11. la mossa di Akutagawa

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🌬️Narratore.Pov🌬️

"L'edificio è enorme, imponente, maestoso, nascosto quasi perfettamente dalla città ormai nel degrado. Questa è la povera New York, ormai ridotta ad un solo panorama distopico, freddo e pieno di niente, solo paure e segreti non svelati che minano alla sicurezza. Un governo corrotto dalla Starmaker✓ e dai suoi burattini, che hanno messo in ginocchio la città. Questa signori miei...è la Guerra ha già avuto inizio molto tempo fa', ma ora...ora è diverso, è più agguerrita, senza scrupoli, armata...e la cosa peggiore, il baratro di questa società di merda...la tecnologia...la sua invenzione oltre che portare incalzanti benefici ha insinuato altrettanti problemi..." Le parole escono dalle labbra di Fukuzawa scandite come le lancette di  un'orologio preciso a mezzanotte. L'aria che si percepisce nella stanza delle riunioni dell'ADA è tesa e racchiusa in quelle quattro mura bianche e spoglie. "Cosa suggerisce di fare Fukuzawa-kun?" Domanda a quel punto giustamente Naomi, "credo che noi non possiamo fare niente per New York...questo purtroppo è un dato di fatto,ma, tuttavia possiamo fare qualcosa per Yokohama, per facilitare la missione sia ad Atsushi-kun che al giovane cane da caccia della Port Mafia, Akutagawa Ryūnosuke" scandisce bene l'ultima parte il direttore puntando lo sguardo sul Boss dell' altra agenzia. "Vorresti così unire momentaneamente le nostre due agenzie?" Chiede curioso l'altro spegnendo il sigaro che poco prima stava fumando. "Esattamente... ovviamente questo porterà a una tregua tra le nostre due agenzie" conclude Fukuzawa. "D'accordo...possiamo concedere l'accordo" afferma Mori, il boss della Port Mafia, tutti esultano, beh tutti tranne...Chuuya, che sbuffa all'idea di dover collaborare con lo spreco di bende di nuovo. Le agenzie si mettono subito all'opera, la loro mattinata si presenta, una piuttosto tranquilla. Yosano, la dottoressa, decide di lavorare ai documenti che autorizzano la collaborazione insieme a una ragazza della Port Mafia molto carina, Kōyō. Le due hanno un certo feeling sin da subito,ma, chiaramente lo nascondono. I fratelli gemelli invece, so dedicano a varie scartoffie da firmare e beh, Dazai non può che non lasciarsi scappare l'occasione di infastidire Chuuya. Tutto procede tranquillamente, fino all'arrivo di una maledettissima telefonata...da parte di Akutagawa. "Akutagawa, come diavolo siete messi tu e Atsushi!" Urla prendendo bruscamente il telefono Chuuya, "è di questo che volevo parlare...lo hanno preso...hanno preso la tigre mannara..." Sussura, le parole del corvino sono quasi inudibili. "Come...?" Il più basso è incredulo, "che ha fatto quel moccioso per farsi catturare!?" Sembra riprendersi subito Chuuya tornando ad urlare. "Mi ha fregato il GPS del luogo dell'agenzia e ci è andato...non ho potuto fermarlo subito...ma non torna da molto e io-" "frena frena frena...tu il grande Akutagawa Ryūnosuke, il temibile Diablo sei preoccupato per quel moccioso?" Lo interrompe subito il rosso. "COSA?! NONONO! MA CHE VAI A PENSARE! mi preoccupo solo che il piano fallisca tutto qui..." Si ricompone dall'altra parte del telefono Akutagawa, "se il piano fallirà è solo colpa tua...come sempre d'altronde... così eri quando ero il tuo mentore alla Port Mafia e così sei rimasto..." È la voce di Dazai che parla, ha rubato il telefono dalle mani di Chuuya. Quelle parole feriscono molto Akutagawa,ma, non lo dà a vedere...anzi...si impegna per mostrare che non gli importa. "Lo so, farò del mio