6. perché lo hai fatto...?

121 6 0
                                    

🌬️Narratore.Pov🌬️

Vuoto, nero più totale. Peso e stanchezza. A fatica mette a fuoco la vista e di conseguenza dove fosse. Akutagawa si sveglia piano e con un dolore lancinante al corpo che gli sembra paralizzato. Appena Atsushi sente che si sta svegliando preoccupato salta sul letto al suo fianco con gli occhi lucidi. "Dio Akutagawa stai bene! Mi hai fatto prendere un colpo!" Dice quasi urlando per lo stress emotivo. Il corvino è confuso,ma, riconosce che c'è il suo compagno e si calma non pensando al peggio. "...dove siamo...?" Chiede non sillabando bene le parole per lo sforzo, Atsushi lo sente, percepisce il dolore e lo sforzo nella voce del compagno e fa l'inaspettato, gli mette una mano sulla guancia con gentilezza e gli dice guardandolo cercando di trasmettergli più serenità possibile, "Hey Hey non ti sforzare ok...?...siamo in un'Hotel,più di preciso quello che avevi segnato te sulla mappa...". Akutagawa si perde per un'attimo a quel contatto, si perde nelle pupille che lo guardavano con così tanta preoccupazione, poi si perde sulle sue labbra, e sul suo sguardo di nuovo. Arrosisce imbarazzato e distacca sia lo sguardo che il contatto con la mano dell'albino bruscamente. "Sto bene, non preoccuparti di niente... possiamo benissimo metterci al lavoro" fa per alzarsi,ma, l'altro lo ferma con un gesto veloce, "Hey aspetta io non ti ho ancora medicato bene le ferite, ho solo fermato la fuori uscita di sangue-" non riesce a finire di parlare che l'altro lo ferma bruscamente, "c'è la posso fare, alla Port Mafia ho subito di peggio". Il corvino si alza dal letto e si dirige zoppicando verso il bagno, lasciando interdetto il partner. *Però io non so ancora perché tu l'abbia fatto... perché mi hai salvato...?* ovviamente vuole risposte e sa essere molto insistente se vuole. Bussa insistentemente sulla porta del bagno, finché non si sente un sonoro sbuffo da parte del corvino che stanco di sentire bussare apre la porta. "Cosa vuoi Jinko!" Risponde esasperato, "parlarti, voglio solo parlarti" dice il compagno con gli occhi fissi sull'altro, che li distoglie dai suoi velocemente. "Il bagno è libero, se vuoi andare vai, ti aspetto qui..." gli dà una spallata e se lo sposta da lui. L'altro ovviamente non controbatte per non innervosirlo di più, per ora, *non finisce qui Akutagawa mi devi delle spiegazioni.* pensa per poi sbattere la porta del bagno entrato dentro. Akutagawa nel mentre si siede sulla poltroncina verdognola della camera prendendo il medikit per curare le ferite o meglio quella della gamba prima. Tira fuori un cotonfioc bianco e lo preme con forza sulla ferita per tamponarla. Poi con un bisturi, infila dentro la carne della caviglia l'arnese e cerca di prendere la pallottola. Grunisce per il dolore ma continua a provare a toglierla. Poco dopo Atsushi esce dalla porta del bagno con una camicia bianca e dei pantaloni neri comodi con un'asciugamano tra i capelli. Vedendo il corvino in difficoltà gli viene un senso di responsabilità maggiore. Si avvicina con cautela a lui che in vano sta ancora cercando di togliere il proiettile. Gli mette delicatamente la mano sulla sua che sta stringendo l'arnese, così da richiamare la sua attenzione. "Lascia faccio io..." lo guarda, Akutagawa si volta di scatto di lato, "non se ne parla! Non mi faccio toccare le ferite da nessuno figuriamoci da te!", "Andiamo Akutagawa ti farai male da solo e io so essere delicato!" Gli prende il bisturi dalle mani, "Hey Jinko-" si arrabbia lui, "Akutagawa rilassati...lascia che mi prenda cura di te...tu mi hai salvato la vita... è il minimo che possa fare". Akutagawa resta in silenzio per un'attimo e arrossisce un po', dopo poco fa cenno di sì ad Atsushi con la testa. Così, l'albino prende delicatamente il bisturi e prima di infilarlo nella pelle del compagno gli dice "questo farà male tieni" gli porge un velo bianco di stoffa da mordere per trattenere un po' il dolore. Il corvino lo prende e lo stringe tra i denti mentre Atsushi infila l'oggetto nella sua carne. Dopo un po', che per Akutagawa è sembrato un'eternità l'albino tira fuori il proiettile. Akutagawa non ha battuto ciglio nemmeno per un'istante, *ha trattenuto il dolore...* riflette stupito Atsushi. "Ora togliti la camicia, hai un proiettile nella spalla..." Akutagawa è un po' riluttante ma si sbottona piano la camicia e scopre la sua bianca e ossuta spalla. *Sembra un cadavere...