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Beomgyu non riusciva a riposare. La sua mente non pensava ad altro. E non era la febbre. Le spalle di Taehyun allontanarsi da lui erano una costante che gli passava di continuo negli occhi. Per questo non aveva resistito dall'inviargli diversi messaggi, i quali erano stati lasciati senza risposta. Cominciava a convincersi di meritarselo. Aveva mentito per settimane, aveva cercato di difendere un amore che alla fine aveva distrutto con le sue stesse mani.
Fissava il fuoco, rannicchiato sul divano. Il legno scoppiettare sotto la potenza delle fiamme. Si perse nel loro colore e nel loro ondeggiare. Poi qualcosa gli oscurò la vista. Due gambe lunghe. Alzò gli occhi, percorrendole, fino ad arrivare al viso di Yeonjun.
«Ti cambio la pezza, si è asciugata».
Si abbassò verso di lui e gli tolse la pezza dalla fronte, la quale lasciò la pelle sottostante fresca. Dopo di che Beomgyu si mise seduto, rassegnato all'idea che non avrebbe chiuso occhio.
Non sapeva cosa Yeonjun avesse fatto mentre Beomgyu aveva cercato di addormentarsi. Sapeva però che sarebbe rimasto lì a prendersi cura di lui.
Controllò ancora una volta lo schermo del telefono e lo poggiò nuovamente sul tavolo quando non vide nulla.
Yeonjun gli mise la pezza fredda sulla fronte e delicatamente si sedette al suo fianco.
«Vuoi giocare?»
Beomgyu non se ne era reso conto, ma l'altro aveva due joystick di una console in entrambe le mani. Uno porto verso di lui.
Annuì e lo prese, vedendo poi la televisione accendersi grazie a Yeonjun.
Beomgyu credeva che in qualche modo il più grande avesse capito che non riusciva a riposare in quello stato emotivo.
Il gioco venne avviato e Yeonjun si mise comodo, presto imitato dall'altro.
«Scommetto che non riuscirai a battermi».
Dal riflesso della televisione vide che sogghignava.
«Non ne sarei così... Oh, gara di corsa. Sei spacciato allora».
Ancora avvolto nella la coperta, Beomgyu cominciò a giocare, cercando di non dimostrarsi troppo competitivo ma al tempo stesso intenzionato a vincere.
Le macchine dei due non facevano altro che scontrarsi, superarsi e scontrarsi di nuovo. Sembrava una gara esclusiva a loro.
Yeonjun era davvero bravo, forse era solito giocare spesso. Ma anche Beomgyu non era male e infatti vinse la prima partita. Non appena tagliò il traguardo alzò le braccia esultando, in un attimo di genuina contentezza che gli causò un tuffo al cuore. Si voltò per guardare Yeonjun e prenderlo in giro per aver perso ma quest'ultimo aveva un tenero sorriso che lo fece arrossire.
«Voglio la rivincita», dichiarò tornando a quell'aria competitiva.
Beomgyu gliela concesse e i due cominciarono un altro round.
Anche in questo le due macchine si cozzarono ripetutamente, quasi il gioco consistesse in ciò.
La seconda volta a vincere fu Yeonjun, che scoppiò in grande esultazione.
«Non dovevi sottovalutarmi», si portò una mano tra i capelli e li tirò indietro in modo teatrale. Ciò fece ridere Beomgyu.
«Facciamo un'ultima partita, vediamo chi vince».
I due giovani erano pronti per un'altra partita quando il telefono di Beomgyu si illuminò, suonando. Egli si affrettò ad allungare la mano verso il tavolo di fronte e afferrare il cellulare. Il panno in fronte gli cadde.
Un'unica persona gli venne in mente... Che purtroppo non era quella che gli aveva inviato un messaggio.
Kai chiedeva se tutto stesse andando bene. Cercando di riprendere il controllo delle proprie emozioni, Beomgyu rispose. Il disappunto nel frattempo lo colpì. Avrebbe voluto vedere un messaggio da parte di Taehyun, qualsiasi cosa pur di parlargli ancora. Qualsiasi per calmarlo e dar sollievo al suo povero cuore.
Sentì lo sguardo di Yeonjun addosso. Si ricompose e prese nuovamente il joystick come se nulla fosse successo. Poggiò la pezza caduta sul tavolino di fronte.
Entrambi adesso guardavano la tv.
«Ci speri ancora?»
Con lo sguardo si spostò verso la figura del ragazzo che aveva accanto proiettata sullo schermo.
«Si e non smetterò», disse convinto.
«Dovresti invece, sennò finirai per soffrire solamente».
«Ancora con queste tue lezioni di vita?» Cominciò a spazientirsi.
