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(3 febbraio)

<La forma del volto? Era grasso?
Colore degli occhi?>

Non aveva  bisogno di pensare, lo descrisse , con i suoi occhi neri e il viso potente.

Sì  fermò  a guardare Gabriel invece, cercando di scorgere nei suoi occhi tutta la forza che le mancava e si chiese  se questo fosse  giusto, se in fin dei conti non avrebbero pagato  le conseguenze delle sue  azioni persone innocenti, come lui.

<Le labbra?>
Chiese per ultimo Connor, cliccando insieme i due pulsanti del mouse, per dare una linea dritta e sconnessa al tempo stesso alla bocca del primo indiziato.

<Sottili, credo >
Suppose.

Una volta, al castello, mentre aspettava l'arrivo della volpe per avvertire Sabrina, l'aveva visto arrivare.

Anche lui aveva quello sguardo, orribile e depravato.
Aveva capito che non era per lei solo quando l'uomo superò la sua porta.

Cassandra  aveva emesso un sospiro di sollievo.

Non sembrava il tipo di persona che accetta merce cattiva, che spreca i suoi soldi per un servizio non "ottimale".

Connor si sporse in avanti, girando il laptop verso la ragazza.

Il movimento provocò un rumore stridulo.

Lei strinse  i denti in modo disgustato, le labbra si assottigliarono  in una linea dura.

<Gli assomiglia?>
Sperò il ragazzo a voce  alta, mentre con una mano cercava  di domare i capelli selvaggi.

Rimase stupita, senza parlare.

Quell'uomo dell'identikit  non assomigliava a quello che aveva visto al castello, era uguale.

Sembrava  quasi una foto, perfettamente colorata, con le ombre al punto giusto, lo sguardo minaccioso, e le leggere occhiaie.

<Si, è lui>
Sussurrò, con le mani che tremavano  tra le gambe gracili.

Annuì nuovamente , come per dare una conferma maggiore.

Rimasero zitti, tutti, per qualche momento.

Cassandra, era quasi commossa, sentendosi  sempre più vicina alle sue  compagne di sventure, le persone a cui teneva di più dopo la famiglia.

<Sei stata brava >

Ammise  Gabriel, avvicinandosi di qualche passo.
Dopodiché si abbassò , fino a che il suo volto fu all'altezza di quello della ragazza.

Accennò  un sorriso, poi si rivolse  a Connor.

<bene, Walker puoi mandare una "copia" della foto al PC della 15 per identificarlo?>
Sussurrò, con tono un po' troppo eccitato.

Anche lui sentiva la fine di quella brutta faccenda vicina e bramava il momento in cui avrebbe arrestato quei criminali spietati.

<Certamente>
Sussurrò Connor assottigliando le palpebre.

Si  diceva che le prime 20 stanze fossero quasi inaccessibili, usate solo per casi particolarmente importanti, non aveva mai sentito di qualcuno che lavorava là dentro.

Probabilmente non potevano parlarne , riflettè  lui e  abbassò lo sguardo verso il PC, cliccò giusto due pulsanti, uno dopo l'altro, e finì con l'annuire.

<Fatto>

Gabriel aggrottò le sopracciglia.
Cassandra lo vide da vicino  contrarre il volto  in un'espressione incredula.

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