7. Intorno al fuoco

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Quando Majo riaprì gli occhi, il sole era alto nel cielo. Comodamente adagiata su un tappeto di foglie, addosso aveva la coperta che aveva portato con sé nella sacca; il bastone e il cappello erano al suo fianco.
Schermandosi gli occhi con una mano a proteggersi dai raggi del sole, individuò le figure di Xander e Arthur poco lontane.
Si accorse che non erano più nella campagna dove sorgeva la Casa dei bambini.
Riposata ed energica, si alzò in piedi.
Arthur la notò per primo e facendo segno a Xander, la raggiunsero.

“Majo, finalmente! Come vi sentite?” chiese il principe.

“Molto meglio, grazie” sorrise. “Ci siamo spostati”.

“Alle prime luci del mattino sono tornato in me. Abbiamo seppellito i corpi dei bambini e abbiamo pensato di spostarci” spiegò Xander, con un sospiro amaro.

“Non sopportavamo di stare più lì” aggiunse Arthur.

Non doveva essere stato facile per i ragazzi compiere quel lavoro, ma Majo si sentì orgogliosa dei suoi compagni di viaggio.
Annuì, con un sorriso.
“Avete fatto bene. I quattro bambini sopravvissuti sono sani e salvi. Ambrosio me lo ha fatto sapere in sogno. C’è anche lui da tua sorella” informò i ragazzi.

“Sarà andato per controllarmi su ordine di mio padre” commentò il principe con una smorfia.

“Tua madre era preoccupata” disse Majo, ricordando la conversazione a palazzo.

Il principe guardò altrove e preferì cambiare argomento.
“Hai fame? È quasi pronto”  indicò il fuoco acceso.

Dopo mangiato, Arthur si addormentò.

“Ci ha vegliato per tutta la notte” disse Xander, seduto a gambe incrociate, guardando l’amico.

“Tu stai bene?” chiese Majo, dopo qualche attimo di silenzio.

“Certo. Ti sei ripresa del tutto? Ti serve ancora Amarok?”.

“Sto bene. Grazie per il tuo aiuto” sorrise.

“Non ho fatto niente” si schermì.

“Si invece. Durante l’incantesimo ho ricevuto anche la tua forza, non solo quella del lupo. Credo che la tua essenza si sia mischiata involontariamente alla sua. Naturale dopo tutto il tempo che siete stati insieme ” spiegò Majo.

“È stato diverso questa volta scambiare di posto con Amarok. Ho visto e sentito ogni cosa che è successa. Ricordo tutto benissimo. E comunichiamo meglio” confessò Xander.

“Perché dopo il rito di unione è diventato più forte. Ha la mia magia dentro di sé”.

“Ho sentito anche te. Sei forte!” sorrise.

“Solo perché avevo te e Amarok a sostenermi. Ero davvero esausta ” ci tenne a sottolinearlo.

“So distinguere Amarok e me stesso. Ho sentito proprio te. Sei più forte di quello che credi” la lodò.

Majo sorrise, piacevolmente colpita da quel complimento. Era davvero quello di cui aveva bisogno di credere.
Si sentiva così piccola di fronte alla maestosità del compito che la attendeva.

“Mi dispiace. Credo che si sia mischiato tutto tra noi tre” con le mani giunte davanti al viso in segno di scuse, Majo fece una smorfia buffa con la bocca.

Xander rise, scuotendo il capo.
   
Non appena il principe si fu svegliato, partirono verso la nuova meta.
Avevano perso un cavallo: probabilmente non lo avevano legato bene ed era fuggito, spaventato dalle energie che aveva avvertito.
Majo e Xander condivisero perciò lo stesso cavallo.

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