«Non voglio insegnarti nulla. Voglio solo farti aprire gli occhi».
Non riusciva a capire se era più caldo a causa della febbre che aumentava o per il sangue che gli ribolliva. Non era il momento di fare discorsi del genere in quelle condizioni.
«E che ne sai tu? Non sei nemmeno mai stato fidanzato». In fondo voleva ferirlo, o almeno ci provava. Voleva che qualcun altro provasse il suo stesso dolore, in modo da non essere da solo. Voleva condividerlo, così da non portarlo unicamente dentro sé.
«Lo sto facendo per aiutarti», mormorò quasi infastidito.
I loro occhi si incrociarono attraverso il grande display che ora trasmetteva una schermata nera, permettendo una migliore visione dei due.
«Sappi che non mi stai aiutando per niente».
«Non sempre le belle parole sono d'aiuto. A volte scontrarsi con la realtà é più utile».
Beomgyu strinse forte la coperta che lo avvolgeva.
«E sentiamo, mi consigli di lasciarmi alle spalle mesi e mesi di relazione come se non fosse mai esistita?!» Alzò la voce. I zigomi arrossati, le sopracciglia aggrottate.
«Dovresti cominciare a lasciar andare via quella piccola speranza che ancora hai. Entrambi abbiamo visto quanto era ferito ieri».
Quel ricordo gli smorzò il fiato. Avevano visto lo stesso volto affranto, gli stessi occhi spenti e la voce furiosa.
«Sono convinto che non ha ben capito come è andata. Lo rivedrò e gli spiegherò per filo e per segno ogni cosa». Si aggrappò ancora una volta a quella cordicella che gli era stata lanciata dall'alto, dalla luce, dove il buio in cui si trovava era solo un lontano ricordo.
«Sei una testa dura. Non vuoi proprio capire che ti ha mollato?» Era estremamente serio, quasi arrabbiato.
«Si può sapere che t'importa?» Beomgyu ricambiò con lo stesso tono. Si guardarono negli occhi, questa volta uno affianco all'altro.
Lo sguardo inceneritore di Yeonujn fece arrossare i zigomi dell'altro, causandogli anche un ulteriore aumento della temperatura che non poté ignorare. Molte volte si era mostrato debole e indifeso, eppure in questa gara di sguardi non voleva perdere.
«Basta pensare a lui. Ti ha lasciato e il fatto che non ti risponde é un chiaro segnale che non vuole avere più niente a che fare con te».
Avrebbe voluto coprirsi le orecchie e non sentire quelle parole. Restare all'ignaro di quella realtà che voleva scacciare a tutti i costi.
«Smettila...» Gli occhi si inumidirono per l'ennesima volta.
«Guarda dove ti ha portato difenderlo, guarda come hai vissuto la tua vita negli ultimi mesi».
«Basta», sussurrò. Strinse la coperta, chiuse gli occhi e si fece piccolo contro il divano.
«Questa relazione e il tuo modo di viverla hanno gettato ombra sulla tua vita. Ti stavi distruggendo con le tue stesse mani e anche per colpa di quell'imbecille di Dongyul. E lo so perché ti ho visto, in questi mesi. Ogni volta che ti vedevo i tuoi occhi si spegnevano sempre più e...»
Niente lo trattenne più.
«Smettila!» Urlò Beomgyu.
Si alzò rapidamente dal divano e si diresse verso le scale per salire al piano di sopra.
Salì il primo scalino ma Yeonjun lo aveva raggiunto ancor più veloce. Venne preso dal polso e fu costretto a voltarsi. Nel farlo perse l'equilibrio e le forze gli vennero meno.
Si sentì fluttuare nel nulla per poi cadere contro qualcosa.
Il viso si scontrò con una superficie solida e al tempo stesso soffice. Presto delle braccia gli avvolsero la schiena e solo alzando la testa capì meglio.
La guancia poggiava sul petto di Yeonjun e quest'ultimo dall'alto lo guardava con degli occhi limpidi.
A tenerlo stretto erano le sue braccia.
Arrossì ormai per mille ragioni diverse.
Non aveva forze. Le gambe lo reggevano appena. Era a Yeonjun a tenerlo veramente in piedi.
E dopo scoppiò in un pianto.
Abbassò la testa per nascondersi e poggiò la fronte tra i due pettorali, lasciandosi andare allo sfogo.
La mano di Yeonjun gli percorse la schiena fino a rilassarsi dietro la testa del più piccolo, carezzandola tra le ciocche morbide.
In quella posizione Beomgyu provò un granello di conforto che lo fece singhiozzare fino ad esaurire le lacrime.

Un segreto per due - Beomjun/YeongyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora