21. Con il tre si rinnova

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Rimasero nel boschetto, protetti dalla magia di Majo, due altri giorni.
Gwen, ormai fuori pericolo, si riprendeva lentamente  grazie alle cure e alle attenzioni di tutti loro.
Arthur, felice e splendente, come non lo era mai stato da che Majo lo conosceva, non la smetteva più di ringraziare l'amica.

Anche Gwen la ringraziò. “Grazie per essere venuta a prendermi fin lì. Non eri costretta a farlo. Arthur ti vuole molto bene e spero che diventeremo ottime amiche anche noi” disse, mentre Majo le intrecciava i lunghi capelli.
Si scusò anche.
“Arthur mi ha spiegato cosa è successo e in cosa consiste la vostra missione. Perdonami se vi sto rallentando” disse.

Propose ancora che la lasciassero indietro, che avrebbe convinto Arthur a continuare senza di lei, ma Majo non fu d’accordo.

“Non possiamo lasciarti da sola nelle tue condizioni. E poi questi giorni mi serviranno per completare il mio Disegno Magico” rispose.

Isolata per quasi la maggior parte del tempo, Majo non faceva altro che disegnare nella terra i suoi cerchi, per poi cancellarli e ricominciare.
Con Amarok accucciato al suo fianco, borbottava e ragionava. E non mollava mai questo pensiero per non lasciar vagare la mente verso quelle questioni che non voleva affrontare, quelle verità che le si erano palesate.

Avere Amarok, completamente lui, al suo fianco era un sollievo e, notava la differenza rispetto a prima.
Poteva sentire quanto il Lupo si fosse trattenuto con lei, per non  coinvolgere Xander più di quanto non lo fosse già.

“Sei stato bravo. Ma non allontanarti da lui per me. Lo sento quanto ti manca. Almeno tu, non tenerlo lontano” bisbigliò Majo ad Amarok.

Il loro legame era troppo forte: Amarok era di Majo tanto quanto lo era di Xander.
O forse di più.

Xander manteneva le distanze da lei e non si erano più parlati. Per quanto facesse male al cuore, era meglio così.

Al terzo giorno quindi, partirono.
Gwen non era ancora nel pieno delle sue forze ma non potevano aspettare ancora. Anche la natura aveva iniziato a risentire della perdita dell’equilibrio e, inaspettatamente, si erano svegliati la mattina precedente con un sole caldo, primaverile, che aveva sciolto tutta la neve. Quella primavera improvvisa e molto in anticipo, spaventò Majo.

Purtroppo il cavallo che Xander aveva salvato dal troppo Male, non aveva sopportato la Luce e, appena dopo aver portato Arthur e Gwen al sicuro, era morto.
Gwen perciò  viaggiava ora sulle spalle di Arthur ora su quelle di Xander.

Si dirigevano verso le montagne: Majo aveva rivelato ai suoi compagni di viaggio che lo Spirito di Ava le aveva detto di andarci.

“Quindi non c’era solo il cristallo sulle montagne? Dobbiamo andarci per qualcos’altro?” chiese Arthur.

Ma Majo non seppe dargli una risposta.
Cosa altro ci fosse sulle montagne non sapeva proprio dirlo ma, sapeva che non poteva ignorare quel suggerimento.

Si fermarono quando arrivò il buio, per mangiare e dormire.
Amarok, che per tutto il tempo aveva marciato accanto a Xander, con la mano del ragazzo affondata nel pelo, si rannicchiò invece accanto a Majo quando arrivò il momento di  dormire.

Majo si svegliò, sedendosi di scatto.
Gli occhi spalancati e il cuore che batteva impazzito nel petto. Amarok la imitò, ringhiando.
Si passò indice e medio sugli occhi, a donarsi la vista notturna ma, guardando intorno attentamente, non vide nessuno.
Arthur, Gwen e Xander dormivano tranquilli, profondamente.

Un vento caldo la colpì con dolcezza e la avvolse. Trasportava energia magica.
Energia magica amica.
Energia magica femminile.
Energia Magica del Caos.

Magia MeikaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora