Parte 110

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Elizabeth pov's
Mi ha violentata.
È colpa mia.
È colpa mia.
È colpa mia.
Ho lasciato che accada.
Ho lasciato che accada.
Ho lasciato che accada.
X:" Ehi, tu, vieni qui"
Sono ancora distesa sul letto, e sul lenzuolo sporco del mio sangue.
Del mio sangue.
Estrae un sigaro, lo accende e se lo porta alle labbra.
X:" Cosa stai facendo? Vieni qui, ti ho detto"
Mi alzo.
Lui mi fa segno di avvicinarmi.
X:" Prendi quella bottiglia d'acqua sotto il mio letto"
Mentre mi piego, la mia schiena nuda esposta sente un brivido che la attraversa.
Una lama, un dolore atroce.

Amedèe pov's
Entro appena in tempo.
No, no, no.
La ha appena pugnalata alla schiena.
Lei cade.
Io estraggo la pistola, e gli sparo in volto.
Lui cade come aveva fatto lei prima, accanto a lei.
La guardo meglio, e per fortuna la ha colpita al fianco.
Am:" Elizabeth !"
Mi siedo accanto a lei.
Si volta a sorridermi.
E:" Va tutto bene"
Si prova a rialzare, con scarsi risultati.
Am:" Aspetta"
La tiro su con un braccio, e con l'altro prendo una maglietta da farle mettere.
Mi fa sedere in macchina, e nel frattempo mi medica la ferita.
Ha tutto il necessario in una valigetta sotto il sedile, e mi lascio bendare dalle sue mani esperte.
Am:" Pensavi veramente che ti avrei lasciato con quello?"
E:" N-no"
Am:" Mhhh"
E:" Grazie"
Am:" Di cosa?"
Appena arriviamo, mi fa distendere sul suo letto.
È spazioso e anche molto morbido.
Mi porge un paio di slip e una sua maglietta.
Am:" Cosa ti ha fatto?"
E:" Mi ha..."
Non riesco a completare, ma lui ha già capito.
Am:" Mi dispiace"
Abbasso la testa, senza dire nulla.
Am:" Elizabeth"
E:" Sì?"
Am:" Sei molto forte"

lasciati amare ||Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora