Capitolo 21

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Pov's Sarah
É il 26 mattina.
Pochi giorni fa siamo usciti dalla casetta e sono subito tornata a casa.
É stato davvero bello abbracciare i miei genitori e mio fratello.

Abbiamo passato un bel Natale.
Ho suonato il piano insieme a Lorenzo e giocato a carte con i nonni.
É stato un momento felice, mi serviva.

Ora, invece, sono ad aspettare indovinate chi?
Esatto, proprio angela.
Sta venendo qui con la sua migliore amica, da quel che mi ha detto si chiama Valentina ed anche lei é una cantante, convivono da un po' e la considera sua sorella.

Non avete idea di quanto mi manchino lei ed i suoi baci, e pensare che non la vedo da soli tre giorni.

Abbiamo già programmato tutto:ora andrà in hotel a sistemarsi, stasera usciamo e domani le farò incontrare la mia famiglia.

É parecchio in ansia per questo, e a dire il vero lo sono anch'io.
La presenterò come una mia amica, chissà se capiranno che é molto di più.

Il treno é arrivato, stanno tutti scendendo.
Mi guardo intorno e scruto attentamente le persone.

Poi la vedo.
Scarpe basse, cargo, felpa nera, capelli mossi come al solito.
É bellissima.

Incrocia il mio sguardo e non resisto dal correrle incontro.
Le getto le braccia dietro il collo e le gambe attorno al bacino, mentre mi bacia dolcemente il collo

-mi sei mancata- ammetto, mentre ritorno con i piedi per terra.
-anche tu- fa scontrare le nostre labbra

-che carine- sento dire, da una ragazza che si trova dietro angela.
Poi la affianca e me la ritrovo davanti
-piacere, Valentina- mi sorride.

-Sarah- ci stringiamo la mano, e nel frattempo camminiamo verso l'hotel che hanno scelto.

-oh lo so, credo di conoscerti bene ormai, angela mi parla solo di te- esclama, ricevendo uno sguardo fulminante dall'amica

-forse non dovevo dirlo- dice facendomi ridere
-tranquilla, anche a me ha parlato un po' di te-
Dico afferrando la mano di angela, continuando a camminare -ne sono felice-

-allora, devi essere molto paziente per sopportare una come lei- mi parla ancora Valentina.
-oh ma ti stai zitta?- la riprende Lil, facendomi ridere.
-stai zitta tu- le da uno scappellotto l'amica

-comunque é vero che bisogna essere pazienti per sopportarti- dico, mentre angela spalanca la bocca -visto? Che grande!- mi batte il cinque Vale
-si brave, coalizzatevi contro di me eh- dice angela mettendo il broncio.

Quanto é tenera?

-certo che lo facciamo- le risponde abbastanza divertita, ridendo e facendo ridere anche me

-menomale che siamo arrivate- esclama poi, dirigendosi verso la reception per avere la chiave della camera.

In fretta la prende e si dirige lì, mentre io e la sua amica le camminiamo accanto.
Arrivate, si getta sul letto esausta e lo stesso fa Valentina.

Mi siedo accanto alla prima, ancora "arrabbiata" per quanto accaduto prima e le accarezzo i capelli, non si oppone.

-beh, io vado a farmi una doccia, cercate di non scopare almeno fino a stasera che sarò fuori- esclama l'altra, facendomi arrossire
-vattene a fanculo- le dice angela quando é ormai in bagno

-é simpatica Valentina- constato, sdraiandomi al suo fianco -si certo, basta che non mi escludete- parla lei, sempre con un broncio

-non potrei mai- dico, portando una mano sul suo viso e avvicinandola di più a me.
-sará meglio- esclama prima di annullare definitivamente la distanza tra noi e baciandomi.

-sei stata dalla tua famiglia?- le domando poi -certo, per tutto il tempo- gioca con i miei capelli, tirandoli leggermente

-sei stanca?- chiedo ancora -molto- ammette lei -allora ti lascio riposare, stasera faremo tante cose- le lascio diversi baci sul collo, per poi leccarlo e succhiarlo.

In un attimo mi ritrovo con lei sopra di me, mentre spinge i nostri bacini l'uno contro l'altro.
Emetto un piccolo gemito

-spero che "tante cose" includa il continuo di ciò- parla prima baciarmi con passione, come se non desiderasse altro.

-chissá- dico poi alzandomi, e lei fa lo stesso.
Mi avvicino alla porta.

-sarò qui alle nove in punto, non tardare,- la lascio un ultimo bacio
-non lo farò- esclama, prima di farmi un occhiolino

-ah, e salutami vale eh- esclamo ormai diretta verso l'ascensore -non contarci- grida per farsi sentire, mentre sorrido divertita.

Non vedo l'ora che arrivi stasera.

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Eccomi tornata, scusate l'assenza

Ritorno sempre da te.Where stories live. Discover now