CAPITOLO 5

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Aime si mosse verso i tre dei tinti che avevano osato mettere piede nella sua palestra.

Camminava... Era semplicemente perfetta. Faceva i passi di una lunghezza perfetta. Poggiava i piedi in una maniera perfetta. Le sue gambe dalla pelle levigata si muovevano in una maniera perfetta.

Camminava come una dea.

E grazie al cazzo.

-E voi cosa ci fate qua?- domandò.

La sua voce era... Non come ci si sarebbe aspettati da una dea.

Né acuta, né melodiosa. Era una voce... Spiccia, incazzosa, con una qualche nota di curiosità e gentilezza.

Era come quella ragazza.

Nam e Tae rimasero a fissarla scioccati.

Semplicemente, non era quel genere di dea che si aspettavano.

Magari una marmocchia bionda, viziata e capricciosa.

Invece avevano davanti la figlia di Ares e Afrodite, la magnifica dea del ripristino.

-Gentilmente, chiudete la bocca, non vorrei che ne uscissero dei parassiti.-

I due si riscossero, e assunsero una posa leggermente più dignitosa, sotto lo sguardo divertito di Yoongi.

-Ceh, mi volete dire che siete venuti a cercare Aime senza neanche sapere com'è fatta?-

-Ehm...-

Ma Aime si era già voltata verso Yoongi.

-Ma Yoongi! Sei tu! Ti sei tinto di nuovo i capelli! Non ti avevo riconosciuto!- e neanche il tempo di battere le palpebre e aveva lasciato cadere il pallone a terra e gli era saltata al collo.

-Hai mentito, dunque, stupido gatto!- scattò Nam.

Sorridendo come una bambina, Aime fece un paio di passi indietro.

-Mentito su cosa?- chiese, curiosa, la sua parte incazzosa completamente andata a farsi fottere.

-Sul fatto che voi...-

-Oh, non iniziate anche voi! Non stiamo insieme, okay?! Siamo solo amici! Ma porca miseria! Che, sembrate le mie compagne di scuola, o peggio, mia madre!- sbottò Aime, ritrovando il suo solito tono.

Poi si dimenticò di nuovo di loro.

-Comunque, stupido gatto, che ci fai qua? Quando ci dovresti essere non ci sei mai. E quando non ci dovresti essere, invece, eccoti fra le palle a romperle! Proprio quando ho allenamento dovevi venire a rompere il cazzo?!-

Yoongi alzò pazientemente gli occhi al soffitto. Che fossero degradate, le maledette dee sedicenni e prepotenti.

-Be', senti, sai, sono un dio, un idol eccetera... non è che io abbia molto tempo per fare visita alla gente, sai.- sbuffò, facendo appena appena svolazzare i capelli che gli erano finiti davanti agli occhi dal taglio divinamente perfetto (okay okay, la pianto).

-E io, per tua informazione, sono una dea, una studentessa e una sportiva, eh. Oltre che una sorella, una figlia, una nipote eccetera! Mi spieghi perché non ti potevi fare vivo, che so, mentre ero al Mc'Donald's?-

-Senti, chiedo venia, ma ero impegnato, ok?- Yoongi si stava quasi pentendo di essere andato lì.

-Certo, a meditare, giusto?- sbuffò Aime, ma sulle sue labbra divinamente perfette persisteva un sorrisetto felice.

-Ehm...- Yoongi si era pentito di essere andato lì, punto e stop.

-Sì sì, va bene, non mi interessa che cosa combini nella tua vita, per me puoi anche passare il tuo tempo a... ehm, niente, lasciamo stare.

-E adesso basta cincischiare, andiamo a giocare!- la ragazzina afferrò il dio per un braccio e fece per tirarlo verso il campo, sotto lo sguardo sbigottito di Nam e Tae.

-Ehm...-

-Che cazzo c'è adesso, gatto?-

Aime iniziava decisamente a stufarsi dell'atteggiamento di continuo tentennamento dell'amico.

-Ecco, è che noi... saremmo venuti qui per una questione...-

Finalmente la ragazza si degnò di mettere a fuoco anche gli altri due dei.

-Namjoon e Taehyung, giusto? Gli dei di qualche cosa stupida che ora non mi ricordo... e anche dei cantanti, giusto? Non vado matta per la vostra musica ma comunque piacere di conoscervi, mi sembrate due tipi a posto.-

Aime strinse vigorosamente la mano dei due ragazzi, più che scioccati, mentre Yoongi, alle sue spalle, si prendeva la testa fra le mani e la scuoteva, rassegnato.

-Vorrei chiedervi se per caso il gatto vi ha mangiato la lingua ma ne verrebbe fuori qualcosa di leggermente sconcio, quindi lasciamo perdere. Piuttosto... che cazzo siete venuti qui in tre a rompere? Sembrerebbe una cosa importante...-

Tae mugugnò qualcosa di irripetibile mentre cercava di sistemarsi il colletto della camicia.

-Diciamo che ho combinato un qualche pasticcio. Ho... fatto andare in blackout tutti i dispositivi tecnologici del mondo.- Nam sputò fuori quelle parole come se gli facessero particolarmente schifo.

-E quindi?-

-E quindi volevo chiederti di sistemare la questione.-

-Non credo che lo farò. Non uso quasi mai il telefono e quindi non è nel mio interesse.-

-Ti prego. Altrimenti eomma Jin se la prenderò con me...-

Aime sbuffò.

-Okay, okay, va bene.- mosse con noncuranza una mano. -Ecco fatto.-

-Ohmmiaddea, grazie! C'è qualcosa che possiamo fare per ringraziarti?- Nam quasi si inchinò, mentre Yoongi pareva molto determinato a staccarsi la testa dal collo a furia di scuoterla.

-Sì, certo: giocate a basket con me e il gatto.- disse ovvia, la dea.

-Ehi no! Io ho la camicia bella, non posso sporcarla di sudore!- saltò su Tae, allarmato.

-E allora toglitela.- fece Aime, noncurante.



Eeeeeeeehhhhh.

Come cazzo mi vengono, 'ste idee?

Potrei aver letto il manuale "COME SCLERARE MALE" di Eri e Vale.

Oppure potrei essere così e basta.

Non so cosa sia peggio.

Per sicurezza, assicuro che non ho immaginato assolutamente niente, oltre quella frase, e chiedo perdono.

Ma quanto cavolo è figa Aime? È un fottuto genio (se Eri legge tutte queste parolacce mi impala male).

Btw fra poco dovremmo arrivare noi. La sto tirando più lunga del previsto.

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