CAPITOLO 3

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Jimin stava facendo una cosa altamente illecita.

Stava sbirciando sui profili Wattpad delle Army italiane.

Cioè, in realtà, era una cosa perfettamente lecita. Solo che sì, insomma, era illecita. Se le Army avessero saputo che i loro idoli sbirciavano i loro scleri adolescenziali avrebbero potuto essere appena appena imbarazzate.

-Ehi, Nam!- gridò voltandosi all'indietro.

-Sì?- domandò l'altro, e mentre arrivava al computer fece cadere quattro sedie e uno specchio.

-Qui c'è una fan di Jungkook che sclera come una dannata...-

-E io cosa c'entro?-

-Qui, vedi? Mentre sclera su Jungkook, ogni tipo tre o quattro parole, scrive 'SANTO NAMJOON IMPANATO!'- disse Jimin indicando all'amico una conversazione in italiano fra due palesi Army.

Essere un dio voleva naturalmente dire avere il dono delle lingue. Adesso uno si potrebbe chiedere in che lingua pensino... In una qualche lingua divina, naturalmente, così da non farsi sgamare dai lettori di pensiero, comuni mortali.

Effettivamente, il risultato della conversazione, era tipo: 'Jungkook, SANTO NAMJOON IMPANATO, scleri vari, cute, Junjkook, SANTO NAMJOON IMPANATO eccetera'.

Namjoon fece tanto d'occhi, e strinse talmente la mano sul mouse che lo ridusse in mille pezzi.

-Come osa quella? Come osa darmi del santo?! Io sono un dio! Lo sanno tutti!- esclamò indignato.

-Ehm... sinceramente no, Nam. Nessuno sa che siamo dei. Pensano solo che siamo dei fantastici, fichissimi eccetera eccetera cantanti coreani. E, per piacere, allontanati dal computer, non vorrei doverne prendere un'altro, sai, l'inquinamento...-

-Ah... cazzo, è vero. Merda.- Namjoon sbuffò frustrato, passandosi le mani fra i capelli.

Jimin intanto stava continuando a scavare fra gli account di quelle povere ragazze ignare.

-Oh, guarda... questa qui sembra pazza di me... certo che scrive anche delle cose dolcissime... Oltre che sclerare come non so cosa... Oh, e queste due sclerano pure assieme... No, cioè, io bho...- ridacchiò appena. -Qui pare che si stiano chiedendo che odore ho...-

Si lasciò cadere all'indietro sullo schienale della sedia, portandosi le mani sopra la testa e mordicchiandosi le labbra (Vale, stai calma, se vuoi c'una camomilla pronta in cucina).

-Interessante...- mormorò.

Poi scattò a sedere in una posa decente.

-Ragazzi!- chiamò.

Namjoon si prese un tale spavento che fece cadere un intero barattolo di biro e matite.

-Cazzo, Nam, sei una calamità.- sospirò Jimin chinandosi per raccoglierle e, rialzandosi, batté la testa contro il bordo del tavolo.

-Ahia, fanculo!- mugugnò massaggiandosi la chioma blu, che si spettinò in maniera ancora più... Va bene, la pianto.

-Si può sapere che cos'hai te gridare te, con quella voce da chihuahua? E poi che cosa ci fai con le calze a cricetini? Sono assolutamente antiestetiche!- proclamò Taehyung, entrando nella stanza con un passo da vero dio-modello.

-Io non ho una voce da...- iniziò Jimin, offesissimo.

-Certo che hai una voce da Chihuahua!-

-Io ho una voce bel...- si interruppe, vedendo Jin entrare.-Gradevolissima. Ecco, sì, gradevolissima.- deglutì.

-Si può sapere che cosa avete tutti quanti da fare casino?! Io stavo dormendo!- sbraitò Yoongi entrando seguito da Shiro e Yepee, che si lanciavano potentissime frecciatine di odio.

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