Capitolo 9

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Nella propria stanza, seduto sul letto, Hyunjin stava ammirando il principe che dormiva beato. Non avevano ancora pranzato ma Felix sembrava essere crollato in un sonno profondo non appena aveva toccato il materasso.

"Hyunjin." appoggiato allo stipite della porta, Minho lo aveva appena chiamato.

I due erano sempre stati molto amici, fin dai tempi della scuola -posto in cui si erano conosciuti- e fin dal primo momento avevano condiviso gli stessi pensieri, trovandosi in accordo nella maggior parte delle cose. Minho però stava avendo paura perché stavolta, probabilmente, sarebbe stata la prima volta in cui si sarebbe trovato in totale disaccordo col ragazzo più piccolo.

Era per quello che avrebbero dovuto aspettare per dire o fare qualsiasi cosa. Trovare un buon piano e salvaguardare la vita del principe, quelle dovevano essere le cose da fare prima di sapere la verità.

Hyunjin volse lo sguardo verso il ragazzo e accennò un debole sorriso.

"È crollato." mormorò dando un ultimo sguardo a Felix.

Minho annuì impercettibilmente "Deve essere stato molto stressante per lui, è successo tutto così improvvisamente e velocemente. E anche per te deve esserlo stato, dovresti riposarti anche tu." rispose.

Hyunjin sospirò "Abbiamo due caratteri e un'educazione alle spalle diversi. Io sono abituato ai cambiamenti, lui no." disse tornando a guardare il ragazzo che dormiva.

"Scendi con me? Felix ora può stare solo, non gli succederà nulla." disse.

Hyunjin annuì incerto, ma si alzò comunque dal letto e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

"Come stai tu?" chiese Minho.

"Sto bene." si limitò a rispondere.

Minho lo guardò a lungo. Hyunjin era sempre stato un ragazzo tranquillo e sulle sue ma negli anni aveva anche imparato a conoscerlo e sapeva quando mentiva. Generalmente aveva l'abitudine di sostenere lo sguardo di chi aveva di fronte ma in quel momento sembrava perso esattamente come quando era arrivato. Inoltre il suo viso era visibilmente stanco e nel complesso vedeva che il ragazzo non stava bene ed era sovraccaricato di pensieri e stress.

Il corpo non sa fingere, dopotutto.

"Lo sai che non puoi mentirmi." sospirò Minho.

Hyunjin girò il volto verso di lui ma non rispose, si limitò a camminare e raggiungere la sala dove erano seduti tutti gli altri ragazzi che vivevano lì.

"Conosci già Chan e Seungmin?" chiese indicando i due.

Chan era un ragazzo di media statura, dai lineamenti non completamente coreani e dalla corporatura muscolosa. Seungmin invece appariva più longilineo, la sua espressione sembrava presentarlo come un ragazzo giocoso ma Hyunjin era sicuro che se si trovava in mezzo a loro, dietro quel viso dolce si celava una personalità completamente diversa.

Quest'ultimo, però, non lo conosceva. O meglio, lo aveva incrociato anni addietro quando frequentavano la stessa scuola e l'unica cosa che sapeva di lui era che aveva un talento innato con i computer. Non sapeva nient'altro di lui, quindi non poteva saltare a conclusioni affrettate riguardo al resto. Chan lo aveva conosciuto anni prima all'accademia per diventare una guardia reale e si erano allenati insieme per circa tre anni.

"Bang Chan." lo nominò Hyunjin "Ecco dov'eri sparito, mi ero quasi preoccupato." aggiunse.

Chan fece un sorriso "Certe vocazioni non si possono ignorare. Guardia reale sì, ma spia reale, ancora meglio." disse.

Hyunjin si lasciò sfuggire una risata, poi guardò Seungmin "Tu devi essere l'haker." allungò una mano che Seungmin afferrò in una stretta ferrea.

"È un piacere conoscerti, negli ultimi giorni sei stato il progagonista delle nostre chiacchiere, vederti dal vivo è tutt'altra emozione." rispose Seungmin.

Prince {Hyunlix}Onde as histórias ganham vida. Descobre agora