☆il ricordo di cosa eravamo☆

7. industrie Maker✓

🌬️Narratore.Pov🌬️

La ormai ex-calma New York, è sede di molteplici crimini, rapine, omicidi, morti e agenzie scioccanti. La cittadina un così lontano tempo tranquilla, si è trasformata nell'inferno di chi la abita. Le persone, non sono più nemmeno degne di essere chiamate tali, ormai sono mostri, abomini la cui vita è stata stravolta a causa di un maledetto virus, un fastidioso e mostruoso enzima che trasforma tutti in maledettissimi burattini di qualcosa di molto più grande di loro, di molto più grande del sistema stesso. Le città non sono più città. Sono distrutte, senza niente, solo abbandonate, in fiamme, sporche e tossiche. Ormai nulla è più degno della vita e di conseguenza di ciò che ne comporta. "Ahahaha, davvero quei due mocciosi pensano di essere in grado di batterci~" una voce roca e sgradevole si insidua nell'aria. "Signore, siamo consapevoli che non è così, siamo consapevoli che non possono batterci ma nel caso... magari sarebbe utile spiarli o comunque mandare qualcuno a verificare che davvero non ne siano in grado ecco..." Mormora intimorito un dipendente, "certo, prenderò provvedimenti...ma prima ho una questione da sbrigare e questa questione richiede l'aiuto di "The Mask✓", per quanto sia insulso, può spaventarli." Parla la figura misteriosa. La stanza in cui le due figure si trovano è lugubre e ha l'aria di essere parecchio minacciosa. "Certamente signore" saluta educatamente il dipendente per poi dileguarsi fuori dalla grande porta nera imponente della stanza. La figura misteriosa si reca al telefono sulla sua grande scrivania e alza la cornetta rossa. Digita velocemente un numero e al telefono gli risponde la persona da lui chiamata. "Pronto?" Chiede il ragazzo dall'altra parte del telefono. "Sono io, mi serve assolutamente che tu crei un diversivo per distrarre a Yokohama le due agenzie, prendilo come un gentile avvertimento" spiega la figura misteriosa. "Certamente farò come mi è stato detto capo" risponde "The Mask✓" prima di riattaccare. Ad Yokohama, infatti, le cose non andavano per nulla bene, le due agenzie, L'ADA e La Port Mafia erano molto vicini allo scoprire la vera posizione della Starmaker✓. "Capo, signore, mi dispiace molto interrompere ma abbiamo rilevato traccia del rosso con il cappello strano e discutibile insieme al moro pieno di bende nei dintorni della nostra base e-" il capo lo zittisce subito, "si, lo so già, sai quello che devi fare", "certamente signore, sarà fatto" si congeda il dipendente, recandosi nella sala di controllo. Intanto proprio sotto la loro agenzia un riccio che sembra avere problemi di rabbia sta sbraitando contro un moro pieno di bende alto 3 metri. "Senti sgombro io non ho ancora capito, cosa cavolo io ci faccia qui! Per di più qui con te!" Sbraita, "e io ti ho già detto che se c'è da fare saltare in aria un luogo ci servi tu chuwawa!" Gli risponde scaltro Dazai. "VAFFANCULO MERDAZAI!" Urla di rimando Chuuya. I due camminano nel parchetto vicino all'industria. "Chuuya senti volevo parlarti..." Si ferma improvvisamente il moro. "Cosa vuoi ora sgombro?!" Sbraita scocciato il rosso incrociando le braccia al petto. "Senti io...volevo chiederti scu-" non fa in tempo a finire la frase che il terreno sotto di loro si muove fino a fargli aprire crepe e rialzi di terra. "MA CHE CAZZO-!" urla il rosso che quasi non sprofonda al suo interno. Dazai ovviamente, non esita un minuto di più e lo tira fuori da terra. "Grazie..." Sussurra Chuuya sulla sua spalla. "Chibi ti senti bene hai la febbre? Tu? Che ringrazi me?" Lo prende il giro il moro aumentando la sua stretta sul più basso. "Vaffanculo spreco di bende ambulante sai sempre come rovinare un complimento!" Urla Chuuya per poi alzarsi con il moro stretto a sé in volo con la sua abilità. "Accidenti..." Mormora poi vedendo il terreno sottostante tutto distrutto e parecchio messo male, con una scritta inquietante..."Andate.via.non.immischiatevi.in.cose.che.non.vi.riguardano." Chuuya vola via da lì con Dazai stretto ancora a lui. Atterrano dentro l'agenzia, spaccando il vetro al loro impatto, cadono addosso alle scrivanie di Tanizaki e Atsushi rompendole al loro impatto. Chuuya alla caduta sulla scrivania di legno molla la presa su Dazai e che si schianta in quella affianco. Il rosso grunisce per il dolore e si mette in ginocchio reggendosi con la mano. "Chibi...ugh..." Lo chiama con il respiro affannato il più alto anche lui in ginocchio con i gomiti sadi per terra. "tutto ok?..." Continua avvicinandosi al più basso aiutandolo a rimettersi in piedi. "Si...sto bene solo piuttosto stordito..." Risponde alzando lo sguardo negli occhi color cioccolato del compagno, che erano ad un centimetro di distanza dai suoi. "Ah..umh...credo, credo che quello che stessero cercando di fare.. fosse" prova a cambiare argomento il rosso che è più porpora del colore stesso. "È un'avvertimento... Akutagawa e Atsushi si devono dare una mossa... altrimenti siamo piuttosto spacciati..." Conclude il bendato per poi mollare le braccia del rosso e dirigersi verso la cornetta del telefono. "Kunikida-kun, sarà furioso quando vedrà in che condizioni è l'ufficio" ridacchia digitando un numero al telefono. "Come dargli torto, ti deve sopportare 24h su 24" Chuuya controbatte mentre cerca di sistemare i vetri rotti e le scheggie di legno per terra. Dazai lo ignora nonostante ridacchia sotto i baffi e finisce di comporre il numero. Il telefono squilla sonoramente dal lato di Atsushi del letto. Akutagawa per non sentire quei maledetti squilli, preme il suo cuscino in faccia per coprirsi le orecchie. Atsushi sbuffa e a malavoglia, ancora avvolto da Rashomon, con la mano libera dalla parte del comodino cerca di raggiungere il telefono e prenderlo...

°•ANGOLO SCLERI•°

Sarà Dazai o qualcun'altro? Lo scoprirete solo al prossimo capitolo perché adoro mettere la suspance hahaahh. Comunque spero la storia vi stia piacendo e ancora grazie per chi la vota, veramente per me significa molto. Buona notte e buona cena e al prossimo capitolo💜🫶🏻✨