meglio" con quella frase conclude il discorso. "Ma che cazzo MERDAZAI!" Urla Chuuya sconvolto mettendosi il telefono in tasca, per poi, alzare lo sguardo sul suo partner. "Devi smettere di fare così lo stronzo con lui! Lo tormenti dai tempi della Port Mafia!" Continua infastidito il rosso, "Deve crescere Chibi, la vita non è rosa e fiori, questo lo spronerà a diventare più forte" dice il moro fumando una sigaretta con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra. "Fottiti spreco di bende!" Chuuya se ne va e sbatte la porta dietro di sé...mentre a Yokohama le agenzie sembrano starsi sgretolando da sole, a New York, beh stanno facendo progressi. "Quindi dicci piccola tigre, cos'altro sai fare?" Il "dottore" domanda aprendo lo stomaco della tigre difronte a sé...ovviamente quell'animale è Atsushi...lo hanno catturato, dorgato per far si che fosse docile quando si sarebbe trasformato in tigre, ci hanno fatto esperimenti e ora stanno cercando un modo per riprodurre il suo potere. La tigre mugula stanca, non riesce nemmeno ad aprire bene i suo piccoli occhi. Quel mostro di essere umano che la sta dissezionando con tutti i suoi aggeggi di metallo, ne approfitta, senza ritegno, senza rispetto. Con le pinze va più a fondo nella carne della bestia in dolore, cerca di trovare un osso contenente morfine o qualcosa che riconduca a riproduzione del sangue genetica. Il sangue che penetra dalla ferita e sporca il lettino azzurrino dove la tigre è posata, aumenta sempre di più. La stanza dove avviene questa orribile tortura, è molto piccola, buia con le finestre serrate e impenetrabili, muri spessi bianchi, dove il suono rimbomba, nessuno può sentire i lamenti dell'animale al di fuori di quelle 4 mura e sparsi per la stanza ci sono sgabelli e attrezzi, che servono ad "operare" il soggetto. Non ottengono ancora nessun segno di ciò che cercano, quindi decidono di fare una pausa momentanea e quindi di ricucire la ferita dell'albino e buttarlo con poca e dico poca grazia nella cella dove ormai abitava. Atsushi si è anche ritrasformato nella sua forma umana, privo di indumenti, privo di calore e con una stanchezza e dolore assurdi. È rannicchiato su sesteso traumatizzato, le uniche cose a qui riesce a pensare sono le sue condizioni fisiche e mentali e Akutagawa...si Akutagawa Ryūnosuke proprio lui...ha paura che gli facciano qualcosa...ha paura che lo condannino alla sua stessa sorte. "quindi hai trovato ciò che cercavamo?" Domanda il boss al "dottore" che aveva dissezzionato il ragazzo, nel suo ufficio. "Veramente signore purtroppo non abbiamo ottenuto i risultati che speravamo...il ragazzo sembra non possedere ciò che pensavamo avesse" spiega l'uomo mostrandogli la cartella clinica del paziente. "Beh è un vero peccato... vorrà dire che ti dovrai impegnare di più per ottenere le risposte che cerco!" Urla sbattendo le mani sulla scrivania il capo, facendo sussultare il sottoposto. Non ha tempo di ribattere,che, si sente un grande rimbombo proveniente dall'ingresso al piano di sotto, successivamente si sente una sirena, quella dall'arme e poi le grida dei dipendenti del boss. Beh Akutagawa ha fatto la sua grande entrata in scena.















°•ANGOLO SCLERI•°

Ciao sono in ritardo di un giorno, anzi no di due in realtà ora è scaduta la mezzanotte da un po', comunque mi dispiace ma non sono stata bene e non sono riuscita a pubblicare, se non riuscirò nei prossimi giorni sapete il perché... grazie del supporto e al prossimo capitolo🫶🏻💜✨

☆il ricordo di cosa eravamo☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora