Capitolo 15

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Sulla via del ritorno, Minho aveva preso una strada alternativa in modo che se qualcuno li avesse seguiti, avrebbe potuto far perdere le proprie tracce più facilmente. L'assenza di videocamere e case nei dintorni era vantaggioso per loro.

Jeongin, seduto al fianco di Chan nei sedili posteriori fissava l'esterno con un'espressione seria e le braccia incrociate al petto. Gli faceva male il cuore, si sentiva distrutto, ma anche vuoto, come se dentro di sé, se ne fosse andato via qualcosa. Scoprire una verità così grande, vedere il proprio padre venire ucciso proprio di fronte a lui; un susseguirsi di eventi repentini che da metabolizzare erano molto difficili. Ma era anche molto arrabbiato, tanto che per tutto il tempo era rimasto in completo silenzio senza proferire la minima parola e respirando lentamente.

Nella sua mente balenava ancora il pensiero di Chan che gli aveva proibito di vendicare suo padre. Era arrabbiato perché non aveva avuto modo di chiedergli scusa. Era arrabbiato perché aveva pensato, per tutto quel tempo, che avesse fatto solo del male a Hyunjin ma in realtà lo stava solo proteggendo -a modo suo, ma lo faceva- e non aveva idea di come avrebbe raccontato a Hyunjin l'accaduto. Come gli avrebbe detto che l'uomo che li aveva cresciuti era stato ucciso perché gli aveva salvato la vita?

Hyunjin non aveva colpe ma gli venne spontaneo pensare per un istante che se non lo avesse salvato, non sarebbe successo tutto questo macello. Si sentiva cattivo al solo pensiero, infatti lo scacciò immediatamente.

Hyunjin era una delle persone più importanti per lui.

Sospirò "Perché non mi hai permesso di vendicarlo?" chiese a Chan dopo un po', non lo guardò neanche, gli occhi erano puntati sull'esterno. Il cielo grigio come il proprio umore.

Minho alla guida, li ascoltava in silenzio.

"Te l'ho detto. Non devi permettere alla vendetta di renderti una persona che non sei." rispose Chan.

Jeongin girò lo sguardo verso di lui "Che cazzo ne sai tu? Mh?" chiese, il tono duro.

Chan sospirò, comprendeva benissimo il suo stato d'animo, era difficile da gestire una situazione così.

Sospirò profondamente "Se tu lo avessi ucciso, tuo padre non sarebbe tornato in vita. E fidati, non sarebbe stato neanche soddisfacente vederlo morire. Ti saresti macchiato le mani di sangue ed è una macchia che non va via, ti rimane per tutta la vita." rispose, il tono calmo, voleva che quella conversazione non sfociasse in nulla di simile a una discussione, voleva semplicemente fargli capire ciò che era più giusto da fare.

"Non è stato tuo padre ad essere stato ucciso di fronte a te, avresti avuto la mia stessa reazione." sbottò.

Chan stette zitto, gli occhi fissi però sulla figura di Jeongin che giurò di aver visto il suo sguardo tremare. Forse aveva toccato un tasto dolente.

"O-oddio io-" provò a cercare una giustificazione a ciò che aveva detto.

Minho, nel frattempo, alternava lo sguardo tra la strada e i due ragazzi tramite lo specchietto retrovisore centrale. Non si intromise.

"Sta tranquillo." disse soltanto Chan.

Arrabbiarsi non sarebbe servito a niente, anche perché Jeongin non conosceva il suo vissuto e non poteva sapere quali fossero i tasti da evitare di premere. Adesso sapeva che, suo padre, era uno di quelli.

Calò il silenzio per qualche minuto, poi Chan tirò un profondo sospiro e cominciò a parlare.

"Dodici anni fa, i miei genitori sono stati uccisi. Era un giorno come altri, avevano suonato al campanello. Mio padre aveva aperto senza pensare effettivamente a chi potesse essere. Sentimmo uno sparo e poco prima che raggiungessero la sala da pranzo, mia madre mi fece nascondere dentro la cantera del salotto. Spararono anche a lei. Di me, non si accorsero." iniziò a raccontare, Chan. Lo sguardo abbassato, il ginocchio che tremava e le dita che si intrecciavano tra di loro. Jeongin lo guardò senza aggiungere nulla. "Ed ero talmente arrabbiato e scosso che, poco prima che l'uomo lasciasse la mia casa, ho afferrato la pistola che mio padre teneva nel cassetto di quella cantera e gli ho sparato un colpo. È morto e io sono scappato." aggiunse.

Prince {Hyunlix}Where stories live. Discover now