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«Anzi, ne sono più che sicuro», aggiunse.
Beomgyu riportò alla mente sprazzi di ricordi di ciò che aveva sentito fuori dalla porta del bagno e che aveva visto una volta dentro. Adesso non era più una supposizione.
«Perché non dici niente?» Kai era davvero preoccupato.
Beomgyu gli spiegò quello che aveva avuto modo di capire.
L'espressione di Kai si trasformò più volte, fino a terminare con le sopracciglia aggrottate e il labbro inferiore morso nervosamente.
«Perché non me l'hai detto prima?» Riprese parola.
«Non volevo immischiarmi in affari che non mi riguardano... Tu come fai a saperlo?»
I due si sedettero nuovamente ai bordi del letto.
«Eravamo fuori, seduti sulla neve. Mi stava parlando del suo lavoro, di come sarebbe dovuto partire presto... Ma a un certo punto ha cominciato a tossire gocce di sangue. Per questo siamo rientrati prima del previsto». Le mani gli tremavano leggermente. Beomgyu gliele prese e lo tranquillizzò.
Doveva essere davvero sconvolto e impaurito.
Kai e Haeun erano subito andati d'accordo, come se aspettassero solo di incontrarsi. Insieme formavano un duo difficile da vedere separato. Beomgyu capiva la paura di vedere qualcuno a cui teneva stare male.
Abbracciò quindi l'amico nonostante la febbre. Vederlo in quello stato lo faceva soffrire.
«Yeonjun non ti ha detto niente?» Chiese con la guancia poggiata sulla spalla dell'altro.
«No, non ne abbiamo parlato e io non gli ho detto nulla». Se solo avesse saputo ciò che era successo in sua assenza.
«Sento che sei ancora caldo. La febbre si é abbassata almeno?» Il suo essere premuroso era sempre in primo piano, andando ad oscurare se stesso e la sua sofferenza.
«Non lo so, é da un po' che non la misuro»
«Yeonjun si é preso cura di te?»
«Si ma... Dovremmo andare dagli altri, ci staranno aspettando». Gli diede un colpetto sulla schiena e dopo di che si staccarono dall'abbraccio.

In sala da pranzo l'atmosfera era ben più leggera. Erano seduti tutti tranne Soobin, il quale era intento a raccontare animatamente quello che ai due amici sembrava essere un aneddoto divertente. Si avvicinarono a loro e il più piccolo dei fratelli si fermò di colpo vendendoli.
«Continua pure. Ci accomodiamo solo», disse Kai sorridendo nel vedere quella reazione. I due fecero come detto: si sedettero uno di fronte l'altro. Sembrava che Haeun avesse riservato il posto per Kai, così come Yeonjun aveva fatto con Beomgyu. O almeno questo era quello che piaceva pensare al ragazzo.
Mentre Soobin continuava il suo racconto, Yeonjun si avvicinò per dire qualcosa a Beomgyu.
«Come ti senti adesso?» Fece come se nulla fosse, continuando a mangiare.
Saperlo così vicino dopo quello che era successo lo straniva.
«Stanco, avrei bisogno di dormire», parlò a bassa voce. In realtà aveva ancora alcuni segni di febbre, ma non riusciva a pensarci.
«Puoi riposare in camera mia dopo pranzo».
«E tu?» Gli uscì spontaneo.
«Non avrei dormito comunque, non ti preoccupare».
Invece sì che si preoccupava. Ma non andò oltre.
«Mi auguro che nessuno sia entrato in camera mia». Soobin attirò l'attenzione di Beomgyu.
Pensando di aver sentito male chiese a Yeonjun.
«Soobin... Ha una camera?» Gli sembrava persino stupido chiederlo, ma era a conoscenza solo di due camere.
«Si, ma non vuole che qualcuno vi entri. É molto fissato con la privacy, quindi l'abbiamo esclusa a prescindere».
Annuì dopo aver capito come stavano le cose. L'attuale Soobin si stava allontanando sempre di più dal bambino che aveva conosciuto molti anni fa. Il che era normale essendo entrambi cresciuti, tuttavia non sapeva se potevano tornare ad essere amici.

Il pranzo proseguì tranquillamente. Beomgyu si era perso nei suoi pensieri e Soobin aveva intrattenuto la tavolata come fosse davanti una platea. Aveva capito che quest'ultimo tendeva a stuzzicare molto Yeonjun, mentre avevano tutti molto rispetto di Haeun. Gli si rivoltava lo stomaco se pensava che fosse anche a causa di ciò che aveva, ma poi realizzò che era difficile non voler bene ad uno come lui.
Beomgyu sentiva la pesantezza della febbre più di prima, quindi prese alcuni medicinali gentilmente consigliati dalla signora Soomin e lasciò il salone dove tutti erano riuniti per andare a riposare.
Entrò in camera, si infilò sotto le coperte e si sdraiò di lato sul letto. Era ancora strano sdraiarsi su un letto che non era il suo, che per giunta apparteneva ad un altro ragazzo. Un altro ragazzo che non fosse Taehyun.
Taehyun.
Erano successe così tante cose da quando lo aveva visto l'ultima volta che sembravano essere passati mesi. Fu proprio quel nome che non lo fece dormire nemmeno quella volta.
Nel momento in cui chiuse gli occhi gli parve di averlo davanti. Avrebbe allungato una mano per toccarlo, si sarebbe avvicinato per abbracciarlo un'ultima volta ma nulla era vero. Più passavano le ore e più quella figura si allontanava.
Poi la porta venne aperta. Beomgyu, preso alla sprovvista, si voltò di scatto. Si rassicurò vedendo Yeonjun che era entrato cercando di fare meno rumore possibile.
«Scusa, non volevo disturbarti». Si avvicinò al comodino e prese il telefono del quale solo in quel momento Beomgyu si rese conto.
«Non ti preoccupare, non stavo dormendo». Si mise seduto. Era imbarazzato.
Yeonjun rimase lì in piedi.
«Non riesci?»
Scosse la testa. Pensandoci doveva avere un aspetto terribile, con febbre e senza aver riposato decentemente.
«Forse non riuscirò mai più», disse con una lieve risata.
Yeonjun si sedette dall'altro lato del letto.
Adesso Beomgyu si vergognava maggiormente.
Ormai era chiaro che non riusciva a dormire per tutto quello che era successo, oltre che per la febbre.
«Mettiti comodo», disse gentilmente. Lo ascoltò.
Si sdraiò nuovamente su un lato, con la faccia rivolta verso Yeonjun. Quest'ultimo si era posizionato supino sul letto, poggiando la testa sullo schienale e guardando dritto. Beomgyu poté dunque notare i dettagli del suo profilo senza doversi preoccupare di incrociare il suo sguardo e sprofondare nella vergogna di quel gesto. In un modo inspiegabile, si sentiva sempre più vicino a lui.
Aveva conosciuto Yeonjun arrabbiato, spaventato, dispettoso e ora premuroso. Di conseguenza gli aveva causato fastidio, pena, antipatia, dolcezza.
Forse ogni cosa sarebbe finita in disastro.
Forse gli eventi di quella casa in montagna sarebbero stati solo una piccola parentesi di un lungo periodo, ma fintanto che vi era dentro si sarebbe lasciato andare ad essa. Ormai non aveva più nulla da perdere.
«Da piccolo il mio sogno era fare il fotografo. Ero sempre incaricato di scattare le foto durante i viaggi di famiglia e i miei erano contenti di questa mia passione. Mi piaceva immortalare i momenti più significativi e riguardarli nel tempo. Tuttavia dopo...» E rimase in silenzio.
Beomgyu continuò a guardarlo. Sentirlo e vederlo parlare senza dire niente rendeva ogni parola più piacevole.
«Yeonjun...» Voleva chiedergli di Haeun e in qualche modo sperava di ricevere una risposta diversa da quella che era più ovvia. Sentiva che il suo silenzio improvviso riguardava il fratello.
«Haeun é malato. Lo é da tempo e le attuali cure non fanno altro che rallentare la malattia».
Detto da Yeonjun tutto fu più difficile da digerire. Non poteva credere che ad un'anima dolce come Haeun fosse capitato un destino così crudele.
«É per questo che ho smesso di continuare con la fotografia. Anche se ero più piccolo di lui, volevo prendermene cura ma non me lo ha mai permesso. Non ha mai voluto essere un peso per noi fratelli, perciò ci teneva lontani da qualunque cosa riguardasse la sua salute.
Ho sempre voluto aiutarlo, specie dopo essere cresciuto di più e aver capito come stavano le cose con i miei genitori. C'erano giorni in cui non potevamo permetterci di comprare le medicine per Haeun a causa di mio padre e della sua dipendenza per il gioco d'azzardo. Non ho mai superato la rabbia nei suoi confronti».
Ecco il perché di tanta acidità nei confronti del padre ogni qual volta che parlavano. Una delusione che non aveva avuto modo di dissiparsi.
Beomgyu non sapeva bene perché Yeonjun si stesse aprendo così tanto a lui ma lo apprezzava. Credeva di essere ormai una persona di cui si fidava.
«É ormai da anni che giura di non giocare più d'azzardo, eppure non perdonerò mai le sue azioni a danno del proprio figlio che spesso si è trovato a rischio in ospedale. É così che anche mia madre ha cominciato a lavorare e se oggi possiamo permetterci quello che abbiamo é soprattutto merito suo. Tuttavia più Haeun cresce, più la malattia si aggrava e non averlo vicino casa ci rende più tesi. Dopo essere riuscito a trovare un lavoro all'estero si è ufficialmente trasferito lì».
In quel momento Yeonjun parlava come un fratello maggiore. Il più grande fra tutti.
«Poco prima della festa per il suo ritorno aveva avuto un peggioramento ed ero sul punto di annullare ogni cosa se non fosse stato per Haeun che aveva cominciato a insistere».
Beomgyu si sentì male per Haeun, Yeonjun e quello che stavano passando.
«Credo che Soobin faccia finta che la malattia ai polmoni di Haeun non esista e non lo biasimo. É ancora piccolo ed evitare la realtà gli sembra la soluzione migliore».
«E tu come stai?»
La domanda sembrò sorprenderlo.
«Il senso di impotenza di fronte a qualcosa di intangibile mi logora dentro, soprattutto perché si tratta di mio fratello. Vorrei portarlo dai migliori medici del paese, vorrei comprargli le migliori cure che esistano, sennò le farei inventare ad ogni costo.
É orribile dover chiedere ai miei genitori se abbiamo soldi a sufficienza per continuare a comprare le medicine ma ormai non ho più fiducia. E ho paura. Paura di svegliarmi e trovare il mondo diverso da come lo avevo lasciato la sera prima. Svegliarmi senza avere più le certezze che avevo prima di chiudere gli occhi. Ma so che quel momento prima o poi arriverà e io dovrò essere pronto, per Soobin.
Sai, quando ti ho visto in quello stato, con la febbre, la prima cosa a cui ho pensato é stata aiutarti, prendermi cura di te. E non mi è mai capitato con qualcuno che non sia della mia famiglia...»
Yeonjun si voltò per guardare Beomgyu, il quale ormai aveva smesso di ascoltarlo. Con una mano sotto la guancia e la bocca teneramente aperta, Beomgyu stava dormendo.
Finalmente si era addormentato.

Un segreto per due - Beomjun/YeongyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora