CAPITOLO 10

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Crash.

-Ma cazzo, vi pare di cadere proprio sulla mia colazione, razza di imbecilli?!- sbraitò infuriata Didi.

Poi guardò meglio i due tizi aggrovigliati sul tavolo.

-E poi... voi chi cazzo siete? Non sarete per caso... SIETE ANCORA I BTS?!-

-Ehi, calma.- provò a dirle Tae, mente lui e Jimin si districavano dalle stoviglie e scendevano dal tavolo.

-CALMA 'STO CAZZO! PER COLPA VOSTRA LE ALTRE HANNO SCLERATO PER UNA SETTIMANA! E IO HO DOVUTO SOPPORTARLE! QUINDI COL CAZZO CHE STO CALMA!-

-Sì, ma...-

-E poi, scusa, non eravate mica sette? Che cazzo ci fate in due?!-

-Piuttosto, che cosa vuol dire che hanno sclerato solo per una settimana? I mitici BTS vanno a trovarle e loro sclerano solo per una settimana? Siamo profondamente offesi.- s'indignò Tae, incrociando le braccia sul petto mentre Jimn annuiva vigorosamente e Didi prendeva uno straccio per pulire la tavola, che era ridotta a uno scempio.

-Ho capito che l'Italia e la Corea hanno un diverso fuso orario, ma il tempo scorre nello stesso modo, eh. SCLERANO DA UNA SETTIMANA PERCHE' E' PASSATA UNA SETTIMANA, IMMAGINO CHE POI SCLERERANNO PER LE PROSSIME SETTE VITE!- sbraitò la ragazza strizzando lo strofinaccio nel lavandino e poi lanciandolo da qualche parte a caso, precisamente in testa a Tae.

-Sì, ho capito, ma veramente, calmati. Noi siamo qui solo per... Ehi!Aspetta! Che cosa stai facendo?!-

Didi si girò verso i due dei, delle uova in precario equilibrio fra le dita.

-Mi sto rifacendo la colazione, che domande del cazzo! Che cosa dovrei star facendo?!-

-Ecco... non è che... non è che per caso vuoi tirarcele addosso, quelle uova?- chiese Jimin, pronto a battere in ritirata.

-Vorrei, non sai quanto. Ma sarebbe uno spreco, quindi no. Volete un uovo sbattuto con lo zucchero?-

I due la guardarono dubbiosi.

-Poi le cuoci, vero?- domandò Tae.

La ragazza lo guardò come se fosse un alieno.

-Ho detto qualcosa di strano?- fece l'idol, sentendosi sempre più a disagio.

Quella tipa non seguiva neanche minimamente le normali regole che contraddistinguevano le giovani Army.

-Stai zitta, va', che è meglio. E passami una tazza.-

Come volevasi dimostrare.

Spaccò le uova, divise il rosso dal bianco, mise lo zucchero nel rosso, montò il bianco con il frullino, rimise tutto assieme e poi lo divise in tre tazze decorate con il pulcino di qualche cartone animato andato di moda parecchi anni prima.

Nel frattempo Taehyung e Jimin l'avevano guardata, fermi immobili come due spaventapasseri di bell'aspetto (I'm so sorry), e con i dubbi che gli salivano sempre di più.

-Be', che ci fate lì fermi come due alberi morti? Mangiate!- sbuffò Didi.

Prese a sua tazza, il cucchiaio, e iniziò a ingozzarsi.

Circa quindici secondi dopo aveva finito.

-Be'?! Siete ancora lì?! Mangiate, porca boia!-

-Ehm...-

-Non è velenoso! Se non mangiate però si smonta e poi fa schifo.-

-O-ok?-

Mentre i due dei, che, in migliaia di anni, non avevano mai assaggiato un uovo sbattuto con lo zucchero, scoprivano quella prelibatezza, la ragazza sparecchiava, lanciando la roba un po' dappertutto, principalmente addosso ai due ospiti.

-Didi, ti faccio notare che hai appena lanciato un frullino in testa all'amore della nostra vita.-

-O, ciao Vale. Com'è che dici?- fece distrattamente Didi, la testa infilata dentro la credenza (ossia: la testa infilata dentro la religione che praticano quelli che credono nei Signori del K-pop).

-Diceva che mi hai tirato in testa questo.- disse Jimin recuperando il frullino e lanciandoglielo a sua volta in testa.

Lei si girò massaggiandosi la nuca.

-Ma che cazzo ti salta in mente, specie di imbecille?! Mo' ti lincio male!-

-Scappa, Jiminie.- consigliò Vale.

Il dio non se lo fece ripetere due volte e schizzò fuori dalla porta a una velocità divina mentre Didi lo inseguiva impugnando un mattarello come se fosse una scure.

-Vieni qui, stupido esemplare di mochi! Ti devo catturare! Ne va del mio orgoglio di cacciatrice!-

-Ma che cazzo vai cianciando?! Ho capito che sei sballata, ma che cosa c'entrano i mochi?!-

-Dimmi un po', quel frullino ti ha colpito male?!-

-Dimmi piuttosto, tu, da piccola hai forse battuto la testa?!-

-Sì. Contro lo scalino.-

-Quale scalino?-

-Proprio quello.-

-Quale?-

-Quello.-

-Io non vedo nien...-

Jimin inciampò nello salino della cantina e si spiaggiò a terra.

In un decimo di secondo la ragazza gli fu addosso e lo placcò.

-Ecco qui la mia preda. Ora ti potrò portare a Vale come un trofeo.- commentò soddisfatta mettendoselo in spalla.

-Ma che genere di problemi hai tu? Mi sembri proprio fuori di testa, eh.- sbuffò imbronciato l'idol.

-Niente di particolare. Sono solo molto di pessimo umore e sto cercando di non piangere.- rispose sovrappensiero Didi.

-Tutto okay?-

-No. Il mondo fa schifo e la mia amica è una stronza.-

Jimin si lambiccò il divino cervello cercando di ricordarsi quel poco che sapeva di quella ragazza, a parte che aveva un coniglio che si chiamava Jungkook.

A proposito di conigli...

-Lì! C'è un coniglio! A ore tre!- gridò all'improvviso.

La ragazza lo lasciò immediatamente cadere a terra, guardandosi freneticamente attorno alla ricerca di un qualche coniglio.

-Dove?!-

Jimin non riuscì a trattenere un risolino.

Lei si voltò a guardarlo, le sopracciglia aggrottate.

-Aspetta un po'... mi hai presa in giro?-

-Qualcosa del genere.- ammise il dio.

-Io...- Didi si lasciò sfuggire un sorrisetto. -Io ti uccido malissimo!- sbraitò.

-Spiacente, sono immortale.- la informò l'altro dandosela divinamente a gambe.

Però almeno l'aveva fatta sorridere, pensò.

-E allora ti picchio!-

Nella sua fuga, Jimin rientrò in casa.

O almeno, fece per rientrare in casa.

E si schiantò contro Vale, che stava uscendo a controllare che fine avessero fatto lui e Didi.

-Ehi, ho capito che sono uno schianto, ma non è un buon motivo per schiantarmisi addosso.- commentò la ragazza, trovandosi con il viso a meno di cinque centimetri da quello dell'amore della sua vita.



Basta. Non chiedetemi di più.

Tra l'altro ho pianto come una fontana, scrivendo questo capitolo.

Non doveva essere così. Doveva essere allegro. Solo che non ce la facevo.

Ma intanto... VALE, SE NON LO BACI ORA, MI INCAZZO!

I SIGNORI DEL K-POPWhere stories live. Discover now