Capitolo 6

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-buongiornooo- sento Gaia gridare.
Mi stropiccio gli occhi e provo ad aprirli, con scarsi risultati.
Ieri sono rimasta a parlare con mew fino a tardi e non ho voglia di alzarmi.

-giú dalle brande ragazzeeee-
Richiama me e la bionda la ballerina
-Ga che cazzo vuoi?- domando -sono le undici, é ora di svegliarsi!-

-ma é sabato tanto!- reclama Valentina
-non accetto obbiezioni, alzatevi- continua la mia compaesana.
Alla fine riesce a farci svegliare del tutto e vestire.

Arrivo in cucina e indovinate?
Trovo la mia minorenne preferita ai fornelli.
Appena mi vede mi rivolge un sorriso che non riesco a non ricambiare

-vuoi i pancake?- mi domanda -li hai fatti tu?- chiedo -si, con tanto impegno e gradirei li assaggiassi- esclama
-non lo so, non vorrei stare male con lo stomaco..- la prendo in giro

-gne gne, sei proprio antipatica- si gira dall'altra parte riposando i pancake sul bancone.

Divertita le vedo dietro, ed appoggio la testa sulla sua spalla destra
-scherzavo- le sussurro all'orecchio, e sorrido rendendomi conto del brivido che le ho causato

-vuoi darmene uno?- le domando mostrando il labbruccio -così non vale però..- alza gli occhi al cielo, accontentandomi.

rido e ne assaggio uno.
-ti piacciono?- chiede curiosa come una bimba.
Dio, é così carina

Mastico per un po' di tempo, e solo dopo aver ingoiato un boccone parlo
-ammetto che sono molto buoni-
Lei sorride e saltella felice
-lo sapevo- ripete in continuazione

-che piccioncine- esclama mew quando ci raggiunge, sorridendo.
Sarah diventa rossa, mentre io alzo gli occhi al cielo.
Sapevo che dopo la chiacchierata di ieri non avrebbe smesso di fare battutine.

-vuoi un pancake anche tu?- chiede poi la minorenne -no! Sono miei!- dico subito -zitta tu, neanche volevi assaggiarli-

-per quanto mi rinfaccerai questa cosa?- sbuffo -per sempre!- fa un sorrisetto la biondina
-come vuoi, ma sappi che anch'io ho le mie armi- rispondo con un tono provocatorio

-vedremo- alza le spalle lei mentre da un pancake a Valentina, che intanto ci guarda con la faccia di chi sa.
Poi, dopo aver ringraziato, si allontana lasciandoci nuovamente sole

-e comunque te ne ho lasciati altri tre sul bancone, perché io sono buona- esclama non guardandomi, e sorrido involontariamente

-so che lo sei- dico prendendo i pancake ed andando fuori, non prima di averle lasciato un bacio sulla guancia.

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