, e alle 21 la cena dovrà essere pronta, ah dimenticavo, alcuni soci arriveranno alle sette, quindi dovrai preparare il salotto verde, e dopo la sala principale.
Dopo pulirai tutto"
E:" Altro?"
Am:" Penso che basti"
E:" Preferivo la pallottola"
Am:" Ora vai"

La sveglia stamattina suona circa alle 5:30, così inizio prima a tagliare l'erba.
Quello stronzo si è addirittura impegnato per trovare una paio di forbici piccolissime.
Stamattina la casa è calma, dato che sono tutti via.
L'unica persona che incontro è Amédée.
E:" Dove sta facendo?"
Ha in mano un libro, un paio di occhiali da sole e un binocolo.
Am:" Vengo a vederti"
E:" E lei avrebbe così tanto tempo?"
Am:" Non è solo un giorno libero per il personale"
L'istinto di mandarlo a cagare è altissimo.
E:" Vaf- Volevo dire, ora sto andando"
Inizio dall'angolo sinistro del giardino.
Il cielo è illuminato appena, ma lui già si siede fuori su una sdraio.
Am:" Ah che relax, vero?"

Sono le 18:45 e a breve arriveranno i soci , nel frattempo io inizio a preparare le stoviglie.
Amédée entra in cucina.
Am:" Cambio programma forbicine"
E:" Come mi ha chiamato?"
Am:" Forbicine" Dice sorridendo.
E:" Quindi?"
Am:" Usciamo"
E:" Meglio"
Am:" Vai"
E:" Dove?"
Am:" A prepararti"
E:" Per cosa?"
Am:" Mio Dio forbicine ti devo dire tutto?
Usciamo"
E:" Pure io?"
Am:" Non ti lascio mica qui da sola"
E:" Ma cosa mi dovrei mettere?"
Am:" Vai su, nell'armadio in camera mia ci dovrebbe essere qualcosa"
E:" Perché ha vestiti da donna nell'armadio?"
Am:" Devo inventarmi una balla o dire la verità?"
E:" La verità"
Am:" Servono nel caso qualcuna si sia dimenticata vestiti in un altra stanza, e non può uscire"
E:" Ah"
Am:" Ora vai, ti aspetto giù"
Salgo in camera sua e apro l'armadio.
Questi vestiti sono bellissimi: tutti di qualità alta e stoffe pregiate.

Questi vestiti sono bellissimi: tutti di qualità alta e stoffe pregiate

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E che scarpe dovrei mettere? Qui non c'è nulla.
Apro un'altra anta, e trovo una collezione infinita di calzature.
Prendo quelle abbinate al vestito.

Quando finisco di sistemarmi, scendo

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Quando finisco di sistemarmi, scendo.
Lui mi sta aspettando di sotto.
Am:" Sei... bellissima"
E:" Grazie, ora mi dici dove stiamo andando?"
Am:" Vieni"
Mi porge il braccio, e dopo usciamo.
Salgo in macchina, mi apre addirittura la portiera.
E:" Non è tanto per una cameriera"
Am:" Stasera non sei una cameriera, sei solo Elizabeth"
E:" Ma allora lo sa il mio nome!"
Am:" Certo che lo sap- L'ho letto prima"
E:" Le posso fare una domanda?"
Am:" Stasera chiamami Amédée"
E:" Amédée, le posso fare una domanda?"
Am:" Sì?"
E:" Ma esattamente che abiti indossano le sue... ragazze?"
Am:" Sono donne complicate, fin troppo"
E:" Hanno buon gusto"
Am:" Non resisterebbero un secondo senza i soldi del papà, quelle viziate"
Rimaniamo entrambi in silenzio per il resto del tragitto.
Am:" Aspetta"
Quando siamo arrivati, viene ad aprirmi la portiera.
Am:"Adesso io devo occuparmi di alcuni affari, tu resta con le altre"
E:" E chi sono le altre?"
Lui però è già entrato in una sala nel retro.
Mi guardò intorno.

lasciati amare ||Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now