24. Magia Meika

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Concentrata, decisa e determinata, Majo avanzò con la mano affondata nel pelo di Amarok.

Senza preoccuparsi di ciò che le era intorno, raggiunse la piazza, il centro della vita cittadina.

Le frecce di Gwen e le sfere di energia di Celyo la salvavano intanto  da attacchi a sorpresa permettendole di non usare la magia e, non sprecare energia.

Trovò lo spazio adatto allo scopo: ampio e senza ostacoli, con possibilità di manovra, così come Arthur le aveva detto che fosse.
Era stato Re Giacomo a volerlo così, aveva raccontato il Principe: la sua statua al centro esatto e intorno un grande spazio libero che, al mattino, veniva occupato dalle bancarelle del mercato.

Majo trovò il luogo perfetto per il suo Disegno, perciò lo preparò a dovere. Usò la magia per ripulire il terreno da cartacce, foglie e residui vari.
La terra, marrone e compatta, era pronta ad accogliere il suo operato.

Come seconda cosa, dalla sacca prese il nastro rosso e legò il suo polso alla zampa di Amarok, simbolo del loro legame eterno.
In quella notte in cui i simboli erano cruciali, volle rendere omaggio al suo simbolo più importante, senza il quale non sarebbe riuscita a tirare fuori la sua natura selvaggia e libera, forte e determinata.
Abbracciò il suo Amarok e si dedicarono delle ultime coccole reciproche.

Si rialzò e indossò il sua magico cappello a punta.
Chiuse gli occhi qualche istante, colpita dalle onde e dalle vibrazioni delle due Essenze.
Si aggrappò al nastro rosso con una mano, al bastone con l’altra, respirando con regolarità.
Quando si sentì stabile, batté il bastone per terra e attivò la pietra di ametrino nascosta nell’occhiello.
Era pronta a cominciare.

Con Amarok che seguiva i suoi passi, silenzioso e attento, Majo disegnò un immenso Cerchio.
Non si scompose nemmeno, tanto era concentrata e fiduciosa di Gwen e Celyo, quando sentì un urlò di carica e il successivo sibilo di una freccia, pregna di energia magica, passarle accanto e centrare il bersaglio.

Entrò nel Cerchio e disegnò al suo interno una grande Stella, le cui punte toccavano il Cerchio.

Al centro, nella pancia della Stella disegnò il simbolo dell’Equilibrio e, fuori dalla Stella, nello spazio in alto a sinistra, il simbolo della Magia del Caos: un triplo cerchio con tre vortici che da esso ne uscivano.

La base, la prima parte del Disegno, era fatta.
Majo si fermò a guardarlo per controllare che non ci fossero errori.
Continuò quando non ne trovò.

Aveva deciso di appoggiarsi alla Magia Elementale. Era la sua preferita, quella con cui si sentiva più in sintonia.

Nella Stella, nella punta in alto a sinistra, disegnò il simbolo della Terra, nella parte opposta il simbolo del Fuoco.
Nella punta in basso a sinistra, il simbolo dell’Aria e, nella punta a destra, il simbolo dell’Acqua.

Nella punta centrale, quella in alto, disegnò il simbolo dello Spirito.
Era rischioso inserirlo: gli Spiriti di solito preferivano restare fuori da queste questioni. Avrebbero potuto arrabbiarsi ma, non le importava a quel punto.
O solo ignorarla, come era molto probabile ma, sapeva che alcuni di essi sarebbero giunti in suo aiuto, a sostenerla. Pensò ad Ava, ai suoi genitori e alle sue antenate.
Avevano fiducia in lei e lei in loro.

Nello spazio vuoto in basso, tra le due punte, disegnò i simboli del Dio e della Dea, uniti insieme, uno sopra l’altro. 
Il suo intento era quello di dare importanza all’ unione del maschile e del femminile e a dare maggiore forza all’energia delle due pietre di ametrino in suo possesso.

La pietra di ametrino di suo fratello, carica di energia maschile, prese posto nello spazio in alto a destra, insieme a quella di Smeraldo e all’Agata Rosa: la saggezza di Guia; l’essenza materna di Maia, di chi tutto fa per chi ama di più al mondo, sarebbero state un prezioso aiuto.

Magia MeikaWhere stories live. Discover now