* Atsushi scaccia quel pensiero e piano infila il bisturi nella ferita estraendone il proiettile. Anche qui, Akutagawa non ha battuto ciglio. Finito di estrarre le armi da fuoco dalla spalla e dalla gamba del compagno, il più basso passa a medicare le due ferite. Ci passa del disinfettante e del bambagio. Ovviamente brucia motlo ma Akutagawa sembra sopportare quel dolore, *chi sa cosa ha passato per essere così...* si chiede l'altro sistemando attorno al suo braccio pallido la garza. "Ecco fatto..." gli dice dopo poco Atsushi. Akutagawa lo fissa un po' imbarazzato, poi lo guarda e gli chiede, "perché...? Voglio dire perché lo hai fatto? Per quale motivo mi hai curato le ferite e medicato...?" L'altro lo guarda per un'attimo spaesato ma poi risponde, "e allora perché tu ti sei preso quei proiettili per me eh?" Lo guarda curioso. Akutagawa si alza di scatto riabbottonandosi la camicia, "Tch" "non sono tenuto a risponderti tigre" dice dirigendosi verso la porta. "Tanto meno allora sono tenuto a farlo io no?". Akutagawa sbuffa sonoramente odia essere ignorato, non che fosse una novità. Atsushi lo raggiunge dopo poco affianco alla porta. "Andiamo a mangiare?" Chiede Atsushi, "si...domani sarà una lunga giornata..." risponde lui, "Akutagawa se non te la senti per le ferite non è un proble-" non riesce a finire la frase che si ritrova violentemente sbattuto al muro con un pugno affianco alla faccia, "io non sono debole chiaro? C'è la faccio benissimo! Dazai conta su di me!" Urla incarognito. *Perché tiene così tanto all'opinione di Dazai?* si domanda il ragazzo bloccato al muro. Akutagawa poi lo smolla violentemente e finge un colpo di tosse per poi aprire la porta e scendere le scale del corridoio buio dell'hotel. *Dio quanto lo odio!* pensa infastidito Atsushi sistemandosi il colletto della camicia stropicciato per poi raggiungere il compagno. Raggiungono la saletta non molto grande da pranzo vicino alla reception. "Beh accogliente..." dice sprezzante il corvino, "sai com'è non penso che più di così potevamo permetterci. Lo hai dimenticato che non dobbiamo dare nell'occhio?" Gli ricorda il più basso che lo aveva finalmente raggiunto. "No certo che no, dai andiamo" il corvino si incammina verso i tavoli malandati del posto. *Accidenti qui le pulizie non esistono proprio* pensa Atsushi sedendosi su una sedia rotta con un tavolo storto. "Che prendi?" Gli chiede il più basso, "non lo so...prendo solo un'antipasto di pesce" l'altro annuisce. Poco dopo arriva la cameriera con chiaramente poca voglia di lavorare e passa a prendere le ordinazioni. I due appena arriva il cibo mangiano in silenzio. Il che è al quanto imbarazzante. Già il luogo non è il massimo, è un putridume, ci mancano solo le mosche nel cibo, più ci si mette quell'amaro silenzio imbarazzante. Quando finiscono la cena sempre in silenzio si dirigono su per le scale nella loro stanza. C'era solo un piccolissimo problema...il letto singolo. "Oh no io non ci dormo con te!" Esclama infastidito Akutagawa, "nemmeno io sono felice di dovere condividere fra tutti proprio con te il letto sappilo!" Gli risponde Atsushi. "Bene!" Controbatte l'altro, "bene!" Urla di nuovo il più basso. Prima di decidere sul da farsi riguardo quella situazione entrambi uno alla volta si lavano e vestono per andare a dormire. Alla fine giungono all'amara soluzione di dividere il letto, (non che avessero scelta, dato che se non fosse stato così uno dei due avrebbe dovuto dormire sul pavimento freddo e sporco). Akutagawa si infila sotto le coperte e spegne la luce voltandosi di spalle dal compagno. Atsushi invece si infila sotto le coperte ma non riesce a chiudere occhio. Un po' per l'ambiente un po' per il freddo. Akutagawa dato che sente l'inquietudine del compagno fa una cosa inaspettata per entrambi. "Rashomon...", dice la parola per evocare il suo "demone" che avvolge come per protezione Atsushi. Akutagawa non si volta però chiude gli occhi tendo stretto in quella morsa riscaldante il suo compagno. Atsushi invece, diventa rosso come un pomodoro, ma, per la prima volta non si sente minacciato dalla bestia di Akutagawa, ma, si sente protetto, al sicuro. *Grazie...* "Grazie Akutagawa..." chiude gli occhi non aspettandosi di sentire una risposta, tanto lo sa che non la riceverà, in fondo lo conosce bene Akutagawa. Ormai, collabora con lui da molto.















°•ANGOLO SCLERI•°

No sono stra felice di essere riuscita a pubblicare oggi, dato che pensavo non ci sarei riuscita, comunque spero che questo capitolo vi piaccia e che in generale vi stia appassionando la storia💜✨🫶buona notte a tutti e al prossimo capitolo💜

☆il ricordo di cosa eravamo☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora