Capitolo 4

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Pov's lil jolie
-ehi angela- esclama Dustin, ballerino e mio compagno di stanza -ehi dust, vai a lezione?- chiedo -si, ci vediamo dopo- mi fa un occhiolino e ricambio.

Quando esce dalla stanza e sono finalmente sola vado in bagno e mi faccio una doccia.
Finita, mi vesto e resto sul letto per un po', a pensare.

Incredibile come la mia vita sia cambiata da quando sono qui.
Sotto ogni aspetto.
Non sono una ragazza particolarmente estroversa, almeno fin quando non prendo confidenza.

Spesso mi capita di essere emarginata perché "fredda" o per avere una faccia da "stronza" da persone che neanche mi parlano.
Ormai però ci ho fatto l'abitudine.

Qui, più o meno, mi trovo abbastanza bene con tutti, o quasi.
Però siamo tanti, ci sta stare meglio in compagnia di qualcuno rispetto a quella di qualcun altro.

Inoltre io ho convissuto in un appartamento a Milano con la mia migliore amica per molto tempo, quindi sono abituata a condividere, o comunque agli spazi da rispettare.
É ugualmente difficile però.

Tuttavia, sono felice di essere qui e di  migliorare in ambito musicale e inevitabilmente anche in quello umano, perché non posso sbroccare per ogni cosa, come faccio a casa di solito.

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-amò é pronta la cena- qualcuno mi chiama.
Apro lentamente gli occhi e vedo Gaia sull'uscio della porta
-vengo, grazie- riesco a dire, prima che lei se ne vada.

Cazzo, ho seriamente dormito due ore e mezza?
Cosa farò stanotte?

Mi stiracchio e con calma mi alzo.
Decido di spazzolarmi un po' i capelli e di andare in cucina dagli altri.
Ci sono proprio tutti.

-buonasera dormigliona- mi saluta Valentina -maro mi devo ancora svegliare- dico strofinandomi l'occhio destro.
-si vede- ride lei.

I miei occhi cadono sulla bimba intenta a parlottare e sorridere con Holy Francisco.
Dio, quanto mi sta sul cazzo quel ragazzo.

Mi é capitato di litigarci proprio qualche giorno fa, per via del casino presente in casa.

Ha avuto il coraggio di dare la colpa a me nonostante lui sia il più disordinato del mondo e ammetto che mi dà non poco fastidio vederlo parlare con Sarah.

Stanno palesemente flertando.
Che nervoso cazzo.
-io esco- avviso mew e vado in giardino, sedendomi sul divano.

Ci resto molto, finché la porta non si apre e rivela la mia amica
-ti ho portato la frittata, non c'è più nulla praticamente- dice sedendosi affianco a me.

-tranquilla, anzi grazie davvero- le sorrido.
-Come mai sei uscita?- chiede poi
-nulla, volevo stare sola- le rispondo

-ti ha dato fastidio qualcosa?- continua imperterrita.
Mi ritengo fortunata ad aver conosciuto Valentina.

É un punto fisso per me, un porto sicuro, senza di lei probabilmente non riuscirei a farcela.
Capisce tutto in un solo secondo, senza che io dica nulla.

-forse- riesco a dire poi
-vuoi parlarne?- domanda -non ora- appoggio la testa sulla sua spalla
-Come vuoi- mi accarezza i capelli.

-mew, grazie- esclamo dopo poco
-per cosa?- la sento sorridere
-per esserci- non risponde, semplicemente posa un bacio sulla mia testa.

Ritorno sempre da te.Where stories live. Discover now